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Terza scena:
Il piacere!
Ovvero la strada per stare tra tante vite differenti

di Silvana Turci

maestra elementare

Termino raccontandovi di un venerdì pomeriggio, l'ultima ora.
Adesso possiamo leggere l'amato libro: "Il GGG" di R. Dahl. Ma Filippo ha le foto di Parigi, c'è appena andato e vorrebbe mostrarle alla Federica che ancora non le ha viste. Lorenzo è troppo preso dal desiderio di scoprire quando i girini che ha portato in classe diventeranno rane o rospi e ha cominciato a scartabellare in tutti i libri e giornali che ci sono nella nostra bibliotechina di classe. E' irrefrenabile e mi piace vederlo così preso tanto che lo lascio fare, gli dico solo che non posso seguirlo in quel momento nelle sua ricerca perché leggerò il GGG. Alice è troppo presa dal dizionario dove ha scoperto che c'è scritto il suo nome che proviene dal francese antico ed è di origine germanica , ma non spiega cosa il suo nome voglia dire. Lascio che Filippo e Federica guardino le foto chiedo loro di farlo sottovoce, lascio Alice sul dizionario e leggo. Gabriele è sdraiato a terra con la classe, la crisi epilettica per ora lo lascerà stare, l'ha già avuta e pian piano si sta riprendendo… Comincio a leggere guardando queste diverse situazioni che si muovono nell'aula, nello stesso spazio. Ho tanti occhi che mi guardano e aspettano desiderosi. Il GGG è un gigante buono e buffo che parla con un linguaggio strano, sgangherato che storpia parole e costruzioni di frasi, concordanze… Simone che ha grossi problemi di linguaggio si siede vicino a me e guarda dentro al libro. E' attentissimo. Leggo e subito, inevitabilmente le risate arrivano e poi torna il silenzio. Si sente Filippo che parla di Disneyland Paris, lo guardo per invitarlo ad abbassare la voce e pian piano impara a regolarsi da solo. Lorenzo deve aver trovato qualcosa di importante perché si avvicina sempre più a me, ma sto leggendo e proprio non posso in quel momento ascoltarlo. Capisce e si allontana. Continuo a leggere e sono affascinata da questa convivenza di quadretti di vita. Sono contenta anche di me che non mi lascio disturbare, irritare dai loro movimenti o lieve vociare. Sento Alice che legge e rilegge del suo nome sul dizionario, chissà come le risuonano quelle parole complicate che parlano del suo nome…. Leggo e mi emoziono nel vedere quanto pendano dalla mia lettura, quanto siano sospesi sulle parole che attraverso la mia voce escono dal libro.
Filippo e la Federica hanno finito di guardare le foto vengono a sedersi a terra con noi…. Io continuo a leggere ad animare la lettura con i toni, le voci le pause, le mani…
Li guardo, le guardo e mi sento bene, a mio agio… Alzo gli occhi dal libro e incontro la bocca aperta di Filippo. E' presissimo, totalmente sprofondato nell'ascolto che la bocca gli resta aperta. Resto appesa su quello sguardo buffo, comico e una risata mi sale da dentro, ma non posso lasciarla andare e le parole del libro in quel momento non mi aiutano, non mi permettono di tirarla fuori mascherandola con la loro… la trattengo, mi concentro sulla lettura, ma quando torno ad alzare gli occhi incontro nuovamente quella bocca aperta e concentrata, piena di meraviglia, piacere, attesa … Perdo concentrazione, le mie labbra cominciano a cedere e anche sulle pagine del libro rivedo quella bocca, quello sguardo. Finalmente il suono della campanella arriva a liberarmi … Sono felice e non sembra neanche venerdì pomeriggio.

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