L'antica
scienza della resurrezione
LA VESTE DI DIO
Premessa :
Questo breve testo contiene in maniera sintetica il nuovo insegnamento che viene dato al mondo e che svela quello che era oggetto di segreto nelle antiche iniziazioni nelle Scuole dei Misteri, dalle quali sono derivate in seguito religioni, filosofie e ordini iniziatici che conservarono in parte gli antichi miti e gli antichi simboli, perdendo però di vista il significato reale di essi. Questo saggio è stato composto come elemento di sintesi per le varie scuole di indirizzo spirituale, ed ognuna di essa potrà scorgere un aggancio che le è proprio. Proprio per la sua composizione, e per il motivo che il mondo è sconvolto dalle divisioni che mettono fratello contro fratello anche se la ricerca e lo scopo è comune a tutti, questo testo scontenterà tutti. Credo però che il ricercatore sincero della verità, se è chiamato a ciò, rileverà dei dubbi nella sua granitica conformazione, ed in base a ciò vorrà per lo meno verificare prima di condannare.
Io, Dario F.Atena, ho scritto una trilogia che rivela gli antichi misteri iniziatici: "Insegnamento iniziatico" - "L'antica scienza della resurrezione" - "I figli del Tuono". Le case editrici sono "Hermes Edizioni" e "Edizioni Akroamatikos" che potete trovare sul web.
Esiste uno strumento "karmico"
che ha molteplici usi e molteplici aspetti. Esso è la "veste
dell’anima".
Per capirci dobbiamo concepire la realtà
sotto due aspetti (ne ha molti altri in verità) : il mondo dell’anima
e il mondo della personalità. Ogni mondo è triadico, composto cioè da tre
sfere, o piani, indipendenti tra loro ma comunicanti. Quando siete ad esempio
in stato di veglia, e provate una passione, in quel momento vivete ed agite
anche in quel piano, il piano astrale. Così quando formulate pensieri
concreti, oggettivi, un vostro veicolo è funzionante sul piano della mente
inferiore. I mondi della personalità (che potremmo chiamare
"inferno", cioè inferi, o inferiori - dove le personalità sono i
diavoli che tengono prigioniera l’anima - da qui la difficoltà di parlare
alle anime...) sono il riflesso speculare dei mondi dell’anima, chiamati
anche "regno di Dio". I mondi dell’anima vengono chiamati in
sanscrito Atma, Buddhi e Manas, che corrispondono nell’ordine al piano
fisico, al piano astrale ed al piano mentale. Quindi : Atma-fisico,
Buddhi-astrale, Manas-mentale. Ecco perché, ad esempio, quando un devoto usa
il plesso solare (l’emozione) nell’adorazione di un maestro o di un
ideale, si connette al piano Buddhico e può ricevere da lì le grazie che
cerca. In pratica l’emozione si trasforma in sentimento (centro cardiaco).
L’uomo è salito di un gradino verso Dio.
Il mondo delle anime è analogo a quello
fisico nel quale ci troviamo ora, nel cosiddetto "stato di veglia" :
ci sono corpi, paesaggi, ecc. Il pavimento di quel luogo di "sogno",
è il nostro cielo. Quando un anima s’incarna, scende letteralmente sotto
terra. La vita del suo veicolo sul piano fisico è per lungo tempo il suo
inconscio. Anche qui accade la stessa cosa riguardo la famigerata ottava
sfera, il regno delle anime perdute.
Esiste un assioma esoterico che dice :
<<Quando un uomo muore sul piano fisico, egli nasce nel modo delle
anime, e quando muore nel mondo delle anime, egli nasce nel mondo fisico>>.
Vita e morte sono il dramma del cosiddetto "samsara" che durerà ,
con la sua croce di dolori e piaceri, fino al termine del viaggio iniziatico,
dopo il quale egli non sarà più un "prigioniero del pianeta".
Possiamo chiamare il mondo delle anime
"mondo soggettivo", ed "oggettivo" l’altro.
I due mondi, quello degli uomini e
quello delle anime (che è il quinto regno di natura) per ora hanno tenui
legami, ma un giorno, molto prossimo, si fonderanno in uno solo ed allora
"Dio camminerà di nuovo tra gli uomini". Dio ci ha voltato le
spalle ai tempi di Atlantide a causa della nostra cattiveria e delle nostre
menzogne che si erano trasformate in magia nera, che perdura ancora da parte
della Loggia Nera che cerca di impedire che l’uomo si salvi e lo asserve
sempre più spingendolo a vivere una vita alienante fatta di illusioni e di
annebbiamenti che sono parte del Guardiano della Soglia che l’iniziato in
particolare e l’umanità in generale devono prima o poi affrontare e vincere
se vogliono ritornare felici.
Voglio ricordare un assioma occulto :<<Al
male fu concesso di governare, e l’uomo dovette sottostare alla legge di
partecipazione al male, che presto sarà sostituita dall’antica legge del
bene dominante, che sottostà a tutto ciò che Dio ha fatto>>.
Dice l’Apocalisse che un Angelo verrà
portando in una mano la chiave dell’abisso, e nell’altra le catene per
legare i malvagi. Questo è il primo passo della trasformazione del mondo, e
sta già avvenendo. Anche le sciagure annunciate per la fine del kali yuga,
compresi i falsi maestri che pullulano ovunque, sono davanti a noi, e ne
vediamo chiaramente i segni minacciosi. La chiave è la conoscenza dei misteri
dell’iniquità ed il funzionamento della veste dell’anima.
Quale sarà lo strumento, in grande, che
verrà usato dal Bianco Cavaliere che numerose profezie di popoli diversi
attendono ? Sarà la Veste di Dio, la veste "magica" del potere
divino. Lo stesso strumento che in piccolo gli uomini stessi, anche i più
comuni possiedono : la veste dell’anima. È una vera e propria veste di
tessuto eterico fabbricato nelle "alte sfere" e che nessun potere
terrestre può danneggiare. Quello che invece i malvagi possono fare è di
sconnetterlo dal corpo fisico a predeterminate condizioni.
Ora mi spiego.
L’anima, quando intende fare
esperienza dell’altra metà della creazione (la manifestazione), e per
"salvare" la personalità (che dai teosofi viene chiamata
"corpo lunare"), indossa una veste fatta dagli angeli (deva) con un
materiale tratto dal piano mentale superiore. Essa è allo stesso tempo :
un corpo ; un trasmettitore delle energie dell’anima (vari tipi di
prana) al veicolo fisico, dandogli così salute fisica e psichica che lo
mettono in grado di funzionare ad un livello superiore a quelle dell’animale ;
permette che i chakras (che sono porte dal duplice scopo : sono
ricevitori e trasmettitori di energie di piani diversi della coscienza, o
mondi, e sono vere e proprie porte di accesso per l’ego in quei mondi, dove
egli possiede già, o crea, il veicolo adatto per percepirli e agire in essi),
collegati al corpo fisico attraverso le ghiandole a secrezione interna,
possano funzionare.
La veste ricopre il corpo fisico ed ha
speciali relazioni magnetiche con esso. Però, sotto la spinta delle frecce
dell’odio, essa si svelle dal corpo fisico. Le frecce sono vere e proprie
spine di diversa grandezza costruite con materiale eterico cristallizzato, che
è a livello vibratorio vicinissimo alla materia atomica. Le spine sono, per
usare il linguaggio del Mahabharata, "missili mantrici". Quando la
veste viene sconnessa, le spine, tranne qualche improvvisa fitta, non vengono
avvertite, come ad esempio un uomo non avverte nel sonno quando un ratto gli
rosicchia il naso, perché i denti secernono una speciale sostanza
anestetizzante. Si avvertono solo malesseri, cali improvvisi ed inspiegabili
di forza, di coscienza, d’intelletto, ecc.
Quando la veste, che possiamo anche
chiamare "corpo causale", viene sconnessa da qualche parte del corpo
fisico, si crea una debolezza, detta anche "vizio". A lungo andare i
centri di energia, i chakras, smettono di funzionare. Le "ruote" si
fermano e l’ego nel corpo fisico diventa spiritualmente impotente ed
occultamente cieco e sordo.
Questa è la situazione umana.
Quando l’uomo ha percorso tutte le 777
incarnazioni, ha esperito tutto ciò che la sua anima doveva esperire ;
quando l’uomo è sazio ed il desiderio materiale e la brama di vita si è
spenta, egli è smarrito ed entra in crisi. È la "lunga notte
dell’anima " che i mistici conoscono.
A questo punto l’uomo, controvoglia,
diventa un occultista e ricerca nel mondo la via che lo può portare veramente
alla liberazione.
La liberazione è un fatto complesso che
non può essere spiegato in poche parole, anche perché è necessaria una
piccolissima preparazione teorica di base che la teosofia può dare. Possiamo
solo dire questo : mentre l’individuo procede nel suo processo di
"omeopatia karmica", che possiamo anche chiamare
"purificazione", mediante gli eventi prestabiliti dal karma/destino,
mentre egli si dedica anche allo studio dei testi sacri ed alla meditazione,
gli angeli preposti a ciò e guidati dai Maestri che lavorano sotto la guida
di Cristo, lavorano sui suoi corpi sottili e soprattutto sulla sua veste,
"lavandola e stirandola" affinchè l’anima possa di nuovo riunirsi
alla personalità ed ritornare come il figliol prodigo nel "regno di
Dio", la sua vera casa. Questo processo iniziatico è ben raffigurato nel
libro di Giobbe, al qual testo ne corrisponde uno precedente babilonese.
L’angelo anima ha vinto il diavolo personalità e l’uomo, dopo essere
passato per il purgatorio entra in paradiso. Questa è chiamata
"iniziazione cristica" e vari miti la ricordano, quali quelli di
Ercole in Grecia (che simboleggia il ritorno dell’eroe, mentre la sua caduta
viene ricordata dal mito di Narciso), di Attis a Roma, di Osiride in Egitto,
di Quetzalcoatl in America Centrale, ecc.ecc.
Questa antica iniziazione veniva
praticata nei templi di Iside ed Osiride in Egitto, dove Gesù passò tanti
anni, ma veniva praticata ovunque, e forse la sua "sede" centrale
era in India, dove tutte le tracce, per il sopravvenire del kali yuga furono
del tutto cancellate e rimase pubblica solo la mistica delle upanishad e la
filosofia trascendentale non-duale.
Fig.109bb – Anubi
con addosso la Veste ed una scena di omeopatia karmica.
KARMA
L’argomento, specie se riferito ai
massimi sistemi, ovvero all’aspetto metafisico del bene e del male, è
talmente astruso e del resto già così abbondantemente sviscerato che ben
poco potrei aggiungere. Sarebbe inoltre poco utile dal punto di vista
pratico - il che è quello che ci interessa nella vita di tutti i giorni -
se cercassi di farne una questione intellettuale. È conosciuto come legge
di causa e di effetto o anche come legge di retribuzione, e fin qui ci
siamo, ma se cominciamo a risalire nel tempo fino alle cause prime, la
nostra mente si perde nell’indeterminato e si fa difficile perfino
stabilire cosa in sé sia il bene e cosa sia il male, e ciò porterebbe in
crisi il problema morale ed il sistema di scelte e di sforzi che ne deriva.
Scendiamo allora terra terra: un pugno sul viso è male ed una carezza è
bene. Punto.
Ma subito qualcuno direbbe:
"perché ci sono pugni e carezze"? "Ma importa proprio tanto
saperlo"? risponderei. E continuando la questione non dubito che alla
fine, non essendo d’accordo, finiremmo a pugni o carezze. Ciò che conta
veramente, allora, è uscire dal sistema. Risolvere il problema cioè
scavalcandolo, ma, nello stesso tempo, pagando tutti i prezzi che una tale
legge impone inesorabilmente. Diventare indifferenti al metodo pur essendo
ossequienti ad esso è un buon metodo per mantenere i nervi saldi. Tanto,
non si può fare diversamente: ci sono leggi, e quindi voleri, più forti di
noi.
Io direi che il "sistema
mondo" è stato creato apposta per renderci scontenti e baruffanti. Se
tutto andasse bene, chi vorrebbe uscirne? La natura stessa del mondo ci pone
in crisi: esiste un luogo ubertoso ed uno desertico, un clima temperato ed
un clima glaciale o torrido; disuguaglianza di razze e di capacità
personali; forza e debolezza, ecc. ecc. Di conseguenza esiste conflitto in
ogni regno della natura. Nascendo ereditiamo i conflitti e qualcuno ce la fa
pagare per questo. È giusto tutto ciò? A me sembra una cosa da pazzi, ma
tant’è…
Chi resterebbe all’inferno se fosse
piacevole abitarci?
Ma prendiamo un piccolo pezzo del
"sistema mondo", quello che più ci è utile, e vediamo se
possiamo farne qualcosa di utile.
