Due o tre...

Chiunque legge la Bibbia, si rende conto che si parla di due differenti preghiere, una personale (Mt 6: 5-15, Lc 11: 1-4), ed una comunitaria (At 4: 23 -31), ma c'è di più.

Si trovano molti passi che parlano di un insieme di due o tre persone, non di una. Resta comunque non spontaneo definire un gruppetto di due o tre persone "comunità", "assemblea", "chiesa". Ecco alcuni esempi di questo "due o tre":

Ecclesiaste 4:12 Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto.

Matteo 18:20 Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

1Corinzi 14:27 Se c'è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo, e l'uno dopo l'altro, e qualcuno interpreti.
1Corinzi 14:29 Anche i profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino;

2Corinzi 13:1 Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni.

Sono passi piuttosto rinomati, senza dubbio. In particolare Mt 18:20, che ha incoraggiato generazioni di credenti. Io però quando riflettevo su questo passo, pensavo subito alle ultime parole di Gesù riportate dallo stesso Matteo:

Matteo 28:20 [...] Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente».

Considerando questi versetti, mi chiedevo: "Ma perché prima Gesù ha detto che sarebbe stato con noi quando siamo riuniti in due o tre, e poi ha detto che sarebbe sempre stato con noi?" La conclusione che ne è derivata ha tenuto conto di questo passo:

Matteo 18:19 E in verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.

Ecco, quello che ho pensato è che non è sufficiente distinguere tra la preghiera del singolo e quella della comunità, ma bisogna aggiungere un terzo caso: la preghiera di due o tre persone che si accordano. Una corrispondenza di questo la riscontriamo nella grammatica ebraica, che non si limita a distinguere tra singolare e plurale, ma considera il "duale". La preghiera che fanno due persone credo possa avere i vantaggi dell'intimità unita a quella del gruppo, perché comunque due persone "fanno chiesa".

Questo pensiero non vuole costituire legge, ovviamente ciascuno è libero di pregare da solo, in due, in tre, in sette, in 326. Io ho solo desiderato condividerlo con voi perché in ogni modo mi è stato di benedizione scriverlo e praticarlo, e pregherò che così sia anche per voi.

 

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