I TESTI DELLE CANZONI



PIETRE ANTICHE
Piove sulla tua campagna gravida di pane e di erba spagna Piove sulle pietre del '700 e sulle biciclette Pensa quanta fortuna trovare in tempo questo fienile ma speriamo che regga fino alla fine del temporale Speriamo che spiova presto speriamo che non spiova più speriamo di vedere una volpe Appoggiati al muro caldo e aspettami io sono qui davanti a te Guarda è girato il vento ed è subito sole sui tuoi occhi chiusi Lasciamo le scarpe appoggiate al muro e andiamo a piedi nudi Voltati piano e guarda decollare l'airone sui girasoli Sai è troppo grande questa emozione tanto poi siamo soli… Adesso c'ho un po' di fame speriamo in un'osteria Speriamo di trovare il radicchio e un fiasco di vino rosso Il cielo è blu ma ancora pioggia pioverà…

DAHAB
Dove sicuramente tira vento e ai piedi di una cima beviamo té Dove c'è solo il sole a dare il tempo dove bruciamo il tempo su un narghilé Non ti ho mai capita e tu non hai capito me Ma allora scusa che cosa ritorno a fare? Preferisco restare preferisco restare a Dahab Dove tira vento e dove i cammelli bevono té Tum tum danzando scende volteggia tocca sollecita e graffia E' il momento giusto e insieme è la parola Martella sui polmoni si rovescia e ritorna Grazie per questi versi amico mio Dove la notte viene come un profeta a liberalizzare la fantasia Dove non ha giornali il beduino ma delle dune vede la poesia Non sono agnostico e non mi frega cosa vuol dire Lasciatemi capire dov'è la bibliografia Preferisco andare preferisco andare via Dove tira più vento e dove non c'è la bibliografia Mescola d'esotico e s'impasta la saliva Partono pulsioni elettriche è coinvolta l'unità centrale Giusto o non giusto non importa ego sei tu Grazie per questi versi amico mio.

HI, BUONASERA
Sembrava quasi che il rumore di pioggia fosse terzinato Quella sera fradicia di bianco swing E come ottone lucido splendesse Orvieto All'improvviso l'eco dell'America Che ti ha detto hi! Mi sembra chiaro che non parli inglese perché sei italiano Anzi viadanese come i tortèi Che con il burro e salvia sono molto meglio E con il burro e Silvia sono meglio ancora Hai detto buonasera… Buonasera signor musicista lei mi incanta il cuore Me lo fa saltare come il suo be-bop Sembrava quasi fosse il vento giusto per veleggiare Per un lupo di lago che non sa aspettare E con il boma al lasco ti hanno visto andare Ma per ritornare come si farà Meglio domandare Mi scusi sa ma devo andare a riva l'accompagno ich Sono zwei minuten di motoskàfen E dalla Germania era da un po' di tempo Che non prendevamo una batosta così Hai detto grazie mille… Grazie mille signor marinaio lei è molto gentile Ma con la Germania vinciamo noi! Grazie mille signor musicista lei mi incanta il cuore Me lo fa saltare come il suo be-bop

POLLO, COGNAC E LIMONATA
Ci vuole coraggio e un grande fegato per visitare certe città Paese che vai usanza che trovi Pollo cognac e limonata mugik prendere o lasciare Un po' perplessi per la limonata ma alla fine prendemmo La nostra paura della limonata era senz'altro giustificata Quanto al pollo non era male Ma non bastava per fare il fondo nei nostri stomaci forestieri E fu l'inizio di un girotondo e poi i ricordi si fanno neri.

NOTE DI MAESTRALE
Vale la pena di fermarsi a ascoltare queste limpide frasi di vento E questa notte che sa di maestrale di lampade a olio tabacco ed incenso Così antico è il silenzio del piano così arcano questo vento soffiare Che se il mare non fosse lontano direi quasi che lo sento arrivare Vale la pena di fermarsi a guardare questa limpida notte italiana E questo concerto di voci all'altare di eroi messaggeri di fede profana Così antico è il silenzio del piano così arcano questo vento soffiare Che se Il Cairo non fosse lontano direi quasi che la sento arrivare

AL PIDRUS
Sale dalle paludi e dai fiumi magri del Sud-Est Guardingo attende al varco cani e mercanti che van per via Cala la bruma il treno si ferma e chiudono le osterie Dal Dosso dell'inferno al Dragoncello è notte e fumo All'erta forestiero che per ventura passi di qua Al Poggio si fan burle a chi vuole fauna procacciar (al pidrus) Capitò che un viandante volesse ardire nottetempo Con sacco mazza e fune l'impresa e in piazza fu gran fermento Ma accadde un fatto strano che i vecchi ancora raccontano Col sacco pieno in spalla dalla campagna egli tornò Vengano qui a vedere duecento al chilo costa il pidrus! Al Poggio quella sera al bastardon i eva magna' ( mia 'l pidrus)