Nell’antica Roma, fino al terzo
secolo dopo Cristo la religione di Stato era quella di Cibele ed Attis. La
donna con le torri in testa che simboleggia l’Italia, è Cibele, la Grande
Madre, ma questa religione no sopravvive solo sui francobolli ma pure nella
religione cristiana. Sarebbe troppo lungo ora illustrare le somiglianze
rituali; ne elenco solo alcune: la castità dei sacerdoti (a dire il vero
arrivavano ad evirarsi per vincere del tutto le tentazioni), il rito dell’eucarestia
(mangiavano la carne e bevevano il sangue del dio che "moriva e
risorgeva"), alla nascita annuale del dio facevano…l’albero di
natale: un pino addobbato: il Gran Gallo, supremo sacerdote, veniva chiamato
"Papas" e aveva la residenza in Vaticano. Quando il vescovo di
Roma divenne re assunse anche, come tutti sanno, il titolo cesareo di
Pontifex, anche se non sa come costruirli i ponti spirituali (costruire l’antahkarana
intendo) se non "gemendo e piangendo" mentre vive in lussuosi
palazzi da gran signore.
Ma bando alle tristezze storiche e
torniamo al punto.
Il mito che sta alla base di questa
religione è questo, e ci illustra molto bene il "sistema karma":
Agdistis era un dio che importunava sessualmente gli altri dei, i quali,
stufi di lui, pensarono bene di creare un "accrocchio" per
liberarsi di lui senza "sporcarsi le mani". Sapendo che lui amava
abbeverarsi presso una fonte e poi mettersi a dormire, versarono del vino
nell’acqua per procurargli un sonno profondo. Quando i fumi dell’alcool
fecero il loro effetto, gli legarono con un nastro i testicoli e fissarono
il nastro ad un albero. Indi, svegliarono di colpo il dio e questi, balzando
in piedi di colpo, si evirò. Questo è il simbolo delle sconnessioni
karmiche sulla Veste di Dio di cui abbiamo parlato in precedenza.
In seguito, Agdistis si innamorò di
Attis, un dio sempliciotto, e cominciò a molestare lui. Il lupo perde …il
pelo ma non il vizio.
La storia è lunga e saltiamo qualche
passo. Alla fine Attis, figlio di Cibele, decise di prendere moglie. Quindi
decise di abbandonare la vita frivola cui Agdistis l’aveva inclinato, e di
sistemarsi. Le nozze con la figlia di quel re che trasformava in oro tutto
quello che toccava, erano già a buon punto quando Cibele, che tali nozze
non voleva (esse simboleggiano l’attaccamento alla materia), sollevò con
la testa le mura della città: subito entrò Agdistis che con la sua
frenesia fece impazzire tutti. Questo mito ricorda il mito di Ishtar
babilonese (ricordiamo che la religione di Attis viene dalla Frigia,
l’attuale Turchia), in particolare il momento in cui la Regina degli
inferi toglie la veste ad Ishtar e le sessanta malattie la assalgono
facendola diventare pazza.
Attis dunque impazzisce, si evira e
muore. Il dio morto viene messo in una caverna e si attende che risorga. Di
lui resta vivo solo il mignolo della mano sinistra che si muove. Come il
sesso è il simbolo lunare del corpo eterico, anche il mignolo lo è in
egual misura. È il simbolo della volontà spirituale che nell’uomo non
muore mai.
Nel disegno seguente, tratto dal
"Theosophist" del gennaio 1900, opera della Blavatsky, vediamo
illustrato questo mito: il Terzo Logos è in caduta libera verso la materia
(consiglio di leggere l’Inno alla Madre degli dèi
dell’imperatore Giuliano detto l’Apostata, dove parla della "spinta
illimitata" verso il basso di Attis). Il Secondo Logos, la Grande
Madre, "ferma" la caduta del figlio nel punto più basso e lo
aiuta a risalire. Da questo punto più basso fino al punto dove ci sono le
frecce, che segnano il punto di rottura tra la mente concreta e quella
astratta, è quello che viene chiamato "percorso di omeopatia karmica",
nel quale si cura il male con il male a piccole dosi, risalendo, cura dopo
cura, fino al male iniziale curandolo ed eliminando la malattia
dall’organismo fin dalle radici. Questa è la normale procedura nella
terapia omeopatica tradizionale, ma che viene praticata occultamente anche,
fatte le debite proporzioni, nella Grande Opera.
Nel punto più alto della parabola
ascendente, Attis, il Figlio, incontra le energie purissime ed incontaminate
del Padre, e "io ed il Padre siamo un’unica cosa".
La originaria trinità è
riconquistata ed un uomo/dio cammina di nuovo sulla terra. Macrocosmo e
microcosmo si incontrano – perché sono un’unica cosa – ed il mondo
cambia. Il Karma viene vinto e trasceso.
Nel…mondo
dei sogni, Mercurio riunisce anima e personalità. Disegno tratto da una
antica stampa alchemica: sullo sfondo il lenzuolo che simboleggia il Corpo
Causale. In un’altra antica simbologia, riunire anima e personalità vuol
dire riunire cavaliere e cavallo. Ad esempio i “quattro cavalieri
dell’apocalisse”…
TECNICA DEI MISTERI
Esporremo qui di seguito alcune fasi
occulte principali che danno l’avvio ad "omeopatk" (omeopatia
karmica) e lo conducono alla fase realizzativa. Ovviamente la sintesi va a
discapito di una comprensione approfondita; si pensi che per esporre le
cose di questo articolo e dei tre precedenti ci sono voluti tre libri. Al
primo, Insegnamento iniziatico già pubblicato ad opera della
Hermes Edizioni, fanno seguito i due ancora da uscire: L’antica
scienza della resurrezione e I Figli del Tuono.
Ma ecco le fasi:
1.
Con una specie di scalpello eterico viene tolta una specie di
sabbia, pure eterica densa, dalla forma di cristalli macchiati di giallo,
che occlude la ghiandola pineale che già ha acquisito una leggera
luminescenza.
2.
Viene accostato alla punta dei piedi ed alla sommità del capo il
corpo causale sconnesso. L’uomo in questa fase ha raggiunto la punta
più bassa della sua decadenza spirituale, anche se l’anima naturalmente
è ancora saldamente ancorata nel cervello e nel cuore con i due famosi
"fili". Si ha l’impressione che i piedi siano immersi
nell’acqua bassa di un torrente.
3.
Una specie di sacco che avvolge il corpo fisico viene tolto.
Anch’esso è fatto di materia eterica (ma tutto nell’iniziazione si
svolge negli eteri, per cui non sarebbe più il caso di specificarlo), di
una materia nobilissima, purissima, trasparente ma di un colore dorato.
Essa serve come protezione dall’invasione di fluidi astrali corrotti
condizionanti, visto che l’uomo è praticamente privo di corpo causale,
il quale veleggia al di sopra di lui. Si vede togliere, questo sacco
protettivo, dal basso, e, per un momento, si vedono si vede la sua
superficie brillare di rapidissime onde.
4.
A questo punto le "sessanta malattie", come viene detto
nel mito di Ishtar, invadono il corpo fisico senza protezione. Si viene
assaliti da passioni prima impensabili, che non sembrava facessero parte
della nostra natura. In questi lunghi frangenti l’uomo, che ha nel suo
retroterra una lunga serie di studi e di meditazioni, deve da solo vincere
queste passioni, senza l’aiuto della sua anima, che comunque sta vigile
ed osserva in silenzio. Quando una passione, che è anche un demone, viene
vinta, si odono come dei leggeri sibili che ben presto si estinguono.
Sempre, mentre ciò accade, l’ambiente circostante viene purificato (a
volte anche l’ambiente mondiale) e gli uomini che ci vivono diventano
migliori e le loro vite cambiano. Questi flussi, questi elementari
artificiali o questi demoni, erano coloro che influenzavano l’ambiente
inclinando gli uomini al male.
5.
Quando questo stadio è avanzato e l’iniziato è diventato
abbastanza forte da impensierire la Loggia Nera, accade qualcosa che viene
in suo soccorso (vedere figura): egli, in una posizione di "senza
corpo", da spettatore, vede il proprio corpo immerso in una specie di
uovo trasparente, con la sommità aperta sul capo. Vede arrivare da
lontano una specie di seme che, quando si immerge nell’uovo, comincia a
sobbalzare quasi che la testa fosse infuocata e lui bruciasse. Poi il seme
si sviluppa nelle fasi indicate dalla figura. Questo è il motivo occulto
(e non una metafora) per cui l’iniziato è chiamato
"Serpente", o "Drago di saggezza". Questo serpente è
quello che viene chiamato "kundalini". Quello che si dice sia
arrotolato sul pene non è kundalini. È un filo rosso di energia che è
stato sconnesso dal sistema uomo, come un filo elettrico che in una
macchina venga scollegato per non provocare corto circuiti. Quando il
corpo causale sarà tutto "lavato" ed i detriti karmici non
impediranno più il naturale giro delle "ruote", chakra, esso
verrà collegato "dagli angeli" alla sommità del capo e
l’energia della materia si fonderà con quella dello spirito. il
serpente è quello che libera dai detriti mentre certi flussi eterici
vengono "soffiati" verso il corpo fisico. A seconda delle
circostanze karmiche, e cioè a seconda dei propri stati d’animo in
reazione con quelli dell’ambiente, i flussi possono essere
"amari" o "dolci". La simbologia massonica in grado di
apprendista è molto precisa su questo punto, e riflette una realtà
occulta.
Tutto ciò riguarda
l’operatività, diciamo, materiale dei Misteri, nulla escludendo le
esperienze psichiche e spirituali del soggetto che avvengono in parallelo.
Ciò che viene qui illustrato è un’aggiunta a tutto ciò che già si
conosce sulla metafisica e sulla mistica sia orientale che occidentale.
Bisogna dire però una cosa: ciò che prima è compreso intellettualmente,
oppure tutto ciò che è vissuto in sporadiche ed effimere esperienze di
quello che potremmo definire "samadhi", è solo una
anticipazione di ciò che sarà quando il processo di omeopatk sarà
concluso. La vita spirituale sarà una costante realtà continua e
stabile, e nessun potere al mondo né alcuna contingenza potrà più far
vacillare e far ricadere nel buio l’uomo che si è con tanta fatica e
dolore realizzato.
Consiglio di leggere l’opera di
Ouspenky La quarta via, dove il pensiero di Gurdijeff , che segue
gli insegnamenti – anche se molti stenteranno a crederlo – della
famosa "Scuola dei nove" e del pensiero teosofico in generale,
è molto utile.
SCARICHE KARMICHE
<<Io sono>>.
<<Chi sei?>>.
<<Io sono io! >>.
<<Ma chi credi di
essere?!>>.
E giù botte da orbi.
Quando due uomini dialogano,
esteriorizzano in qualche maniera il proprio io, rendono percettibile in
qualche modo il grande mistero a colui al quale rivolgono la parola.
Ovvero succede qualcosa di più complesso: io ti sento parlare ma vedo
il tuo corpo ed identifico il tuo io con il tuo corpo. Quindi se mi fai
arrabbiare, odio sì la tua anima ma mando le scariche del mio odio o
della mia irritazione verso il tuo simulacro, il corpo fisico. Esse,
però, che sono dirette verso le parti del tuo corpo che mi hanno fatto
irritare, colpiscono la veste della tua anima che ricopre il tuo corpo
fisico; colpiscono il corpo causale, la parte mentale psicofisico
energetica (non so in che altro modo esprimere) di te che manifesta la
divinità della tua natura sulla terra.
Le parti del corpo odiate
corrispondono alle qualità che esprimi, quelle che hanno prodotto
irritazione nell’altro. Se il tuo interlocutore odia il tuo coraggio,
sarà il fegato ad essere colpito; se l’intelligenza il cervello; se
l’espansività irruente il tuo cuore; se la tua fortuna il deretano;
se la tua intraprendenza le gambe; e così via.
Però di fronte, tra i tanti
nemici di Dio che sono un’hoste sterminata, puoi trovare un parassita
invece dell’odiatore che ha già svolto il compito di ferirti
svellendo la veste dell’anima dal tuo veicolo di espressione con il
quale sei indebitamente identificato, ed allora dalla sua seconda
natura, creata dal desiderio, usciranno dei tentacoli eterici che si
infileranno nelle crepe e, infilandosi dentro il tuo corpo fisico
succhieranno le linfe vitali (prana).
Le figure 1 e 3 sono tratte dal
libro di A.Besant e W. Leadbeater Le forme pensiero di cui
citerò tra breve un passo. La figura 2 invece è opera mia e descrive
le varie "armi del demonio".
"Quando
il corpo astrale dell’uomo si trova in uno stato di agitazione
frenetica, la sua tendenza naturale è di espellere dei pezzi amorfi di
materia esplosiva, come i frammenti che vengono lanciati
dall’esplosione di una mina (fig.30); quando però la persona non
prova terrore, bensì solo un forte sussulto, produce spesso un effetto
come quello della figura 27 (fig,1)."
