Musica
Biografia di Polly Jean Harvey
Cagliari, 2 aprile : Concerto dei Subsonica.
Biografia breve dei Subsonica.
Premesso che non voglio imporre i miei gusti musicali a nessuno, mi sembrava comunque giusto,
visto la mia passione per la musica, trasmetterla anche agli altri o almeno tentarci
in qualche modo…
Abbiamo pensato di partire da questa splendida artista che, dopo anni di attività, inizia
a essere presente anche nel repertorio di conoscenze musicali dei più…. Ciò ovviamente non
significa che tratteremo solo artisti che si trovano nelle top-five e nelle classifiche
mondiali in genere, quindi se ascoltate solo musica commerciale e comunque non vi interessa
documentarvi su altri generi musicali, disperate pure , qui non troverete nulla per voi.
Questa è la biografia di P.J. Harvey per ciò che concerne la sua attività di musicista, nella
speranza che magari qualcuno di voi, per curiosità , provi ad ascoltare qualche sua bellissima
e rabbiosa canzone…
P.J. Harvey biography
Polly Jean Harvey nasce il 9 Ottobre 1969 a Corscombe, nel Dorset. I suoi genitori fanno
in modo che la giovane prenda presto confidenza con la musica, specialmente classici rock
e blues (Bob Dylan, Rolling Stones, Pink Floyd,Captain Beefheart, John Lee Hooker, Elmore
Jones...) ma la prima esperienza musicale della ragazza risale ai Boulogne, un gruppo
costituito da 8 componenti e guidato dal compositore Andrew Dixon in cui suona il sassofono,
la batteria e fa qualche parte vocale. Inizia però a comporre le prime canzoni quando entra
a far parte dei Polekats, un trio folk che si esibisce nei pub locali; non passa molto
tempo prima che P.J. si unisca agli Automatic Dlamini dove conosce John Parrish e Rob
Ellis: la giovane Harvey suona la chitarra e canta col gruppo, lavora all'album
"From Diva To Diver". Il gruppo si scioglierà nel 1992.
Insieme a Steve Vaughan (bassista) e a Robert Ellis (batterista) P.J. dà vita ad un nuovo
trio a cui regala il suo stesso nome.Escono in questo periodo per la Too Pure due singoli:
"Dress" e "Sheela-Na-Gig" ,la voce graffiante della ragazza attira l'attenzione della critica
in maniera positiva. Nel Marzo del '92 esce l'album "Dry"e il mensile americano Rolling
Stone parla di P.J.Harvey come della migliore "songwriter" dell'anno. Nel 1993 esce
"Rid of me", prodotto da Steve Albini, un album in cui sono riuniti pezzi veloci ,blues
dolenti e versi taglienti come lame: un album che sembra esser ancora più rappresentativo
del precedente di una personalità complessa come quella della Harvey. Vengono pubblicati
dei singoli e viene organizzato un nuovo tour per promuovere l'album.
In seguito il trio originale si scioglie e ,nell'ottobre dello stesso anno, esce il
bellissimo "4-track demos": 14 brani tra versioni demo di pezzi già presenti in
"Rid of me" e canzoni inedite; Polly Jean mette a nudo una femminilità senza fronzoli,
canta l'amore e il desiderio ma anche la solitudine e la desolazione, crea emozionanti
atmosfere.
Nel 1994 si esibisce insieme a Bjork per la cerimonia dei Brit Awards nell'interpretazione
della celebre "Satisfacion"(Rolling Stones); sempre nello stesso anno Kathryn Bigelow
introduce due pezzi della Harvey (cantati da Juliette Lewis) nel film "Strange days".
La giovane artista lavora in questo periodo ad un nuovo album : "To Bring You My Love"
esce nel febbraio del 1995. P. J. Harvey lavora ormai da solista e il suo album è sintomo
della conquista di una nuova maturità musicale. Anche l'immagine cambia: non più teatralità
ed esagerazione ma un look da dark lady sensuale e pericolosa che ipnotizza lo sguardo
altrui danzando nel suo abito rosso dal video di "Down By The Water".
P.J.Harvey riceve delle nominations per due Grammy e per il Mercury Music Prize; il
mensile Rolling Stone parla nuovamente di lei, questa volta per eleggerla come artista
dell'anno e per parlare di "BringYou My Love" come del miglior disco del 1995.
