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ALFABETIZZAZIONE CULTURALE

L'ALFABETIZZAZIONE CULTURALE è uno dei fini dei programmi della scuola elementare.


L’alfabetizzazione culturale è un concetto cardine e riguarda l’acquisizione della prima padronanza dei quadri concettuali.

E’ un concetto dinamico nel quale vengono indicati vari elementi:

  • il primo è il punto di vista del fanciullo,
  • poi, attraverso l’azione intenzionale e sistematica della scuola, si sviluppano e si consolidano…
  • prima l’acquisizione delle abilità strumentali e…
  • poi l’organizzazione dei dati dell’esperienza, come sviluppo dei dati mentali.
  • Prima si forniscono gli strumenti e poi, attraverso l’esperienza, organizziamo le conoscenze all’interno delle strutture cognitive del fanciullo.

Il bambino, che non è una tabula rasa, possiede già, in ogni caso, delle conoscenze pregresse: la scuola attraverso l’azione intenzionale, sistematica e metodologica, trasmette dapprima solo conoscenze riflesse (abilità strumentali) che in seguito, attraverso la sollecitazione della volontà, la capacità di agire, di verificare, di progettare e di riflettere autonomamente, si ampliano sempre più.

Il semplice possesso degli strumenti però non è sufficiente per fare cultura. Per fare cultura è necessario infatti accorpare strumenti e contenuti mediante un processo curricolare, formativo e scientifico.

L’opera della scuola elementare acquista significato non tanto per la quantità ma per la qualità dei contenuti dell’insegnamento – apprendimento.


Nella scuola si condensano e concretizzano:


Le discipline assumono un significato nuovo rispetto al passato. Il progetto educativo e culturale della scuola elementare infatti, esige di essere svolto secondo un passaggio continuo dal globale al differenziato, utilizzando le discipline, e i loro contenuti, in modo critico e creativo

( secondo il metodo della ricerca scientifica ) per imparare ad apprendere ad interpretare, a risolvere problemi e a progettare individualmente.

La scuola elementare non può essere solamente un’agenzia educativa che fornisce semplicemente elementi strutturali, ma deve essere quella agenzia educativa in grado di indirizzare il bambino verso la vita personale e di relazione.

La scuola elementare non deve altresì essere la sola agenzia educativa riguardo alla prima alfabetizzazione culturale: nei programmi attuali infatti si fa riferimento esplicito alla scuola materna e alla scuola media inferiore come "scuola di base", cioè come il complesso delle istituzioni scolastiche fino al 16° anno di età.

L’obiettivo di fondo della scuola di base è considerare il fanciullo non semplicemente scolaro ma prima di tutto membro di una comunità sociale e politica e quindi anche cittadino

( vedi art. 3 e 4 della costituzione ) avviandolo alla vita democratica non attraverso lezioni teoriche, ma pratiche per l’attuazione nel reale, e prima di tutto in classe, dello spirito della nostra costituzione.

Certamente è utile precisare che la prima alfabetizzazione culturale ha oggi anche il compito di contrastare l’analfabetismo funzionale, che si sostanzia nell’incapacità di eseguire comuni azioni della vita pratica quotidiana come l’interpretazione di un manifesto, la compilazione di un telegramma o la decodificazione dei messaggi provenienti dai mass – media.



Ma c’è di più: la prima alfabetizzazione culturale è anche una sfida, certamente ambiziosa che consistente nel fare acquisire al fanciullo tutti i fondamentali tipi di linguaggio, un primo livello di padronanza dei quadri concettuali, il potenziamento della creatività e delle divergenze, l’autonomia decisionale ed operativa.

Si capisce allora che un filo d’oro lega la prima alfabetizzazione culturale alla convivenza democratica. Difatti, il gruppo docente, impegnando l’alunno in attività stimolanti sotto il profilo culturale e sociale, gli permette di acquisire quella flessibilità di pensiero necessaria ad attuare la mediazione culturale e necessaria altresì per vivere in concreto la cultura della solidarietà intellettuale, sociale e morale nella scuola e fuori di essa.

Dunque la scuola diventa ambiente educativo di apprendimento se, avvalendosi dei contenuti di tutte le discipline, favorisce la prima alfabetizzazione culturale ed educa alla convivenza democratica. Logicamente è necessario che i docenti provvedano, attraverso mirati aggiustamenti, ad adattare il curricolo, diversificandolo per ambiti disciplinari, alle esigenze educative degli alunni e della comunità sociale.