Nella "sfera" dove si
"manipolano" le cose, ho visto accadere la seguente cosa che
vi farà certamente riflettere: un uomo stava seduto, immobile,
insensibile a ciò che gli stava intorno; accanto a lui due uomini in
piedi che gli infilavano sulla testa uno scatolone. Era una machina
"frullatrice" che gli avrebbe disintegrato la testa nel suo
aspetto causale. In pratica sarebbe stata "frullata" la veste
dell’anima dove si ancora magneticamente con il cervello. Dopo questa
"operazione" – fatta con una macchina, sì, perché "di
là" ci sono macchinari, non lo sapevate? – l’uomo si sarebbe
sentito debole, avrebbe avuto dei forti mali di testa, confusioni
mentali passeggere, giramenti di testa, ecc. ecc., tutte cose che fanno
arricchire i fabbricanti di aspirine. Poi gli sarebbe passato, certo, ma
nulla sarebbe stato più come prima. Il contatto con l’anima sarebbe
stato più incerto e fumoso e, se prima era un uomo pieno di vita e di
idee spirituali, ben presto si sarebbe incamminato sulla strada per
diventare, che so: un intellettuale, un filosofo, un prete…
Le
forze del male sono ben organizzate: esiste tutta una vasta gamma di
operazioni mentali ed emotive già ben predisposte nel caso, che so, che
uno voglia far arrabbiare qualcun altro. Uno dice una cosa, l’altro,
senza neanche pensarci su un secondo sa già come ribattere e come
mettere le cose in maniera perversa in modo che l’altro possa
indignarsi ed alla fine dica qualcosa di troppo. Allora sì che sono
dolori: "Gran farabutto, come ti permetti di offendermi?!"
Allora arrivano i "frullatori di cervelli e sono guai. Il furbastro
si allontana soddisfatto interiormente perché all’altro "ha
fatto abbassare le ali", e l’altro se ne va con la vita cambiata
in peggio: proprio lui che voleva aiutare l’altro a capire. L’altro
che, invece, a sua insaputa le cose già le capiva benissimo ma che
nella vita faceva tutt’altro che applicarle. nessuno conosce di più
la verità di colui che mente.
Che dire ancora? Ah, si.
"…devo attirare
l’attenzione di tutti voi che siete nati in paesi cristiani sul fatto
che il racconto della espiazione vicaria e della missione di Gesù come
è formulato ora, fu redatto o copiato da qualche Iniziato troppo
liberale, dal misterioso dogma dell’esperienza terrena dell’Ego
reincarnantesi. Quest’ultimo è in realtà la vera vittima sacrificale
del proprio karma di precedenti manvantara, che si assume
volontariamente il compito di salvare quelli che altrimenti sarebbero
uomini o personalità privi di anima." (Dottrina
Segreta, insegnamenti orali)
L’anima può scendere nella
materia, identificarsi con il corpo fisico e quindi "morire"
solo mediante la sua "veste magica". Poi c’è il processo di
resurrezione che abbiamo già descritto, mediante l’occulta lavanda
dei piedi.
Alla fine, quando "tutto è
compiuto", l’anima è fusa con la personalità e l’antahkarana
scomparso perché non serve più, dopo la quarta iniziazione, si dice
che la Veste viene bruciata, ed in tal modo – dopo che lo spirito, o
monade ha preso possesso del corpo fisico (nozze alchemiche) - nessuna
"scarica" potrà più avere effetto.
Nella figura 6, che rappresenta
Mitra quale si può vedere su una formella del duomo di Modena, possiamo
osservare questo fatto della bruciatura della veste causale. Sul capo ed
ai piedi si vedono infatti due pezzi di uovo che bruciano. Mitra è
circondato dallo zodiaco e ciò significa che microcosmo e macrocosmo
ora sono la stessa cosa.
Una immagine analoga è Osiride
nella figura 7, poco prima che il corpo causale venga bruciato. Il
disegno è una mia composizione che serve per altri scopi, ma ciò che
volevo far notare era il serpente (di cui ho già parlato in un
intervento precedente) presente in tutte le due immagini, che è pure
presente nell’egida di Atena, la quale ha sul capo l’elmo con i tre
cavalli, a simboleggiare la ritrovata triunità divina di
Atma-Buddhi-Manas.
(è
il dio Bes, il protettore delle partorienti, l’angelo preposto
all’omeopatia karmica)
CONCLUSIONE
Man mano che il processo di
omeopatia karmica procede – e procede, come abbiamo detto, in senso
inverso alla "caduta" – il corpo causale viene ricostruito
pezzo dopo pezzo sul corpo fisico. Il processo è molto lungo in alcuni
casi data l’estrema grandezza della "Veste". Se vogliamo
fare un paragone approssimativo potremmo dire che la grandezza del corpo
causale in alcuni individui è grande come una collina di trecento metri
(ed anche di più). È per questo motivo che si parla di "Grandi
Esseri", non significando con ciò solo l’elevatezza morale, ma
in senso stretto le loro dimensioni "fisiche". Attraverso il
corpo fisico la Veste che era stata sconnessa dalle scariche karmiche
passa e ripassa ricostruendosi. Ore e ore ci vogliono solo perché una
singola scarica di spine o di lame venga sciolta e smaltita; oppure ore
e ore perché le "scaglie" che formano una vera e propria
legatura che tende la Veste verso il basso venga eliminata e l’uomo
senta rinascere in sé antichi poteri e vastità di coscienza e di vita.
Se vogliamo fare un altro paragone, la massa di detriti karmici
potrebbero corrispondere in questo caso ad un cumulo alto dieci metri e
più.
Dopo un lasso di tempo di 17 anni
– e questo è un dato preciso verificato – consistente in
"lavaggi" 24 ore su 24, la ricostruzione del corpo causale per
quanto riguarda il veicolo fisico arriva circa al 90%.
Strato dopo strato, grumo dopo
grumo, il corpo causale rientra nella sede fisica originale (quanto
incarnazioni? non lo so di preciso, ma molte) e lì si ristabilisce
magneticamente in modo definitivo, ricostruendo l’antico Osiride fatto
a brani da Tifone.
Il "non-principo" Atma
si sposa definitivamente con il "non-principio" il corpo
fisico, e l’Io superiore prende possesso stabile e definitivo del
corpo fisico; e le lotte interiori tra personalità (il diavolo) e
l’anima cessano.
Se alla parola "Veste"
sostituiamo le parole "Uovo luminoso", ecco che il senso di
quanto vado dicendo viene spiegato dal brano della Dottrina Segreta (8°
volume – insegnamenti orali) riportato qui sotto.
Risulterà quindi evidente allo
studioso attento che l’insegnamento che viene dato ora all’inizio
del nuovo millennio, dopo 100 anni di stasi e di oscurità dovuti ai
colpi di coda del kali yuga, rappresenta l’anello mancante
dell’insegnamento esoterico che ci proviene dalla Blavatsky e dalla
Bailey.
Né sfuggiranno al medesimo
studioso le implicazioni e le prospettive future possibili per
l’umanità alla quale queste cose, dopo millenni e millenni, vengono
restituite. Forse una nuova religione sorgerà, dopo che la Chiesa
Cattolica avrà compreso finalmente il senso dei suoi riti:
"Prima della festa di
pasqua, sapendo Gesù che era venuta la sua ora di passare da questo
mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino
all’estremo. Durante la cena, avendo già il diavolo messo in cuore a
Giuda di tradirlo, e sapendo che il Padre gli aveva già dato tutto
nelle mani e che, venuto da Dio a Dio tornava, si alza da tavola, depone
il mantello e, preso un asciugatoio se lo cinge (i massoni ricordano
questo fatto con i loro grembiuli – nota di Atena). Poi versa acqua in
un catino e incomincia a lavare i piedi ai discepoli (siamo prima della
festa della resurrezione – Atena) e ad asciugarli con l’asciugatoio
di cui si era cinto.
Arriva Simon Pietro (che già
per tre volte lo aveva tradito – Atena) che gli dice: <<Signore,
tu mi lavi i piedi?>> Gesù gli rispose: <<Quel che faccio,
ora tu non lo comprendi, ma lo saprai in avvenire>>."
E oggi Pietro lo ha saputo, anche
se per esperienza diretta so che non ne vuol sapere. Questione di
gregge e di autorità. La solita musica.
Concluderò dicendo anche che ogni
e qualsiasi rivelazione può essere a stretto rigor di termini
considerata come una profanazione del sacro; ma se a Prometeo alla fine
fu perdonato, perdoni pure me l’insigne studioso se è preoccupato:
Dio lo vuole!
"In questa tavola vediamo
che l’uomo fisico (o il suo corpo) non partecipa alle pure onde
dirette dalla divina Essenza che fluiscono dall’Uno in Tre, l’Immanifesto,
tramite il Logos Manifesto (la faccia più in alto nella tavola).
Purusha, lo Spirito primordiale, tocca la testa umana e lì si ferma. Ma
l’Uomo Spirituale (la sintesi dei sette principi) è collegato
direttamente con esso. E a questo punto va detta qualche parola a
proposito della solita enumerazione exoterica dei princìpi. Dapprima
venne fatta e spiegata soltanto una divisione approssimativa. Il
Buddhismo esoterico incomincia con Atma, il settimo e termina col Corpo
Fisico, il primo. Né Atma che non è un "principio"
individuale, ma una radiazione dal Logos Immanifesto ed Una con Lui; né
il Corpo, che è la buccia materiale, o guscio, dell’Uomo Spirituale,
possono essere, a rigore, designati quali "Princìpi". Inoltre
il "principio" più importante di tutti, mai menzionato sino
ad ora, è "l’Uovo Luminoso" (Hiranyagarbha), o
l’invisibile sfera magnetica in cui è avvolto ogni uomo. Esso è
l’emanazione diretta: a) dal Raggio atmico nel suo triplice aspetto di
Creatore, Conservatore e Distruttore (Rigeneratore); e b) da Buddhi-Mans.
il settimo aspetto di quest’aura individuale è la facoltà di
assumere la forma del suo corpo (fisico-n.d.A), e divenire il
"radioso", il luminoso augoide."
(William
Blake mostra con precisione una scena di omeopatia karmica: la
personalità giace sul letto di dolore; anime dannate cercano di
impedire la sua resurrezione; la sua anima la protegge; l’anima è
avvolta dal serpente della genesi: è un serpente reale, non simbolico;
i capelli sono acconciati in forma di raggi solari: infatti l’anima è
un Angelo Solare, mentre la personalità è un Angelo Lunare)
OMEOPATIA KARMICA
Per quanto riguarda
l’esperienza umana immediata, esistono due ordini di creazione
distinti e separati, due "sfere", una "emanata"
dall’altra, però pur sempre distinte e separate. Ciò che le
accomuna è l’analogia. La sfera superiore è il mondo dell’anima,
mondo "materiale" come il mondo fisico, con esseri aventi
una forma ed un paesaggio proprio come il mondo consueto che siamo
abituati a conoscere durante lo stato di "veglia". È bene
anche sapere che il nostro "mondo", la sfera inferiore, è
da considerarsi per il mondo dell’anima alla stessa stregua con cui
gli psicologi considerano il subconscio. Noi siamo il
"subconscio" del mondo dell’anima. La personalità umana,
riflesso (o "ombra", o "angelo lunare") del Sé
superiore, è il subconscio dell’Ego, l’angelo solare.
Da Guarigione esoterica
di Alice Ann Bailey:
"Ma sebbene il
<<Tempio di Salomone>> (il corpo Causale o Veste di Dio)
crolli all’atto di questa iniziazione (la 4°), le qualità sue
corrispondenti vengono assorbite nei veicoli che l’iniziato usa per
i suoi contatti nei tre mondi (mentale, astrale e fisico). Egli è ora
l’essenza stessa dei Suoi corpi, e – dal Suo punto di vista e per
il Suo sapere tecnico – tutto il piano mentale è uno dei tre
livelli del piano fisico denso cosmico (i sette piani, tra cui quello
divino, da noi conosciuti o conoscibili in questo ciclo solare);
sovente lo si dimentica, e si considerano quasi sempre il corpo
dell’anima e l’atomo permanente mentali come estranei alla forma e
ai tre mondi. In senso tecnico, e secondo una visione superiore, non
è così, e ciò cambia e condiziona nettamente il pensiero e
l’opera degli iniziati…Notate quant’è importante l’azione
della forma: è la forma che spezza il legame (disprezzata, spregiata,
frustrata, è pur essa che compie l’atto finale) e dona la libertà
completa".
Quando ha inizio il processo
iniziatico, all’anima viene comandato di scendere nel suo
subconscio. Sì, è questo il giusto punto di vista: bisogna spostare
l’ottica esattamente di 180°. L’iniziazione cui siamo soliti
pensare è vista nelle sue modalità (rituali ed altro) dal punto di
vista fisico. Uno è profano, poi discepolo e poi iniziato. In realtà
questo è solo il sigillo che viene posto sulla
"mummia", lo scarabeo, simbolo di resurrezione e di
immortalità, sigillo che attesta la volontà ed il proposito
dell’anima nel corpo fisico di "ritornare a Casa".
L’antica sepoltura sacrale egiziana all’inizio era solo un fatto
simbolico che veniva svolto durante le iniziazioni, e solo dopo,
durante la decadenza, questo rituale fu usato come sepoltura di un
cadavere vero e proprio, nella speranza di una impossibile
resurrezione.