Nel 1996 collabora con diversi artisti: prima con Nick Cave in un duetto con lo stesso
intitolato Henry Lee"("Murder ballads"); in seguito in uno dei lavori di Rob Ellis è
presente nei pezzi " Rest Sextet" e in una ulteriore registrazione di "Daddy". In settembre
esce "Dance Hall At Louse Point" di P. J. Harvey & John Parrish: le parole di Polly
cantate sulla musica di Parrish. L' album viene usato come base musicale per uno spettacolo
di danza contemporanea ed è legato alla collaborazione con la Mark Bruce Dance Company.
La canzone "Is That All There Is?" è in realtà una cover di un vecchio pezzo di Peggy Lee
ed è stata utilizzata per la colonna sonora del film "Basquiat".
1998: un' altra importante collaborazione : Tricky. Nel suo "Angels With Dirty Faces"
il pezzo " Broken Homes"sembra testimoniare l' interesse della cantautrice nel confrontarsi
con differenti artisti....
Settembre porta invece l'uscita del nuovo lavoro di P. J.: si tratta di "Is This Desire?"
annunciato dai singoli " A Perfect Day Elise" e "The Wind". Ancora una volta sembra essere
presente un mutamento di stile, un'ulteriore evoluzione: la ragazza del Dorset senza peli
sulla lingua è divenuta un'artista che emana un'immagine sofisticata e che sempre meglio
riesce a tradurre in musica le proprie emozioni, la propria vita, il proprio immaginario....
Probabilmente non si riconosce neanche più nei pezzi composti anni prima....
Anche questa volta piovono nominations e viene organizzato un tour mondiale: un'ulteriore
successo .
Nel 1999 interpreta una Maria Maddalena dei giorni nostri nel film "Book Of The Life" di
Hal Hartley; è la sua prima esperienza come attrice anche se è noto l'entusiasmo della
cantante verso altre forme d'arte (come la pittura e la scultura) ed è forse per questo
motivo, per l'influenza che ha su di lei il mondo esterno, che i suoi lavori appaiono così
diversi, frutto di una riflessione sempre molto attenta: lei stessa ammette di essere
influenzata in maniera creativa sia dalla vita quotidiana sia da ciò che ascolta , che legge,
che vede, sia dai posti in cui vive: "Il mio modo di scrivere è influenzato dall' ambiente
in cui mi trovo: ogni album porta i segni del posto in cui è stato composto..." si legge
in una sua intervista e "Stories From The City, Stories From the Sea", uscito nell'Ottobre
del 2000, è il risultato lampante di questo processo.
Sono infatti due ambienti ugualmente affascinanti ma diametralmente opposti a dare
l'ispirazione a P. J. Harvey: il Dorset, luogo di provenienza della cantautrice, e New York,
dove ha vissuto per 6 mesi. Ed è così che ha scritto, registrato e prodotto questo suo ultimo
album, con questi luoghi nella mente , il caos di una megalopoli ("E' una città incredibile
e stimolante, specie per una cresciuta in campagna come me. Ma è anche pericolosa.") e
l'atmosfera ben diversa del mare e della campagna
("Il mare è il subconscio. Ho vissuto in posti diversi ,
ma sono cresciuta con il mare vicino. E' stata una parte importante del mio immaginario.
La terraferma è la parte cosciente, il mare quella subcosciente, allo stesso modo scrivere
canzoni richiede di combinare immaginazione e realtà....."); l'album è impreziosito
dalla collaborazione con Thom Yorke, l'eccezionale cantante dei Radiohead, nel bellissimo
duetto "This mess we're in",una canzone scritta da Polly Jean anni fa.
Ovviamente nel 2001 il talento di miss Harvey viene premiato ancora da un'ulteriore
candidatura per un Brit Award.