DA VERNAZZA A MONTEROSSO
A differenza di quanto saresti portata a immaginare affrettatamente considerando le mie parole cioè quasi niente io sono qui con una grande voglia di imparare a dire Quello che la nostra strada sotto l'ultima neve di febbraio e sopra un mare già pieno di primavera aveva lasciato trasparire cioé che c'è sempre il rischio di restare bloccati in paradiso Cambiano le montagne del nostro regno dove la luna non tramonta mai senza averci prima regalato un cielo da navigare e la fantasia di restare sempre bloccati in paradiso Ora che il tempo è buono anche se qualche nuvola passa ancora nel cielo Lasciati ricordare come una cometa che non ho voluto seguire io che da sempre sto in letargo come un orso

LA GILDA
Gilda sta sull'altro versante e guarda il mondo da una fessura Gilda sgobba come una mula Fra i castagni in fiore gli ulivi e i cespugli di rosmarino Gilda questo era il suo destino Ma un bel giorno mentre brucava una strana pianta vedeva e senza indugio la masticava Ma che scoppio di sensazioni e che turbinio di pensieri Gilda scopre che il mondo è più di ieri Gilda prova spiegare con parole che crede umane quella che pensa sia la verità Rabadasciàcumdacabalad… camingabo… ma nessuno capisce o tutti fingono di non capire Non importa questa storia non finisce qua Io l'ho vista sola e sconsolata tra le pietre della scarpata in cerca della strada Mentre transitavan le situazioni come treni nelle stazioni spoglie di campagna Poi l'ho vista che alzava il muso al vento per sentire cosa l'istinto avesse mai da dire Gilda è stato proprio un bel giro fuori dai sentieri dei muli ma un bagliore è poco per continuare Poi la lingua degli uomini è difficile da parlare e la tua casa non è poi così male Torna fra i castagni e il rosmarino e parla pure nella tua madre lingua E che gli altri non capiscano o che fingano di non capire dopo tutto Non sono problemi tuoi! Forse qualcosa esiste un compromesso una soluzione Forse non è davvero un problema di comunicazione Forse a guardarci bene il sentiero è uno solo e per vederlo tu dovresti alzarti in volo Allora prova a volare anche se non hai le ali Prova pure coi principi di una nuova teoria

IO IL CANE IL CIELO IL TRENO & LA POZZANGHERA
Dal finestrino del treno vidi che il cielo grigio e argento lasciò trapassare un lampo di sole Che accecò una pozza di acqua e fango dove un cane povero e randagio beveva Nel cane c'ero io intrappolato nello spazio e nel tempo ad un evento inutile per l'uomo indispensabile per la vita del cane e per la mia Fu un attimo e il treno volò via

PADUS
Come corre l'acqua di questo fiume silenziosa fra campagne e città Verso il mare o verso il tramonto tanto qualcuno poi la devierà Passerà sotto ai treni e alle autostrade come un canto popolare Come una favola da raccontare o da cantare in un'osteria Suonerà le campane delle colombaie e mille bocche adunerà Sulle pietre delle tiepide aie e beato chi non mancherà Come sempre l'acqua di questo fiume va a finire quasi tutta nel mare E nel mare ci porta le voci di gente tranquilla ognuno col suo mestiere E nel mare ci porta i proverbi e i copertoni i carburanti e le preghiere Di gente che ama il suo colore senza sapere che colore sia Di uomini che da mille anni sono pietre delle sue sponde Di gente che da mille anni è come schiuma delle sue onde Dalle terre intrise del tuo dolce sangue si alza un alito di nebbia dai campi Che si fa rugiada nelle golene e lascia pozzanghere di fertilizzanti Sulle strade sopra gli argini creati per il tuo cattivo umore Quando senza troppo timore ci ricordi chi è il più forte E imprecando contro la malasorte si diranno queste ingenue parole Fiume ingrato di una vita fiume profondo e traditore

FILO'
Venite anche voi stasera c'è la sagra del mio paese e tra la gente ci potremo guardare così nessuno se ne accorgerà Fiore di questa piazza siete contenta se vi porto a casa fino all'aia di vostro padre e sul portone mi fermerò? Ma tornerete domenica sera ci parleremo stando sulla soglia della porta di casa mia che forse un giorno attraverserete Sarà forse una sera d'autunno che la mamma ci dirà di entrare che fuori fa freddo e in casa il bussolano è pronto da tagliare Ma, venite anche voi stasera vi aspetto per il filò vi devo mostrare una cosa che forse un giorno vi regalerò Fiore di questa stalla che filate con tanto ardore voglio in cambio da voi un bel fiore per questo fuso che vi ho raccolto Non un fiore ma un insalata con poco aceto ma bene inoliata è l'aceto che dà il sapore venite domani che faremo l'amore Venite domani sera se sarà pioggia lo faremo in casa e lo faremo fuori se sarà vento allegramente e con il cuore contento