Il candidato veniva avvolto
nelle bende che simboleggiavano il corpo causale
"sconnesso", quello che in Babilonia (da Bab-I-Li che
significa Città Porta di Dio) veniva chiamata la "veste di
Ishtar", divinità che scendeva negli inferi, veniva privata man
mano che scendeva delle sue prerogative divine - o poteri -,
simboleggiati dalla corona, dalla collana e dalla cintura, ed alla
fine veniva privata della Veste stessa; dopo di chè le "sessanta
malattie" la invadevano facendola diventare pazza. Subentrava
allora un personaggio mitico, affine all’egizio Bes, che l’aiutava
a recuperare la veste. Rinsavita, Ishtar risaliva la scala
dell’inferno, recuperava i suoi gioielli ed alla fine ritornava alla
luce carica d’esperienza, quella che l’antico testamento chiama la
"conoscenza del bene e del male".
La Veste è una veste vera e
propria, fatta di materiale eterico, la quale aderisce al corpo fisico
ancorandosi magneticamente. È una veste "vivente", la quale
trasporta energie e consapevolezza dal vero uomo alla sua ombra.
Le sconnessioni karmiche
provocate dalle frecce dell’odio, disancorano questa veste e fanno
sì che le qualità e le virtù dell’uomo vengano meno man mano che
l’anima ne viene bersagliata. La corona di spine di Gesù è un
esempio simbolico. I chakra cominciano a rallentare la loro corsa e
l’uomo perde le sue facoltà divine e la possibilità di accedere
coscientemente nei vari piani di esistenza; sì, perché i chakra sono
delle vere e proprie porte di accesso in essi da parte della
"scintilla" uomo. Le spine e le lame dell’odio, sono vere
e non metaforiche. Sono fatte di etere allo stato cristallino, molto
prossimo a ciò che chiamiamo materia. Nel Mahabharata sono chiamate
"missili mantrici".
L’uomo è immerso in una
specie di incantesimo, lo stesso con cui i vari gnomi e folletti
evitano di essere visti dall’uomo. L’incantesimo dura a lungo,
anche quando il processo di "omeopatia karmica" è i n fase
avanzata. In questo periodo, per lo meno agli inizi, il candidato non
vede e spesso neanche sente il corpo causale, anche se certi mistici
avvertono liquidi e fitte, che interpretano come sputi e frecce del
demonio. Anche l’uomo comune avverte qualcosa, ma è più di ordine
fisico, come mancamenti, cali di energia, fitte (il famoso "colpo
della strega") e così via. Ma non possiamo dilungarci molto
sull’argomento in un trattato breve come questo.
Quando il corpo causale è pieno
di "crepe" (uso il linguaggio del Tibetano) ed ha raggiunto
il "peso specifico" previsto, ha inizio il processo di
omeopatia karmica che lo riporta a Casa, nel regno del Padre. Questo
processo, che era noto nei sacrari di Iside, nel Vangelo è chiamato
"lavanda dei piedi", prodromo della Pasqua, la festa della
resurrezione, che, ripetiamo, è la resurrezione dell’anima e non
del corpo, anima che nel suo piano, benchè mai morta, è considerata
tale. Nel suo piano, dentro la veste, si può vedere la personalità
che si agita nell’afflizione. È difficile descrivere la cosa. I
massoni hanno definito la diversità delle dimensioni mediante il
simbolo della livella e del filo a piombo. Dicono: "passare dalla
livella alla verticale" per indicare il passaggio da una
dimensione all’altra. Posso cercare di descrivere con una immagine
simbolica mobile questo fatto: dapprima si vede un uomo, con la veste
lunga, camminare sul terreno come fosse un’immagine piatta, mettiamo
come se fosse un telone del cinema disposto a terra. Poi, interviene
un personaggio che gli egizi chiamavano Bes, che gli tiene la mano
dietro la nuca. Lentamente, continuando a camminare, l’uomo si alza
da terra finchè non è verticale. A quel punto Bes interrompe il
lavoro e stende le braccia in alto. Un antico affresco, mi sembra a
Pompei, lo ritrae così nella scena iniziatica.
Il lavaggio della veste, ad
opera di flussi eterici ed altro che ora sarebbe lungo menzionare,
avviene mentre il candidato vive la sua vita quotidiana, in ambienti
preordinati e facendo anche incontri preordinati e stabiliti dal
karma. Rivede i suoi antichi errori e si emenda, e mentre ciò avviene
la veste si purifica sempre più fino alla liberazione finale.
Il messaggio che qui voglio
dare, l’essenza di questo intervento, è che la liberazione non è
possibile senza l’intervento della Gerarchia il cui capo è il
Cristo. Certo, sforzi, studi, meditazione, ecc., sono più che
indispensabili – anche perché la costruzione del filo di materia
eterica (antahkarana) è come la lenza che un pescatore getta per
catturare il pesce, cioè serve a collegare, come una specie di
by-pass artificiale, la mente concreta con quella astratta; però la
liberazione effettiva dalle catene che ci tengono prigionieri, quelle
che non permettono ai vari veicoli dell’uomo di comunicare
perfettamente tra loro, quella che in sostanza vuol dire
"purificazione", è resa possibile solo per opera della
gerarchia dei santi e degli angeli, per usare una terminologia
cristiana. Nel terzo grado di maestro in massoneria, prima che il
candidato venga sollevato dalla bara, questo fatto della
collaborazione fraterna è evidenziato in modo particolare.
È la Fratellanza che libera,
che libera chi da tempo si era escluso da essa, chiuso nel
separativismo egoista e che ha alla fine imparato la lezione
dell’amore e della collaborazione.
Gruppo statuario in
cui lo scultore Igor Mitoraj ha intuito la reale situazione umana.
(percorso
Karmico occulto, sia fisico che emotivo)
<Quando
gli stregoni vedono un essere umano,> mi spiegò, <vedono una
forma gigantesca e splendente che galleggia e crea, muovendosi, un
solco profondo nell'energia della Terra, quasi che la forma
luccicante avesse una sorta di radice da tirarsi dietro>.
(Carlos
Castaneda "L'arte di sognare")
<When
wizards see a Human Being>, explained me, <they see a gigantic
and bright ones shape that floats and creates, moving, a deep furrow
in energy of earth, almost that glittering shape had a sort of root
to drag oneself along>.
(Carlos
Castaneda "The art of dreaming")
Horus
nella palude delle passioni umane, il Patala indù, o Inferno dei
cristiani.
LA
PROVA DELL'INIZIATO SOLARE
(Dottrina
Segreta vol. VII - Scritti Esoterici)
Incominceremo dai
Misteri antichi - quelli che i primi Ariani ricevettero dagli
Atlantiani - il cui stato mentale e intellettuale il professor
Muller ha descritto tanto magistralmente, pur lasciandolo così del
tutto incompleto:
Egli dice: Vi
è (nel Rig Veda) un periodo della vita intellettuale dell'uomo, di
cui non vi è parallelo in nessuna altra parte del mondo…Negli
inni dei Veda vediamo l'uomo abbandonato a sé stesso per risolvere
l'enigma di questo mondo…Egli invoca gli dèi che l'attorniano, li
loda, li venera. Ma pur con tutti questi dèi…sotto e sopra di
sé, l'antico poeta non sembra in pace con sé stesso. Egli, nel
proprio seno stesso, ha scoperto una forza che non è mai muta
quando prega, mai assente quando teme e trema. Sembra ispirare le
sue preghiere e pur tuttavia ascoltarle; sembra vivere in lui e
tuttavia sostenere lui e tutto ciò che ha intorno. Il solo nome che
egli può trovare per questa misteriosa forza è "Brahman";
poiché brahman in origine significava forza, volontà, desiderio, e
la forza propulsiva della creazione. Ma questo impersonale Brahman,
non appena è nominato, si trasforma in qualcosa di strano e di
divino. Finisce con l'essere uno dei tanti dèi, uno della grande
triade venerata a tutt'oggi. E tuttavia il pensiero entro di lui non
ha un nome reale; questa forza che non è null'altro che sé stessa,
che sostiene gli dèi, i cieli ed ogni essere vivente, fluttua
davanti alla sua mente, concepita ma non espressa. Alfine la chiama
"Atman", poiché atman, originariamente respiro o spirito,
viene a significare il Sé e il Sé solo; Sé, sia divino che umano.
Sé, sia creante che sofferente; Sé, sia Uno che Tutto; ma
sempre Sé, indipendente e libero. "Chi ha visto il primo
nato?" dice il poeta, "quando colui che non aveva ossa
(cioè forma) portò colui che aveva ossa? Ove era la vita, il
sangue, il Sé del mondo? Chi andò a chiederlo a chi sapeva?"
(Rig Veda, I, 164, 4)
Una volta
espressa quest'idea di un Sé divino, qualsiasi altra cosa deve
riconoscerne la supremazia: "Il Sé è Ciò, il Signore di
tutte le cose, è il Re di tutte le cose; come tutti i raggi di una
ruota sono contenuti nel mozzo e nella circonferenza, tutte le cose
sono contenute in questo Sé; tutti i sé sono contenuti in questo
Sé". (Brihadaranyaka,
II, v, 15)
Questo Sé, il
più elevato, l'uno e l'universale era simbolizzato sul piano dei
mortali dal Sole (vedi i capelli del "Sé" di Giobbe nel
disegno di William Blake - nota di Atena), il suo fulgore datore di
vita essendo a sua volta l'emblema dell'Anima: che uccide le
passioni terrestri che sempre sono state un impedimento alla
riunione del Sé Unità (lo Spirito) col Sé Tutto. Donde il
mistero allegorico (CHE NOI ABBIAMO DA POCO SVELATO - Atena) di cui
qui si possono dare solo le caratteristiche generali. Era
rappresentato dai "Figli della Bruma Ardente" e della
Luce.
Il secondo Sole (la
"seconda ipostasi" del Rabbino Drach) appariva sottoposto
ad una prova, quando Vishvakarma, lo Ierofante, recideva sette dei
suoi raggi sostituendoli con una corona di spine, quando il
"Sole" diveniva Vikartana, privo dei suoi raggi. Dopo di
ciò, il Sole - rappresentato da un neofito pronto per essere
iniziato - veniva fatto discendere nel Patala (inferno, o
"astrale inferiore" - Atena), le regioni inferiori, per la
prova di Tantalo (analoga alle "tentazioni di Gesù" -
Atena). Uscendone da trionfatore, egli emergeva da questa regione di
sensualità e iniquità, per ridiventare Karmasakshin, testimone del
Karma degli uomini, e di nuovo sorgeva trionfante in tutta la gloria
della sua rigenerazione, come il Graha Raja, il Re delle
Costellazioni (1), cui veniva rivolto l'appellativo di Gabbastiman,
"reintegrato nei suoi raggi"…
…La
"fiaba" nel Pantheon popolare dell'India, basata e nata
dal misticismo poetico del Rig Veda - i cui detti erano generalmente
ridotti in drammi nei Misteri religiosi - si sviluppò nel corso
della sua evoluzione exoterica nella seguente allegoria. La si può
ora trovare in parecchi Purana ed in altre Scritture. Nel Rig Veda e
nei suoi Inni, Vishvakarman, un Dio del Mistero, è il Logos, il
Demiurgo, uno dei maggiori Dei, ed indicato in due degli inni come
il più elevato. Egli è l'onnifacente (Vishvakarman) detto il
GRANDE ARCHITETTO DELL'UNIVERSO, il Dio onniveggente, il padre, il
generatore, il dispensatore, che dà agli dèi i loro nomi, ed è al
di là della comprensione dei mortali, come lo è ogni Dio del
Mistero. Egli è la personificazione della Forza creatrice
manifestata; e misticamente è il settimo principio nell'uomo nella
sua collettività. Poiché Egli è il figlio di Bhuvana, la luminosa
Essenza autocreata, e della virtuosa, casta ed amabile Yoga Siddha, la
Dea vergine, il cui nome parla da sé, giacchè personificava il
Potere dello Yoga (altrimenti detta Iside oppure Maria di Nazareth -
Atena), la "madre casta" che crea gli adepti. Negli
Inni del Rig Veda, Vishvakarman compie il "grande
sacrificio", cioè sacrifica sé stesso al mondo; o come si fa
dire al Nirukta, tradotto dagli Orientalisti: "Vishvakarman
offre prima di tutto il mondo in sacrificio, e poi termina con il
sacrificare sé stesso".
Nelle
rappresentazioni mistiche del suo personaggio (anche Osiride, Attis,
Cristo, ecc. - Atena)Vishvakarman è detto spesso Vithoba, ed è
raffigurato come "la Vittima", "l'Uomo-Dio", l'AVATARA
crocifisso nello spazio.
Dei veri Misteri,
le reali Iniziazioni, ovviamente nulla si può dire pubblicamente
(ripeto, oggi sono state svelate per mezzo mio - Atena); essi
possono essere conosciuti solo da coloro che sono in grado di
sperimentarli. Ma si possono dare alcuni cenni dei grandi Misteri
cerimoniali dell'antichità, che per il pubblico passavano come i
veri Misteri (come ad esempio i riti massonici ed in minor misura i
cristiani - Atena), nei quali i candidati venivano iniziati con
molto cerimoniale e spiegamento di Arti occulte. Dietro a questi,
nel silenzio e nell'oscurità, erano i veri Misteri, come sono
sempre esistiti e come continuano ad esistere. In Egitto ed in
Caldea (vedi il mito di Iside/Osiride in Egitto, il mito di Ishtar
in Caldea, ed il mito di Cibele/Attis in Frigia e Roma - Atena) e
poi in Grecia, i Misteri erano celebrati in determinate epoche ed il
primo giorno era una festa pubblica, in cui con molta pompa i
candidati venivano accompagnati alla Grande Piramide ed in essa
sparivano dalla vista."
