1. INTRODUZIONE

Al giorno d'oggi, ci sono poche alternative ai PC e a Microsoft: l'open source di Linux per quello che riguarda il sistema operativo, ed i Macintosh con processori PowerPC per quel che riguarda l'hardware. Queste alternative sono ristrette a specialisti informatici e grafici; chi compra un computer per la prima volta compra un Pentium e installa Windows, perché non conosce nemmeno l'esistenza di queste alternative.

Ma non è stato sempre così (ed io spero che non continuerà ad essere così): a cavallo delle decadi '80-'90 si é vista la rapida ascesa ed il declino di un sistema alternativo con hardware e software proprietari: Amiga (che è anche acronimo di Advanced Multitasking Integrated Graphic Architecture). Questo sistema si è imposto come standard videoludico, con classici come Defender of the crown, Sensible Soccer, Turrican, Kick Off, Speed Ball 2, The Chaos Engine, Grand Prix, Lotus Turbo Challenge, ma è stato anche apprezzato come macchina per applicazioni grafiche. Il perché é semplice: in origine l'idea era quella di progettare una macchina da gioco, costruita sul processore usato dalle macchine da bar: il Motorola 68000 (e la scelta di questo processore rendeva più facile il porting dei videogames). Qualcuno però ebbe la grande idea di implementare componenti di I/O tipiche dei computer "nascondendole". Alla fine, seguendo l'andazzo del mercato, l'Amiga fu venduto come computer: 256 KB di RAM, 4096 colori, multitasking reale (intanto, per rendere l'idea, c'è da dire che Microsoft e Macintosh erano al monocromatico...). Amiga guadagnò ampie fette di mercato.

Un giorno però il giocattolo si ruppe, ed i PC ebbero via libera. E' difficile spiegare come accadde: ritardi di aggiornamento (il disco fisso per l'Amiga era un'optional costoso) ed altri errori di marketing avevano fatto fallire la Commodore, la ditta che aveva acquistato Amiga. Come vedremo nel seguito, l'uscita di scena dell'Amiga non è stata dovuta ad una netta inferiorità architetturale, tant'è vero che una schiera di appassionati ha continuato ad utilizzare Amiga, potenziando il proprio computer con aggiornamenti a dire il vero numerosi, che permettevano di emulare Macintosh e Windows 3.x, navigare su Internet, spedire posta (il client amighista Yam è apprezzatissimo), ascoltare mp3, utilizzare schede grafiche per PC... Tutto é questo è stato possibile grazie a schede acceleratrici con PowerPC, costose ma efficienti.

Attualmente, si sta lavorando a delle schede madri con PowerPC: questo potrebbe sancire una prepotente rinascita dell'Amiga, nonché un rinnovamento del mercato, con abbassamento dei prezzi. Insomma, un bene per tutti. Ma perché tanto attaccamento ad un sistema così poco diffuso? Perché l'Amiga ha rappresentato un modo di pensare il computer accattivante, perché il suo hardware ed il suo software avevano delle caratteristiche che solo oggi abbiamo sui PC: ecco di seguito il commento di Gateway 2000, un'importante azienda informatica:

"Fin dall'introduzione dell'Amiga 1000, Amiga ha rappresentato l'incarnazione dell'uso efficiente della memoria e dello spazio disco, con pioneristici sviluppi nel multimediale, nel multitasking e nell'autoconfigurazione".

Nell'occasione del ventennale della nascita del PC, caduto nel 2001, Doug Barney disse:

"Solo ora, con un intero nuovo codice in Windows NT/2000,  abbiamo fatto dei progressi, ottenendo finalmente delle caratteristiche che la Commodore ci diede 16 anni fa".

Segue una breve storia del marchio Amiga.

 

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