E' buio, l'aria è piena di voci e di odori diversi, ma io ho ancora nelle narici l'odore
della pioggia con cui mi sono bagnata fuori, nelle orecchie il suo infinito ticchettare,
e sono già quasi completamente ubriaca perché all'entrata mi hanno requisito il tappo
della bottiglia di Porto che mi sono portata dietro per riscaldare un po' l'atmosfera
e quindi ho dovuto provvedere a bere il tutto subito per poi andare a ballare di fronte
al palco….Ma l'atmosfera non ha bisogno di essere ulteriormente riscaldata, è
già bollente, il palazzetto è strapieno(2000 persone), e la gente non chiede
altro che cantare e ballare sui pezzi dei Subsonica, probabilmente ascoltati
mille volte nell'autoradio della macchina di quei ragazzi in mille sabati oppure
sentiti e risentiti, ossessivamente, da quella ragazza che con le labbra
socchiuse e gli occhi che brillano fissa il palco in modo ansioso………
Mentre io mi guardo intorno e con Demetra tento di farmi strada tra la folla per
aggiudicarmi una posizione migliore, il gruppo entra, al buio, accolti dalle grida della
gente e, dopo aver illuminato il pubblico con delle torce, attacca con "Eva-Eva" e non
avrebbero potuto scegliere meglio perché io vengo subito presa dalla musica e tutto
il resto pare perdere senso; divengo solo una molecola in movimento, una piccola
particella di questo gigantesco animale che si muove ed ha una sola voce…
Mi ricordo, in un attimo, di come la musica sia la droga che preferisco, capace
di farmi dimenticare tutto il resto se sentita dal vivo e capace di ricordarmelo
anche troppo bene quando tormento il mio stereo con un'infinità di cassette e di cd …
Mi riprometto di restare tossicodipendente per tutta la vita.
Il concerto prosegue infilando uno dietro l'altro tutti i pezzi dell'ultimo album,
"Amorematico", insieme a molti brani di "Microchip emozionale" ed alcuni di "Subsonica"
(ad esempio la mitica "Cose che non ho")….I Subsonica incantano il pubblico con più di
due ore di concerto, senza mai far calare di tono l'atmosfera creata, e così ognuno ricalca
la voce di Samuel in "Colpo di pistola", dedicandola a colui o colei che la meritano
maggiormente o semplicemente urlandola, ripetendone ossessivamente il ritornello,
perché in tutti noi c'è dell'odio, sia pure rivolto al ripetersi noioso delle nostre
giornate, a coloro che si arrogano in qualche modo il diritto di giudicarci, a coloro
che cercano di privarci della libertà delle nostre scelte….Perché se c'è qualcosa
di speciale nei testi dei Subsonica è proprio la voglia di liberarsi che traspare
da ogni canzone ed ogni suono sembra ideato per farci venir voglia di saltare e
di gridare in faccia agli altri di aprire gli occhi, mentre il cuore ci galoppa
veloce al ritmo di "Albascura" o mentre ci dimeniamo sulla musica di "Depre",
così apparentemente allegra e spumeggiante e in stridente disaccordo con il testo,
una lunga serie di antidepressivi, interrotta solo dal fondamentale ritornello:
"Più giù, Più giù -Sto precipitando forse sto volando-(in depre senza rete)".
Potrei andare avanti descrivendo ogni mia emozione suscitata da ogni singolo pezzo e fornendo
una mia spiegazione ad ogni testo, ad ogni musica, ad ogni parola e ritornello, ma penso che
la musica vada vissuta individualmente, che ogni canzone si adatti ad una particolare
esperienza o ad un particolare vissuto che varia da persona a persona, per poi rincontrarci,
tutti noi, così diversi, in una piazza, in una discoteca, in un locale o, come in questo caso,
in un palazzetto per condividere questa straordinaria esperienza: un
concerto; delle facce, delle vite che cantano di altre facce e di altra vite
( o delle loro stesse) per altre facce e per altre vite(noi appunto)……
E tutto il resto non ha più senso……
Alla fine del concerto, nonostante le difficoltà date dalla pessima acustica del palzzetto
il pubblico di Cagliari si merita l'appellativo di migliore del tour…
Boosta, Max e Vicio, tenendo fede all'appuntamento lanciato dal palco si recheranno dopo
al Fabrik, insieme ad una folla di fans e non che riempiranno il locale, andando a creare
una sorta di bolgia infernale mai vista prima….Noi ci auguriamo solo che Cagliari sia
nuovamente meta non solo dei Subsonica ma anche di altri gruppi…
Proprio in occasione dello straordinario concerto dei Subsonica( e dico straordinario
perché sappiamo quanto sia raro che degli artisti vengano in Sardegna ad esibirsi,
soprattutto in questo periodo) del 2 Aprile a Cagliari, abbiamo deciso di parlare di
questo gruppo, della loro storia, della loro discografia…
Nel '96, dall'incontro dei 5 componenti del gruppo nasce il progetto Subsonica che vede
nel suo futuro un miscelarsi di sound (drum'n bass, technno, dub , reggae e melodia italiana )
per arrivare ad un tipo di sonorità nuova, che rappresenterà una novità nel panorama musicale
italiano.