Ogni nota annunciava il cambiamento di un anno futuro. Il momento di stasi sarebbe stato il 2012. Le prime nove note significavano la fine di un'Era. le seconde nove l'inizio della nuova. Nel 2010 sono in corso molti terremoti in ogni parte del mondo, quasi ogni giorno, e l'asse terrestre si è spostato di 8 cm, cambiando l'aspetto astrologico della Terra.
QUI
Nel luogo metaforico in cui ci troviamo, scrivente e lettori, ci osserviamo, macchine biologiche create da una scienza astrusa ed incomprensibile, che si cela negli abissi insondabili dell’Essere. Creati per scopi altrettanto misteriosi che hanno a che fare con lo sviluppo della coscienza. Che cosa sia poi la coscienza nessuno la può descrivere.
Sappiamo
solo che nel fuggevole arco della nostra vita, nella sfera
limitata del nostro pensiero, dobbiamo solo imparare a fare 2+2,
e dare la risposta esatta: 4. Ovvero dobbiamo imparare che non
si deve fare agli altri quello che non si vuole sia fatto a noi.
E’ una cosa estremamente semplice, vero? Eppure noi vediamo
sempre la pagliuzza nell’occhio del vicino e non vediamo la
trave che si trova nel nostro.
Sempre
la stesa musica vero? Eppure siamo confitti con il nostro naso
sempre nella stessa merdina che abbiamo defecato, e benché
grandi intuizioni sfiorino la nostra mente, e profonde
meditazioni aprano orizzonti sconfinati nei mondi interiori,
qualcuno sulla Porta, alla fine dice: << Non si passa!
>>. Non si passa finché ogni torto da noi fatto non sia
stato raddrizzato e la consapevolezza delle nostre basse azioni
e dei nostri meschini attaccamenti non ci abbia fatto vergognare
ed il nostro carattere così non abbia brutte pieghe.
Questo
mondo è chiamato dagli occultisti “il giardino d’infanzia
dei Figli di Dio, dove fumi, scoppi e tuoni, di continuo
lacerano l’aria”, e ciò è tutto dire, per quanto alta un
uomo possa avere l’opinione di sé stesso in rapporto agli
altri uomini ed all’universo intero.
Sì, in questo luogo metaforico – perché tale è visto dal luogo dove vive e si muove il vero Uomo che è dentro ognuno di noi – osserviamo macchine biologiche che si agitano incessantemente nella vana ricerca di una giustificazione che renda degna la vita di essere vissuta
Questo
mondo, pur bello e degno per molti aspetti, è solo una metafora
irreale, che gli occultisti sanno essere “il giardino
d’infanzia dei Figli di Dio, dove l’anima cresce facendo
esperienza come in una grotta piena di fumi e di esplosioni”,
dove l’Orco atterrisce ed addormenta anche i più coraggiosi.
Ricordo
mia madre, una donna occultamente cattiva, che una volta mi
disse: < Vedrai che “di là” saremo felici. Io la guardai
dubbioso e scossi la testa. Alfine essa morì, e la vidi in
visione sotto terra, in un ampio spazio vuoto e buio, che
guardava in alto e diceva: << Non può finire così
>>, ed udii la voce potente di un personaggio nascosto che
intanto stava dicendo: << Cosa sta succedendo? >>
Non
molto diversa la fine di Hitler, che vidi alla fine dopo aver
deciso di indagare: mi trovai in un lungo tunnel sotterraneo:
una galleria di cui non si vedeva la fine né a destra né a
sinistra. Una parete di questo tunnel di forma quadrata era
occupata da stanze senza fine, dove ogni stanza aveva una porta
di vetro ed una finestra. Non tutte le stanze avevano la luce
accesa. Davanti ad una porta vidi Hitler di spalle: stava
trafficando con alcuni meccanismi che si trovavano fuori dalla
porta. Credo che avesse percepito la mia presenza, e subito si
ritirò, senza voltarsi, dentro la stanza. In modo ottuso, senza
emozioni.
Ma
ho divagato.
Il
petrolio…Un gruppo di scienziati svedesi poco tempo fa ha
fatto uno studio approfondito, ed ha affermato che si
raggiungerà il culmine delle estrazioni nel 2020, poi le
riserve mondiali cominceranno a calare, a meno che nuovi
giacimenti non prolunghino la inevitabile fine di questa
civiltà. 18 anni, un’inezia davanti ai duemila anni di questo
tipo di civiltà, quella dell’uomo insensibile ed egoista,
l’uomo di cenere e metallo.
Lascio
alla vostra immaginazione cosa succederà se non si trova una
fonte di energia alternativa, e quali saranno i problemi solo
per la riconversione dei macchinari. In ogni caso questo attuale
modo di vivere avrà la sua fine. Riuscite ad immaginare un
mondo dove l’energia è pulita, praticamente gratuita ed
illimitata? E questa scoperta giace nascosta negli archivi della
Gerarchia Bianca, in attesa di essere donata agli uomini se si
convertono.
Sì,
noi siamo la metafora della vera vita, e per di più siamo anche
un mondo antagonista al mondo dell’anima: siamo i nemici di
noi stessi. Oh suprema follia!
Una
bella esposizione di questo stato di cose la troviamo nel
seguente papiro egiziano di epoca tarda:
Esiste una legge occulta che dice così:
“La malattia è causata e dipende da tre influssi. Primo: il passato, e con ciò l’uomo sconta i suoi vecchi errori. Secondo: l’eredità, per cui condivide con tutti gli uomini energie infette che hanno natura collettiva. Terzo: ciò che il Signore della Vita impone al Proprio corpo, a cui l’uomo partecipa con tutte le forme naturali.
Questi tre influssi sono chiamati “Legge antica di partecipazione al Male”. Un giorno essa sarà sostituita da quella nuova “Legge dell’antico Bene dominante, che è alla base di tutto ciò che Dio fece. Essa dovrà essere attivata dalla volontà spirituale degli uomini”.
Il verde è il colore base della natura, è ciò che nutre, sostiene e purifica.
Quando il sole appare, le ombre della notte scompaiono senza lotta.
La nostra civiltà ha perduto io
senso del Mistero, e questa è una catastrofe per la psiche
dell’uomo. Questa civiltà è inesorabilmente condannata; e
già se ne vedono i segni che sotto linguaggio allegorico furono
descritti nell’Apocalisse di Giovanni, mentre Dio, assiso su
un trono di smeraldo assiste al giudizio. Giudizio che è
già in corso anche se gli uomini non se ne accorgono. Un’arte
molto sottile invero!
Guerre, pestilenze, acque ed aria inquinati con l’amaro “assenzio” prodotto dall’uomo stesso, in attesa del quarto cavaliere che verrà su un cavallo verdastro, e che porterà dietro di lui l’Inferno.
Non sarà la fine dell’umanità, ma la sua purificazione, perché è venuto l’Angelo dal cielo “con in mano la chiave della conoscenza dell’Abisso, e nell’altra una grande catena” per imprigionare Satana per mille anni.
Quanto
ora segue, sono brani scelti dalle opere di Alice Ann Bailey. Sono molto interessanti e vi mostreranno un panorama
insolito del mondo in cui viviamo e sono vissuti i nostri
genitori. Trattano dell’Ebreo e della Loggia Nera.
GLI EBREI
“È
interessante notare che il Settimo Raggio, dell’Ordine
cerimoniale (magia), opera tramite Urano, che oggi trasmette
alla Gerarchia energia pervenuta da Sirio e passata per Pisces.
Da quel <<punto mediano>> penetra nel gruppo
ricettivo composto dagli aspiranti e dai discepoli alle cui
mani e cuore è affidato il grave compito di riorganizzare e
ricostruire le strutture del mondo demolite. I conoscitori
hanno talvolta indicato il settimo raggio con un nome
peculiare : <<Raggio del pudore rituale>>.
Esso favorisce ed inaugura l’avvento di un nuovo ordine
mondiale, basato sull’impulso e sull’aspirazione
spirituali, sulla libertà mentale, sulla comprensione
amorevole e su un ritmo fisico che consente la piena
espressione creativa. Per ottenere ciò, l’energia di
Shamballa (che incorpora la volontà-di-bene) è miscelata e
fusa con quella organizzazione del settimo raggio e inviata
all’umanità sulla corrente d’amore emessa dalla
gerarchia. Pisces presiede a quest’opera della Gerarchia,
poiché l’aspetto suo più alto che oggi l’umanità sia in
grado in qualche modo di conoscere è appunto quello
dell’Intermediario. È l’energia della mediazione, dei
giusti rapporti. Oggi come non mai, la Gerarchia
<<trasmette come intermediaria>> fra :
L’umanità
e la volontà di Dio. La rivelazione del vero senso e
dell’intento di quel volere, che scorre celato in tutti gli
eventi del mondo, è ora più necessaria che mai. La si
otterrà stringendo i rapporti fra Gerarchia e Umanità.
L’umanità
e il suo karma, poiché è altrettanto indispensabile che
siano chiaramente comprese le leggi per trasmutare il karma in
un bene presente e attivo.
L’Umanità
e il male cosmico, da millenni concentrato in quella che è
chiamata la Loggia Nera. Ma ogni speculazione che riguardi
questo centro e le sue attività sono inutili e pericolose.
Quest’ultimo
fatto è la causa degli attacchi sferrati ovunque contro la
Massoneria durante questo secolo. Quell’Ordine, inadeguato e
corrotto, colpevole
di aver troppo insistito su certi simboli, è ciononostante un
seme e un germe di future imprese ispirate alla Gerarchia,
quando simili opere, in tempi a venire, saranno esternate
sulla Terra. La Massoneria è governata dal settimo raggio, e
quando si saranno prodotti certi importanti mutamenti, e lo
spirito, e non solo la morta lettera, della Massoneria sia
compreso, comparirà una nuova forma di azione gerarchica,
contribuente a restaurare i Misteri antichi e sacri nel seno
del genere umano.
L’energia
di Urano, che piove sull’umanità e l’attraversa, vi
determina l’impulso a condizioni migliori, a forme più
adeguate di vita occulta ed esoterica, e ad amalgamare in modo
più perfetto l’uomo interiore e l’esteriore. Questa
è una fra le ragioni per cui si dice sovente che la
Luna vela Urano. La si usa molte volte come schermo quando si
intende Urano. Oggi essa è un mondo morto, proprio perché la
forza di Urano fu tanto potente in tempi remotissimi, quando
sulla Luna esistevano forme viventi, che fu necessario
evacuarla in modo totale e definitivo e trasferirne la vita
sulla Terra. Oggi non è necessario fare altrettanto, poiché
la coscienza dell’umanità è tale per cui questi mutamenti
si possono realizzare senza ricorrere a simili drastiche
misure. Ma è la forza di Urano che causa le migrazioni in
atto nell’Europa e in Gran Bretagna, e il continuo flusso di
genti dall’Oriente all’Occidente, dall’Asia all’Europa
- ai primordi della sua storia - e da questa all’emisfero
occidentale in tempi più recenti.
Sempre
a proposito delle nazioni e dei raggi, desidero esporvi alcune
condizioni fondamentali che in parte possono spiegare il
cosiddetto problema degli Ebrei, che esiste da secoli e che
ora preoccupa profondamente molti, compresi i membri della
Gerarchia planetaria. Se troverà soluzione, sarà uno dei
principali fattori che determineranno la restaurazione della
comprensione e dell’armonia mondiali. Non può essere
risolto senza la cooperazione degli uomini di buona volontà
di tutto il mondo. Poco di quanto vi dirò può essere
controllato e provato, poiché la chiave del problema risale
alla notte dei tempi, e precisamente quando il Sole era nella
costellazione dei Gemelli. In quel periodo vennero erette le
due colonne che, come tutti i Liberi Muratori sanno, sono due
grandi capisaldi in Massoneria. Ciò spiega l’influenza
ebraica dell’opera massonica, anche se essa non è ebrea nel
vero senso del termine. Se i fatti sono così antichi, chi
potrà dire se parlo con accuratezza od accertare se le mie
conclusioni sono giuste o errate ? Mi limito a presentare
i fatti come mi sono noti, dal momento che ho libero accesso
ad archivi più antichi di quelli conosciuti dall’uomo.
Il
raggio della personalità, il raggio della forma materiale del
popolo ebreo, è il terzo. Il suo raggio egoico è il primo.
