PICCOLI CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONELa Lithops sono piante succulente molto popolari che è facile trovare sia sui davanzali (illuminati) delle case sia nelle serre specializzate. La loro coltivazione non è difficile se si seguono poche, ma fondamentali, accortezze. Luce e Aria. Alle Lithops piace avere molta luce, devono essere
molto illuminate. Quando c'è poca luce
crescono allungate e perdono la loro somiglianza alle pietre. La disposizione
che gli permette di avere pieno sole è buona, ma bisogna fare attenzione
alle scottature nei giorni estremamente caldi. Le Lithops dovrebbero stare
riparate dai raggi torridi del sole più caldo dell'estate o spruzzate
leggermente con un vaporizzatore nei caldi pomeriggi. Se sono troppo esposte
al sole perdono leggermente la loro colorazione che tuttavia riapparirà
dopo la muta successiva. Quando si spostano queste piantine in un posto
più illuminato bisogna farlo gradualmente per evitare le scottature.
Inoltre vanno disposte in un posto ventilato, dove non ci sia ristagno
di umidità. Terriccio. Molti esperti dibattono, animatamente, su quale tipo
di composto usare per le piantine; per cui non c'è un composto standard.
Tutti sono però daccordo nell'affermare che alle Lithops piace
un terreno ben drenato, che permetta cioè di far defluire velocemente
l'acqua. In genere il composto usato per i cactus dovrebbe andar bene.
Un buona miscela è sabbia silicea grossolana (ad esempio quella
per muratori è molto fine e non va bene) mischiata con un 30-50%
di materiale poroso (ad esempio pomice, lava di vulcano, perlite grezza
o vermiculite fine) per avere un buon drenaggio. Si può sostituire
il terriccio sabbioso con del generico terriccio per rinvasi, ma le lithops
stanno meglio (si ha minor rischio di marciume) quando nel terriccio c'è
veramente poco (meglio se zero) materiale organico (o humus). Qualche
volta si trova indicata la piccola ghiaia di fiume come buon materiale
per il drenaggio, ma comunque è inferiore ai materiali porosi citati
sopra, anche se esteticamente gradevole. Vasi.
Le Lithops hanno un apparato radicale più grande del resto
della pianta in superficie, comunque in genere non hanno bisogno di vasi
eccessivamente grandi. Una misura che in genere va bene sono vasi di circa
8-12 cm di profondità. Le si può far crescere in vasi di
plastica o di terracotta, purchè si abbia l'accortezza di innaffiare
quest'ultimi (nella stagione della crescita) con più frequenza
rispetto ai vasi in plastica. Ciò perchè la terracotta traspira
e perde umidità velocemente al contrario della plastica che è
impermeabile. Nei vasi di terracotta l'apparato radicale è soggetto
ai danni dovuti ad un eventuale mancanza di irrigazione (si seccano le
radici a contatto delle pareti). Innaffiature. Qui vengono commessi gli errori più gravi:
le innaffiature scorrette sono la causa più comune della mancanza
di successo con queste piantine. Come la maggior parte delle mesemb nane,
le lithops hanno un preciso periodo di riposo in cui va data pochissima,
o addirittura zero, acqua. Esse crescono nell atarda primavera durante
l'inverno le nuove foglie crescono all'interno delle vecchie dalle quali
assorbono il nutrimento loro necessario; innaffiare in questo periodo
significa interrompere il processo con il rischio di vedere le piantine
"rompersi" oppure marcire. Concimazioni.
Molti esperti consigliano di non concimare per niente le Lithops, dato
che i nutrienti di cui hanno bisogno si dovrebbero trovare tutti nel composto.
Qualcun altro dice di dare, una o due volte in Estate, poco concime a
bassa concentrazione di azoto (simbolo N) e ad alta concentrazione di
fosforo (simbolo P); quest'ultimo serve ad incentivare la fioritura in
Autunno. Temperatura. Sopra sono riportate le temperature delle zone native, che dovrebbero essere quelle ideali, ma comunque le lithops non temono temperature più calde d'estate, purché si proteggano dal sole torrido che le può bruciare o quantomeno scolorire, e tollerano anche temperature più basse a condizione che si tengano strettamente al secco, senza acqua. Alcune lithops, coperte superiormente, resistono anche al gelo per un tempo breve, anche se, chiaramente, è meglio evitare questa situazione, che può portare al loro marcimento. Parassiti e Malattie. Tra i parassiti gli unici temibili sono
i pidocchi delle radici o cocciniglie (Rispersia Falcifera e simili)
che emettono delle secrezioni cerose bianche Per combatterli esistono
appositi insetticidi sistemici che si trovano in commercio; comunque quando
si effettua il rinvaso è bene mischiare un insetticida apposito
al composto, senza esagerare per non "avvelenare" la piantina. Una proposta
interessante per combattere questi pidocchi è mettere in fondo
al vaso 1 o 2 palline
di naftalina. Altri parassiti pericoli sono le lumache, i topi e gli
uccelli che possono mangiucchiarle. Un possibile rimedio sono appositi
veleni o protezione fisica dei vasi. |
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