La band è composta da Samuel, la voce del gruppo che risulta essere, messo sul palco , una
sorta di "pifferaio magico" capace di catturare l'attenzione del pubblico, Boosta,
tastierista e d.j., Cmax, chitarrista ed autore, insieme a Samuel, della parte letteraria
delle canzoni e reduce da una lunga collaborazione con gli Africa Unite,il bravo batterista
Ninja e Pierfunk, bassista del gruppo che verrà poi rimpiazzato, nel '99 da Bass-Vicio.
Nel '97, esce per l'etichetta indipendente Mescal "Subsonica" e grazie al successo
ricevuto durante l'MTV Day la band viene segnalata come gruppo rivelazione direttamente
dalla direzione di Londra…Esce il primo video(Istantanee) e arriva durante l'estate una
collaborazione con Antonella Ruggiero("Per un'ora d'amore"e "Il video sono io")…Esce anche
il video ed il singolo di "Cose che non ho" che ottiene una buona rotazione radiofonica
e televisiva.
Nel '98 escono invece altri 2 singoli, "Radioestensioni" e "Preso blu" accompagnati dai
rispettivi video, mentre settembre segnerà una collaborazione con i 99Posse nella canzone
"Me siente".Viene ristampato il cd con allegato un mini cd live che conterrà una
versione inedita di "Per un'ora d'amore", la cover di "Tu menti" dei C.C.C.P. e la
sigla realizzata dal gruppo per il programma radiofonico "Patchanka".
A settembre del '99 arriva anche "Microchip emozionale" anticipato dal singolo
"Colpo di pistola" e parte del nuovo lavoro viene presentata durante l'MTV Day
di Bologna…L'album vede la collaborazione di Daniele Silvestri nel singolo "Liberi tutti",
del d.j. Claudio Coccoluto e di Morgan dei Bluvertigo("Discoteca Labirinto").Arriva anche
l'invito a Sanremo nella categoria Big, invito inizialmente declinato ma che poi, dopo una
riflessione più attenta, si presenta come un modo per fare arrivare un messaggio ad
una grossa fetta di pubblico: in poche settimane viene realizzata "Tutti i miei sbagli",
vengono superate le selezioni e dopo la prima serata di festival i Subsonica si ritrovano
ad essere ultimi classificati ma anche i più trasmessi dalle radio:evidentemente
l'operazione Sanremo ha funzionato…..E siamo già nel 2000 quando il gruppo viene
inserito tra le nomination per gli MTV Music Awards europei e viene premiato come migliore
realtà italiana; "Microchip Emozionale" raggiunge il disco di platino e i Subsonica
si aggiudicano, inseriti nelle nomination P.I.M. , il premio come "miglior disco del 2000"
e come "miglior gruppo"…
Nel 2001 inizia la gestazione di "Amorematico" che vedrà curiose collaborazioni
(con i Krisma in "Nuova ossessione", con il rapper marocchino Rachid in "Gente tranquilla",
con il d.j. Roger Rama che li affiancherà in "Nuvole rapide", "Sole silenzioso", e
negli ultimi 4 pezzi dove le parole lasciano liberamente spazio alla musica)…Dopo
un anno dall'inizio della stesura dei testi e dei primi arrangiamenti esce, molto atteso,
l'album, anche questo un lavoro unico e a mio parere molto diverso dai precedenti anche se
è possibile notare una sorta di filo conduttore che lega l'intera discografia dei Subsonica…
Bene, ora non resta che…mettersi in ascolto!
Per ulteriori informazioni: www.subsonica.it, l'esaustivo sito ufficiale dei Subsonica…