Il segno astrologico che lo governa è il Capricorno, e la
Vergine ne è l’ascendente. Mercurio e la Vergine hanno un
ruolo preminente nel suo destino. Allo studioso e
all’astrologo progrediti queste brevi indicazioni dovrebbero
bastare per fornire i punti salienti che gettano luce sulle
strane vicende degli ebrei. L’influsso del terzo raggio
spiega la loro tendenza a manipolare forze ed energie, a
<<tirare i fili>> per giungere agli scopi voluti.
Come razza, sono dei legislatori nati, e quindi tendono a
dominare e governare, poiché il raggio egoico è il primo.
Nella loro storia appare inoltre di continuo la capra, e nel
loro insegnamento si allude alla vergine che partorirà il
Messia.
“In
qualsiasi raggruppamento, sia in cielo che in terra, esiste da
sempre, da parte di alcune unità, la tendenza alla rivolta,
alla ribellione, a mostrare iniziative diverse da quelle
altrui della stessa congregazione. Allorché nacque questo
universo solare, dicono le antiche scritture con il loro
linguaggio allegorico, <<ci fu guerra in cielo>> ;
<<il sole ed i suoi sette fratelli>> non agirono
con unanimità perfetta ; ecco perché (e questo è un
indizio occulto) la Terra non è uno dei sette pianeti sacri.
Come sappiamo, un’antica leggenda narra di una Pleiade
perduta, e storie analoghe sono numerose. Inoltre, nella
camera del Concilio dell’Altissimo, non sempre sono esistite
concordia e pace, ma talora guerra e dissensi ; alcune
pagine dell’Antico Testamento lo dicono con tutta chiarezza.
In senso simbolico, alcuni Figli di Dio decaddero dalla loro
altissima condizione, guidati ad un certo momento da
<<Lucifero, Figlio del Mattino>>. La
<<caduta degli angeli>> fu un evento terribile
nella storia del nostro pianeta, ma niente di più che un
fenomeno transitorio e interessante in quella del sistema
solare, e un banale incidente nelle vicende delle sette
costellazioni di cui questo sistema non è che una. Sostate un
momento a considerare questa affermazione ed a riordinare il
vostro senso dei valori.
L’importanza
degli avvenimenti muta a seconda del punto da cui si osserva,
e ciò che (dal lato dello sviluppo di coscienza di questo
pianeta) può sembrare un elemento di estrema importanza e di
valore determinante, visto dal lato universale può essere un
evento insignificante. Le proprie vicende sembrano a ciascuno
molto importanti, ma per l’umanità nel suo complesso
contano ben poco. Tutto dipende da quale unità occupi il
centro della scena nel dramma della vita, e attorno a quale
fattore centrale gli eventi, banali o importanti che siano,
proseguono nei loro cicli.
Nella
sfera di potere e di vita che è espressione del quarto regno
di natura, l’umano, si registrò una corrispondenza di
quella<<assunzione di indipendenza>>, di quel
<<distaccarsi>> che caratterizzò il
raggruppamento maggiore. Ai tempi della Lemuria un gruppo di
uomini assai progrediti, almeno per quell’epoca, annoverati
fra i discepoli del mondo d’allora, venne a disputa con la
gerarchia planetaria e si distaccò dalla <<legge degli
iniziati>>. L’insegnamento di quel tempo verteva
sull’aspetto materiale della vita ed al centro
dell’attenzione erano la natura fisica ed il modo di
dominarla. Il Vecchio Commentario descrive ciò che avvenne
nel modo seguente, e leggendo le cadenze ritmiche di
quell’antica scrittura sarà bene tener presente che le
frasi si riferiscono al gruppo di discepoli che furono i primi
fondatori dell’attuale razza ebraica :
<<Dal
gruppo interiore che reggeva i destini umani emanò questa
legge : Distaccatevi. Ritirate in voi stessi il potere di
trattenere, acquisire e ottenere. I figli di Dio che si
preparano a lasciare il mondo degli uomini per entrare nella
luce procedono sempre liberi per il loro cammino. Non tengono
ciò che hanno. Liberatevi, ed attraversate i cancelli della
pace.
<<Alcuni
dei figli di Dio, in attesa dinanzi a quei cancelli, pronti ad
entrare quando fosse proferita la Parola che li dischiude,
erano carichi dei tesori della terra. Portavano i loro doni in
offerta al Signore della vita, che non ne aveva bisogno.
Tentarono di passare quei cancelli, non per un fine egoistico,
ma per recare in offerta i tesori del mondo che avevano
accumulato, e dimostrare il loro amore.
<<Di
nuovo emanò la Parola : Abbandonate ogni cosa ed
entrate, senza alcun peso terreno. Esitarono e discussero.
Altri entrarono nella luce attraverso i pilastri del
cancello ; abbandonarono il carico ed entrarono liberi, e
furono accolti, poiché non avevano nulla.
<<Poiché
procedevano in gruppo, ed in gruppo progredivano e coglievano,
in gruppo risposero al comando divino e si arrestarono.
Attesero colà, dinanzi al Portale del Sentiero, stringendo i
tesori raccolti di mille epoche. Nulla vollero abbandonare.
Avevano faticato per quelle ricchezze. Amavano il loro Dio, e
volevano colmarlo con la massima misura dei beni che avevano
acquisito. Non amavano la disciplina.
<<Di
nuovo emanò la Parola : lasciate cadere quel che avete
in mano, ed entrate liberi.
<<Ma
i tre si ribellarono a quel comando inflessibile. Gli altri
obbedirono. Attraversarono i cancelli, lasciandoli fuori.
Molti furono innalzati sulle vette della gioia. I tre rimasero
al cancello, tenendo stretto il loro tesoro>>.
In
questa antica scrittura, la più antica di tutte, sta il
segreto della storia massonica e dell’uccisione del Maestro
da parte dei tre uomini più intimamente uniti a Lui nella
morte e nella tomba. I Liberi Muratori riconosceranno i tre di
cui parlo. Essi fondarono la razza ebraica attuale. Erano tre
discepoli progrediti che si sdegnarono all’ordine di
entrare, liberi e senza impacci, nel luogo della luce.
Cercarono di conservare quel che avevano raccolto per
dedicarlo al servizio di Dio. Il movente non riconosciuto che
li sospingeva era l’amore delle ricchezze e il desiderio di
salvare i loro beni. L’antica tradizione, insegnata dai
maestri del passato, narra che...
<<Si
volsero a guardare le porte della terra. I loro amici
proseguirono...Essi restarono...I Maestri si riunirono in
conclave e decisero quale avrebbe dovuto essere il fato di
quelli che, giunti alle Porte della Luce, preferirono i
possessi terreni al servizio della luce. La Parola tornò a
farsi udire ai ribelli, che ancora attendevano ai
cancelli :
<<Tenete
quel che avete, e ammassate altro ancora, ma non abbiate pace.
Cogliete i frutti della mente, e cercate potenza nei grandi
possedimenti, ma non abbiate dimora.
<<Entro
di voi, perché siete discepoli del Signore, non avrete
diritto alla pace, non conoscerete vittoria certa e sicura,
non potrete conservare ciò che acquistate.
<<Sarà
sempre fioca in voi la conoscenza di Colui Che veglia su ogni
cosa. Sempre avrete l’impulso a cogliere e ammassare. Mai
avrete tempo di trattenere e di godere. Andate dunque finchè
giunga l’ora, e siate di nuovo sulla soglia della Luce,
questa volta a mani vuote, entrerete allora, liberi, accolti
dai Servi di Dio, e avrete pace per sempre>>.
L’antica
leggenda racconta che i tre se ne andarono, dolenti e ribelli,
carichi dei loro tesori, e così cominciò la storia
dell’Ebreo errante. È degno di nota il fatto che uno dei
maggiori figli di Dio che abbia operato sulla terra,
compendiando in Sé la vita e la vittoria, Gesù di Nazareth,
era Ebreo. Egli invertì ogni condizione precedente. Non
possedette nulla. Fu il primo uomo che giunse al conseguimento
ed era discendente diretto del più anziano dei tre discepoli
che si ribellarono al dramma del distacco. L’Ebreo incarna
il figliol prodigo del mondo. È il simbolo del discepolo che
non ha ancora imparato il giusto senso dei valori. È stato
vittima della Legge della Luce e della propria incapacità ad
osservarla. Ha peccato di piena volontà, con gli occhi aperti
alle conseguenze. Egli dunque conosce la legge come
nessun’altra razza, poiché ne è la vittima eterna. Ha
enunciato la legge dal suo lato negativo ; la Legge di
Mosè regola oggi la maggior parte del mondo, eppure non
riesce a immettere nella vita la giustizia e la vera
legalità.
L’altro
gruppo di discepoli, rappresentanti il genere umano (a quei
giorni e in quell’epoca) superò l’antica porta della
iniziazione e compì il primo grande passo. Tornarono, con il
ricordo fioco e latente dell’episodio che li separò dai tre
condiscepoli. Al loro ritorno nella vita terrena, ne
parlarono. Questo fu il loro errore ; ebbe inizio
l’antagonismo di lunga durata, che persiste tutt’oggi.
Quei discepoli hanno compiuto il loro lungo pellegrinaggio e
sono entrati nella pace eterna, ma l’effetto dell’iniziale
tradimento degli eventi celati dell’iniziazione perdura
ancora.
È
strano che questa razza antica, fondata dai tre che amarono
quel che avevano da offrire più di ciò che volevano
raggiungere, diede origine alla tradizione massonica. La loro
storia (e, incidentalmente, quella dell’umanità) è
contenuta in quel rituale drammatico. La ricompensa della loro
sincerità, poiché si ribellarono in perfetta sincerità,
credendo di saperne di più, fu il permesso di inscenare ogni
anno, quando tornava il giorno in cui avrebbero potuto entrare
nella luce, la storia della sua ricerca. Poiché erano stati
così prossimi a risorgere dalla morte terrena alla vita della
luce, diedero inizio alla grande tradizione dei Misteri.
Scelsero la morte ed uccisero ciò che <<aveva vissuto e
avrebbe potuto pretendere ricompensa>>, e pronunciare la
parola di potere che avrebbe spalancato le porte della
resurrezione.
Si
narra che quei tre giurarono di stare assieme in eterno, e non
abbandonarsi più. Mantennero nei millenni il loro voto, e di
conseguenza originarono quella separatività razziale e quella
comunità di interessi che suscita l’antagonismo delle altre
razze.
Per
tutte le età l’Ebreo ha vagato senza meta, ha creato gran
parte delle bellezze del mondo, ha dato all’umanità molti
dei suoi esponenti migliori, ma nello stesso tempo è stato
odiato e perseguitato, tradito e braccato. Simbolicamente
incarna in sé la storia dell’umanità. L’antica sua
tendenza a prendere e tenere, ed a serbare l’integrità
razziale e nazionale, è la sua caratteristica preminente. Gli
Ebrei non si lasciano assorbire, eppure la loro stirpe è
così antica che oggi non esiste nazione al mondo che non
affondi le sue radici nel gruppo che, nella vecchia Lemuria,
era tanto progredito da annoverare tutti i suoi membri
migliori come seguaci della via del discepolo. In occidente
non esistono discendenze razziali che non risalgano a quel
popolo eletto ed antichissimo, con la sola eccezione dei
Finnici, dei Lapponi e di quei popoli che mostrano evidenti
derivazioni mongoloidi. Ma la miscela di quello che oggi
chiamiamo sangue giudeo non è ovunque la stessa, e l’ebreo
moderno è un sottoprodotto quanto la razza
anglosassone ; sennonché, a causa della tendenza forzata
alla selezione ed alla segregazione razziale, ha serbato più
intatte le caratteristiche originali.
Fu
appunto la realizzazione di questa origine comune a condurre
gli israeliti britannici a quel travestimento della verità
che li indusse a far discendere la storia moderna
dell’occidente dagli Ebrei della Dispersione. La cosa è
assai più antica, e risale ad un periodo che precede la
storia degli Ebrei qual è riferita nel Vecchio Testamento. I
tre discepoli d’origine ed i loro gruppi famigliari furono
gli antenati dei tre principali raggruppamenti razziali, che
possono essere così classificati :
La
razza semitica, dei tempi biblici e moderni ; gli Arabi,
gli Afgani, i Mori, con tutte le loro derivazioni ed
affiliazioni, inclusi gli Egiziani attuali. Discendono tutti
dal più anziano dei tre discepoli.
I
popoli Latini, con le loro varie diramazioni in tutto il
mondo, e le razze Celtiche di ogni regione, discendono dal
secondo discepolo.
I
Teutoni, gli Scandinavi e gli Anglosassoni, discendono del
terzo.
È
una generalizzazione schematica. Il periodo di tempo implicato
è tanto grande, e le ramificazioni prodottesi nelle varie
epoche sono tanto numerose, che non mi è possibile fare di
più. Gradualmente, i discendenti di due dei tre discepoli
hanno accettato le leggende dei tempi dell’Atlantide, e si
sono schierati dalla parte avversa all’Ebreo, quale è
attualmente ; hanno perso il senso dell’origine comune.
Non esiste oggi al mondo una razza pura, poiché i matrimoni
misti, le relazioni illecite e la promiscuità degli ultimi
milioni di anni sono stati così numerosi che non esiste una
discendenza genuina. Il clima e l’ambiente sono
fondamentalmente fattori più determinanti di qualsiasi
segregazione forzata, se si esclude quella che proviene dal
matrimonio costantemente celebrato fra individui di una stessa
razza. Solo gli Ebrei hanno serbato una certa misura di
integrità, grazie a quest’ultimo fattore.
Quando
l’umanità si desterà al fatto della sua origine comune, e
le tre maggiori linee di discendenza della civiltà moderna
saranno riconosciute, il vecchio odio per l’Ebreo
scomparirà, e questi si fonderà con il resto del genere
umano. Persino le razze orientali, residui della grande
civiltà dell’Atlantide, recano tracce di matrimoni misti
con gli antenati degli Ebrei moderni, e di altre razze, ma non
si sono molto amalgamate ed hanno perciò conservato le loro
caratteristiche meglio dei gruppi etnici occidentali. Se
riflettete a quanto ho detto, e studiate con cura la
tradizione massonica, molte cose si chiariranno nella vostra
mente. Gli etnologi non saranno d’accordo, ma non possono
confutare ciò che ho esposto, poiché le origini della
situazione etnologica attuale si rifanno a tempi così remoti
della storia umana che essi non possono nemmeno provare il
fondamento delle loro contestazioni. Tutto quello che possono
fare è considerare la storia degli ultimi centomila anni, e
il loro studio verte sempre solo sugli effetti di quel
passato, e non sulle cause d’origine.
La
Massoneria, come è stata istituita originariamente nella
lontana notte dei tempi, e molto prima della legge Ebraica, fu
organizzata sotto la diretta influenza Siriana e modellata fin
dove possibile su certe istituzioni Siriane e anche con una
leggera somiglianza con la nostra vita gerarchica, come è
vista alla Luce dell’Eterno Presente. La sua <<Loggia
Azzurra>> con i suoi tre gradi si collega ai tre gruppi
principali di Vite su Sirio, poiché lì non vi sono regni di
natura come li possediamo noi.
Questi
gruppi ricevono Tutti Coloro Che scelgono il quarto Sentiero e
Li istruiscono nel modo d’esistenza e nel tipo di vita
esistente su Sirio. Questo vi renderà evidente che le vite
meno sviluppate su Sirio sono tutte quante - dal nostro punto
di vista - degli iniziati di altissimo grado. Perciò la
Massoneria è collegata in modo peculiare con il quarto
Sentiero. Lungo le età, la tradizione massonica è stata
conservata, cambiandole di tanto in tanto la nomenclatura,
reinterpretandone le Parole di Potere e conseguentemente
allontanandosi sempre più dalla bellezza e dall’intento
originali. Adesso è venuto il momento, sotto la legge ciclica
e in preparazione all’era nuova, che i Massoni che hanno
comprensione spirituale apportino certi cambiamenti.
L’attuale colorazione Ebraica della Massoneria è
completamente fuori tempo ed è stata conservata troppo a
lungo, perché oggi essa è o cristiana o ebraica mentre non
dovrebbe essere nessuna delle due. I gradi della Loggia
Azzurra hanno formulazioni e parole Ebraiche, e questo
dovrebbe essere modificato. Gli Alti Gradi sono
prevalentemente Cristiani, per quanto permeati di nomi e
parole Ebraiche. Anche questo dovrebbe cessare. La coloritura
Ebraica è oggi uno dei maggiori ostacoli alla piena
espressione dell’intenzione massonica e dovrebbe essere
cambiata, conservando intatti i fatti, i dettagli e la
struttura del simbolismo massonico. Qualunque sia la forma che
prenderà la nuova nomenclatura (e questo cambiamento avverrà
inevitabilmente) a sua volta anch’essa finirà dopo aver
reso il debito servizio. Così la trasformazione ciclica
continuerà fino a quando la maggior parte dell’umanità,
stando sul quarto Sentiero, passerà per il processo
iniziatico su Sirio, del quale il nostro grado di Apprendista
(il primo) è un pallido riflesso.
Durante gli scorsi anni ho
fatto due affermazioni riguardo alla Gerarchia. Una fu che,
per effetto della purificazione avvenuta sulla Terra per mezzo
della guerra mondiale (1914-1945) e della sofferenza cui
l’umanità è stata assoggettata (il cui effetto
purificatore si manifesterà in seguito) la Gerarchia potrà
esteriorizzarsi e funzionare apertamente sul piano fisico.
Questo segnerà il ritorno alla situazione esistente ai giorni
dell’Atlantide, quando (usando il simbolismo biblico) Dio
stesso camminava fra gli uomini, cioè la Divinità era
presente in forma fisica, perché i membri della Gerarchia
guidavano e dirigevano gli affari dell’umanità fin dove era
consentito dall’innato libero arbitrio. Questo si ripeterà
su un giro più alto della spirale. I Maestri cammineranno
apertamente fra gli uomini. In secondo luogo, la Gerarchia
ristabilirà allora i Misteri antichi e gli antichi capisaldi
così gelosamente conservati dalla tradizione Massonica, che
sono stati imbalsamati al sicuro nel rituale Massonico in
attesa del giorno della resurrezione. Questi antichi Misteri
furono dati originariamente all’umanità dalla Gerarchia,
che a sua volta li aveva ricevuti dalla Gran Loggia Bianca di
Sirio. Contengono la chiave del processo evolutivo, celata in
numeri e parole ; velano il segreto dell’origine e del
destino dell’uomo, raffigurando nel rito e nel rituale il
lungo, lunghissimo cammino che deve percorrere.
Se
interpretati rettamente e presentati correttamente, forniscono
anche l’insegnamento di cui l’umanità ha bisogno per
progredire <<dalle tenebre alla Luce, dall’irreale al
Reale e dalla morte all’Immortalità>>. Ogni vero
Massone che capisca, anche in piccola misura, le implicazioni
di ciò cui partecipa, riconoscerà quest’antichissima
preghiera orientale che dà la chiave dei tre gradi della
Loggia Azzurra. Menziono qui il proposito massonico, perché
intimamente connesso alla restaurazione dei Misteri e ha
conservato, nei secoli, la chiave di quella restaurazione
lungamente attesa, e delle fondamenta sulle quali si potrà
basare l’insegnamento ristabilito e la struttura che potrà
esprimere, col poderoso rituale e con i riti dettagliatamente
organizzati, la storia del procedere dell’uomo sul Sentiero
del Ritorno.
I
Misteri saranno ristabiliti anche in altri modi, perché
contengono molte cose oltre a ciò che può essere rivelato
dai riti massonici o che i rituali e le cerimonie religiose
possono dischiudere. I loro insegnamenti e le loro formule
contengono la chiave della scienza che schiuderà il mistero
dell’elettricità, quel mistero di cui parlò H.P. Blavatsky.
Sebbene la scienza abbia fatto molti progressi in questa
direzione, essa è di natura ancora embrionale, e solo quando
la Gerarchia sarà presente in terra visibilmente e i Misteri
di cui i Maestri sono custodi saranno dati apertamente agli
uomini, saranno rivelati il segreto e la natura dei fenomeni
elettrici.
I
Misteri sono in realtà la vera fonte della rivelazione, e
solo quando la mente e la volontà di bene saranno intimamente
fusi e condizioneranno il comportamento umano, si capirà
l’estensione della rivelazione futura, perché soltanto
allora questi segreti potranno essere affidati all’umanità.
Essi riguardano quelle capacità che mettono i membri della
Gerarchia in grado di operare coscientemente con le energie
del pianeta e del sistema solare e di controllare le forze in
seno al pianeta ; porranno al loro giusto posto i poteri
psichici ordinari (oggi intesi così stupidamente e così poco
capiti) e guideranno l’uomo verso il loro impiego utile.
I
Misteri reintegreranno il colore e la musica al loro giusto
posto e lo faranno in modo tale che, rispetto a queste nuove
arti, le arti creative di oggi saranno come quelle costruzioni
in legno dei bambini in confronto alle grandi cattedrali di
Durham o di Milano. I Misteri, quando saranno ristabiliti,
renderanno reale, in un senso che presentemente vi è
incomprensibile, la natura della religione, il proposito della
scienza e la meta dell’educazione. Questi non sono ciò che
pensate oggi.
In
questo momento si sta preparando il terreno per la grande
restaurazione. Le Chiese e la Massoneria stanno oggi davanti
al tribunale della mente critica dell’umanità, e da questa
mente è stato pronunciato il verdetto che esse hanno mancato
al compito divino che era stato loro assegnato. Ci si rende
conto ovunque che occorre riversare in loro una nuova vita e
apportare grandi cambiamenti nella coscienza e
nell’istruzione di quelli che lavorano in questi due modi di
espressione della verità. Questi cambiamenti non sono stati
ancora fatti, perché occorrerà una nuova visione e un nuovo
accostamento di questa esperienza che è la vita, e questo,
solo la nuova generazione potrà darli. Essi ed essi soltanto
potranno produrre le modificazioni e la rivitalizzazione
necessarie ; questo è possibile e sarà fatto :
<<Ciò
che è un mistero
non lo sarà più e ciò che è stato velato sarà ora
rivelato ; quello che è stato ritirato riemergerà alla
luce e tutti gli uomini lo vedranno e insieme se ne
rallegreranno. Questo momento verrà quando la desolazione
avrà compiuto il suo lavoro benefico, quando tutte le cose
saranno state distrutte e quando gli uomini avranno cercato,
mediante la sofferenza, di essere impressionati da quello che
hanno scartato nel vano inseguire quanto era a portata di mano
e facile da raggiungere. Ciò, una volta posseduto, si
dimostrò agente di morte : tuttavia gli uomini cercavano
la vita, non la morte>>.
Così
si esprime il Vecchio Commentario riferendosi al ciclo attuale
che l’umanità sta attraversando.
Le
prove della prima iniziazione, per quanto riguarda
l’umanità (il discepolo mondiale), sono del tutto passate,
e l’ora della nascita del Cristo quale espressione del
quarto regno di natura e compimento del lavoro della quarta
Gerarchia Creativa è vicina. Questo non lo si può
negare : l’ora della nascita può essere lunga e la
forma può rimanere <<in travaglio>> per molto
tempo, ma il Cristo nascerà, e la natura del Cristo e la Sua
coscienza permeeranno e coloreranno tutte le vicende umane. È
questa la condizione, tanto imminente e desiderabile e da
lungo tempo prevista e anticipata, che renderà possibile il
ritorno della Gerarchia e la restaurazione dei Misteri.
Il
Lavoro Massonico è un tentativo antico e lodevole di
conservare in forma embrionale la verità spirituale relativa
all’iniziazione. Nonostante le deformazioni, la perdita di
qualche Antico Caposaldo (Landmark) e una deplorevole
cristallizzazione, la verità vi dimora e tra non molto,
(nella prima metà del secolo venturo) un gruppo di Massoni
illuminati riadatterà i rituali e le attuali forme e formule
in modo tale, che le possibilità spirituali, indicate
simbolicamente, emergeranno con maggiore chiarezza e più
profondo potere spirituale. La futura forma della Massoneria
nella Nuova era riposerà necessariamente sulle fondamenta di
una Cristianesimo chiaro ed interpretato in modo nuovo, che
non avrà nessuna relazione con la teologia e avrà un
carattere universale. La sua forma presente, che si basa su
delle fondamenta ebraiche vecchie di almeno cinquemila anni,
deve scomparire. Questo deve avvenire non perché è ebraico,
ma perché è vecchio e reazionario e non ha seguito il
passaggio evolutivo del Sole attraverso lo zodiaco. Quel
passaggio dovrebbe simboleggiare, ed effettivamente
simboleggia, l’evoluzione umana ; e come il peccato dei
Figli d’Israele nel deserto fu il ritorno a una legge
religiosa e a un rituale religioso passati e trascorsi (la
religione popolare dei tempi del Toro, simboleggiata dalla
loro caduta nell’adorazione del vitello d’oro), così oggi
la Massoneria sta facendo lo stesso ; gli usi e le forme
antiche, logiche e giuste nella legge religiosa ebraica, sono
ora obsolete e dovrebbero essere abrogate. Ciò è ugualmente
vero della razza ebraica che col rifiuto del Cristo quale
messia è rimasta metaforicamente e praticamente nel segno
dell’Ariete o del Capro espiatorio ; essi devono ancora
passare nel segno dei Pesci e riconoscere il loro Messia
quando ritornerà nel segno dell’Acquario. Altrimenti
ripeteranno l’antico peccato di mancata risposta al processo
evolutivo.
Nel
processo iniziatico la dottrina della reincarnazione è un
insegnamento che ha subito gravi distorsioni, come accadde a
quello del Cristo, del Buddha o di Shri Krishna, da parte dei
seguaci e dei teologi di limitata visione mentale. Le grandi
verità di un’origine spirituale, di una discesa nella
materia, da cui si risale mediante ripetute incarnazioni nella
forma, sino a che questa esprima a perfezione la coscienza
spirituale che lì abita, e di una serie di iniziazioni a
compimento di tale ciclo, sono oggi accettate e ammesse con
prontezza senza precedenti.
Questa dottrina offre una risposta veramente sensata a questi interrogativi. Essa ha incontrato molta resistenza perché, fin dal tempo di H.P.Blavatsky, che la presentò in forma moderna nell’ultimo quarto del secolo scorso, è stata esposta in maniera poco intelligente ; il suo corso è stato ritardato perché, secondo gli Occidentali, è propria delle razze orientali, che sono pagane e <<ciecamente adorano alberi e pietre>>. È divertente notare che, per gli Orientali, i fedeli di Occidente fanno altrettanto, dal momento che si prostrano in ginocchio ai piedi di altari adorni di statue del Cristo, o della Vergine Maria o degli Apostoli.
Gli
occultisti, tramite le società teosofiche e altri istituti di
natura, così detta, esoterica, hanno gravemente guastato
l’esposizione della reincarnazione, insistendo, come hanno
fatto, su particolari trascurabili, inutili, imprecisi e
puramente speculativi, circa la morte e la condizione che la
segue, e che essi danno per verità. Queste minuzie sono
soprattutto propalate da alcuni individui dotati di poteri
psichici astrali e chiaroveggenti, che hanno preminenza nella
Società Teosofica. Ma nessuna delle sacre Scritture vi fa
cenno, né le menziona H.P.B. né La Dottrina Segreta. Esempio
di questi tentativi inaccurati e stolti di illustrare la
teoria della rinascita sono i limiti di tempo assegnati alle
anime tra due incarnazioni fisiche : questi
dipenderebbero dall’età dell’anima stessa e dal suo
livello evolutivo. Si afferma che quel soggiorno tanto più si
prolunga quanto più l’anima è progredita. Ma è vero
proprio l’opposto. Le anime più evolute o che rapidamente
sviluppano le capacità intellettuali ritornano con frequenza
maggiore, perché più sensibili agli obblighi, agli
interessi, alle responsabilità già stabilite nel mondo
fisico. Si è di solito inclini a dimenticare che il tempo è
una successione di eventi e di stati di coscienza registrata
dal cervello. Quando quest’ultimo non esiste, non esiste
ciò che l’umanità chiama tempo. A mano a mano che cadono
le barriere della forma, sempre meglio si comprende l’Eterno
Presente. Se alcuni, dopo la morte, continuano a pensare in
termini di tempo, ciò si deve al fatto che restano illusi,
che in loro persiste quella potente forma pensiero. Significa
che sono polarizzati nell’astrale ; ed è questo
appunto il livello su cui molti eminenti scrittori e psichici
della Società Teosofica hanno basato le opere loro. Essi sono
veridici, ma omettono di riconoscere che tutto ciò che la
chiaroveggenza astrale rivela è di natura illusoria. È
caratteristico degli uomini incarnati di elevato sviluppo, e
di tutti coloro che hanno una potente mente concreta, essere
molto sensibili al fattore tempo, e all’uso che se ne fa. I
fanciulli e le razze primitive da un lato, e gli uomini più
progrediti, in cui già agisce la mente astratta (interpretata
da quella inferiore) dall’altro, non sono di solito
sensibili al tempo. Gli iniziati, poi, usano il tempo per
quanto riguarda le azioni e i rapporti fisici, ma non lo
riconoscono in qualsiasi altra condizione dell’universo.
Pertanto,
il termine <<immortalità>> implica assenza di
tempo, ed esiste per tutto ciò che non è perituro o
condizionato dal tempo
Ecco
una frase su cui vale la pena di riflettere attentamente.
L’uomo rinasce, ma non per impulso temporale. Ritorna nella
carne per esigenze karmiche, attratto da ciò che, quale
anima, ha posto in moto, perché sente l’esigenza di
adempiere i doveri che ha assunto, perché è responsabile,
perché certe sue precedenti infrazioni alla legge dei giusti
rapporti umani glielo impongono. Quando ha soddisfatto tutti
questi compiti, impegni, esperienze e responsabilità, entra
per sempre nella <<luce chiara dell’amore e della
vita>> e (per quanto lo riguarda) lo stadio infantile
dell’esperienza terrena non gli serve più. Non ha più
obblighi karmici nei tre mondi, ma è tuttora trattenuto
dall’esigenza karmica di servire sino all’ultimo, per
quanto gli compete, chi invece ancora è soggetto al karma.
Questa grande legge agisce dunque in tre aspetti diversi sul
principio di rinascita :
Karma
come dovere, che governa la vita nei tre mondi
dell’evoluzione umana e termina alla quarta iniziazione.
Karma
come necessità, che regola la vita del discepolo progredito e
dell’iniziato dalla seconda sino ad una certa iniziazione
superiore alla quarta ; questa gli apre la Via
dell’Evoluzione Superiore.
Karma
come trasformazione, elemento misterioso che presiede a quei
processi di questa Via superiore, che consentono
all’iniziato di trascendere del tutto il piano cosmico
fisico, per vivere nel mentale cosmico. Questo aspetto del
karma libera Entità come Sanat Kumara (l’Unico Iniziatore)
e i Suoi Assistenti del Concilio di Shamballa dal desiderio
cosmico, che sul livello cosmico fisico si palesa come
volontà spirituale...”
(A.A.B. Astrologia esoterica)
LA LOGGIA NERA
Chi
ignora questi fatti ritiene di solito che le razze primitive
ne siano immuni, e che per contro le malattie veneree siano
soprattutto il prodotto della vita civile. Per
l’occultismo, ciò non è vero. La vera Conoscenza
dimostra il contrario. Quando l’umanità era ancora
infantile, si verificarono grandi promiscuità e molte
perversioni, tanto che in uno dei documenti conservato
nell’Archivio dei maestri si legge : <<la terra
si impose e, inquinata e impura, tornò alla terra ;
così una vita cattiva insozzò e quindi il male penetrò
nella primitiva purezza dell’antica madre. Il male sta
sepolto nel suolo, e di tempo in tempo emerge nella
forma ; e solo il dolore ed il fuoco restituiranno alla
madre la purità che i figli le hanno tolta>>.
La
razza Lemure praticamente distrusse se stessa per abuso del
centro sacrale, allora attivissimo e dominante. Durante
l’epoca di Atlantide il principale obiettivo del
<<fuoco affluente>> fu invece il plesso solare.
Compito della Gerarchia ai tempi della Lemuria fu di
insegnare all’umanità ancora bambina la natura e
l’importanza del corpo fisico, così come in Atlantide fu
di alimentare l’emotivo e di far convergere su di esso
l’attenzione, e oggi, per la razza ariana, è di stimolare
la mente. In Lemuria, era iniziato chi era pervenuto alla
perfetta padronanza del corpo, e la pratica spirituale
preminente era l’hatha - yoga. Lo sostituì poi il laya -
yoga, che attivò tutti i centri del corpo eterico (tranne
quelli della gola e della testa). Ma oggi questo non sarebbe
conforme ai tempi, e del resto è bene ricordare che il
maestro di allora non aveva lo sviluppo e la comprensione
del Maestro d’oggi, eccetto Quelli fra Loro, qui pervenuti
da altre sfere e altri schemi, che erano venuti in aiuto
dell’uomo animale e dell’umanità primitiva.
L’attività
della grande Loggia Bianca era allora avversata (come sempre
e anche tuttora) da quella delle forze delle tenebre. Queste
agirono tramite il centro sacrale, ingenerando abitudini
molto viziose che finirono per indebolire il vigore del
corpo umano, e crebbero assai le esigenze sessuali proprio
per lo stimolo eccessivo di quel centro, provocato
artificialmente dalla Loggia Nera, con tutta la sequela di
connubi insani e il dilagare di rapporti perversi.
Il
Logos planetario impose allora una nuova, grande legge di
natura, espressa (molto inadeguatamente) con queste
parole : <<L’anima che pecca, morirà>>.
Meglio forse sarebbe dire : <<Chi abusa di ciò
che ha costruito ne vede la rovina, provocata da forze
interne>>.
Col
trascorrere dei secoli, e per l’asservimento agli istinti
malvagi della natura animale, comparvero gradualmente, in
Lemuria, le prime forme di malattie veneree ; poi
l’intera razza ne fu colpita e distrutta, poiché la
natura si impone e, inesorabile, fa pagare il prezzo di ogni
abuso. Perché questi primi abitanti del pianeta furono
ritenuti colpevoli, dal momento che non esiste peccato se
non c’è senso di responsabilità e non si sa di far del
male ? La Gerarchia allora usava metodi di insegnamento
adatti allo stato infantile di quei popoli, così come anche
oggi si fa con i bambini, che non prendano cattive
abitudini. L’umanità imparava a riconoscere qual era il
male, perché esso era evidente in senso fisico e facilmente
percepibile. La penalità era ovvia e gli effetti
immediati ; i Maestri procuravano che causa ed effetto
fossero subito manifesti.
Venne
poi l’epoca dell’Atlantide. Il controllo del corpo
fisico divenne inconscio ; l’eterico pertanto si fece
più potente (il che spesso viene negletto) e il fisico
sempre più simile a un automa, diretto e governato dal
desiderio in rapido sviluppo. Questo, infatti, più che
semplice reazione agli appetiti fisici animali e agli
istinti primitivi, si rivolse a oggetti e finalità esterni
al corpo, ai possessi materiali, a tutto ciò che (visto e
bramato) poteva essere fatto proprio. Come in Lemuria il
peccato prevalente (per quanto tale nome poco si addica,
dato il modesto livello intellettuale di allora) fu
l’abuso sessuale, così in Atlantide fu il furto,
diffusissimo e generale. I germi seminati dalle aggressioni
e dalla cupidigia personale germogliarono, e fruttarono
quella grande guerra (riferita ne La Dottrina Segreta) fra i
Signori dal Volto Splendente e quelli dalla Faccia Nera. Per
procurarsi ciò che bramavano e ritenevano di dover avere,
gli uomini più progrediti si rivolsero alla magia. Non
posso descrivere la natura e le pratiche di allora per
controllare elementali e forme di vita, oggi ricacciate,
respinte e inaccessibili all’uomo ; né i metodi
impiegati per acquisire l’oggetto dei desideri, le Parole
di Potere, i riti scrupolosamente predisposti ed eseguiti da
chi voleva arricchire e impossessarsi di quanto agognava, a
costo di qualsiasi pena altrui. Quella magia era la
perversione della magia Bianca, ed era praticata
apertamente, nei giorni che precedettero la grande guerra
fra le Forze della Luce e del Male. Anche la magia bianca
era ben nota agli atlantidi, e impiegata da quegli Adepti
della Gerarchia cui competeva la guida dell’umanità e che
lottavano, dalle alte sfere, contro l’aggressione del
male.
Oggi
esso è di nuovo scatenato, e lo combattono gli uomini di
buona volontà, diretti dalla Gran Loggia Bianca. In
Atlantide il lusso giunse a tali vertici che, nonostante
tutta l’attuale civiltà, neppure li si può immaginare.
Deboli echi ne restano in alcune leggende, nei fasti
dell’antico Egitto, in certe favole, in alcune scoperte
archeologiche. Il male e la malvagità di allora ebbero poi
un vero e proprio ritorno durante la decadenza dell’impero
romano. La vita, in Atlantide, fu corrotta dai miasmi del
più sfrenato egoismo, le stesse sue fonti ne furono
inquinate. Gli uomini vivevano e respiravano solo per
procurarsi il massimo lusso, e una pletora di oggetti e di
beni materiali. Rosi dal desiderio, perseguivano il sogno di
non morire mai e prolungare indefinitamente la vita,
accumulando le cose bramate.
Qui
appunto si annidano le origini della tisi. Essa colpisce gli
organi che all’uomo servono per respirare e vivere, e fu
la pena imposta dalla Grande Loggia Bianca ; i Maestri
infatti promulgarono una nuova legge per gli Atlantidi,
quando la loro cupidigia, congiunta ai vizi dei Lemuri,
giunse al colmo. La si può dire con queste parole :
<< Chi vive per i soli beni materiali, chi sacrifica
ogni virtù per acquisire ciò che non può durare, morirà
alla vita, gli mancherà il respiro, e pure rifiuterà il
pensiero della morte fino all’appello finale >>.
Ma
riprendiamo il filo della trattazione e consideriamo
l’attività dell’uomo spirituale, ormai privo di veicolo
fisico, denso ed eterico, ma avvolto ancora nel corpo
sottile, composto di sostanza astrale, o senziente, e
mentale. Grazie all’intensa polarizzazione emotiva
dell’umanità è invalsa l’idea che, dopo la vera morte,
l’uomo si ritragga dapprima nel corpo astrale, poi nel
mentale. Ma in verità non è così. Alla base di questa
concezione sta il fatto che nel corpo sottile, di norma,
predomina la sostanza astrale. Pochi sono gli uomini
progrediti al punto da disporre, dopo la morte, di un
involucro soprattutto mentale. Solo i discepoli e gli
iniziati, che vivono accentrati di prevalenza nella mente,
si ritrovano, subito dopo il decesso, sul livello mentale.
Per lo più gli uomini, invece, restano sul piano astrale,
rivestiti da un guscio di questa sostanza, che devono
eliminare in un dato periodo di tempo, sempre in quel mondo
illusorio.
Come
ho già detto, quel mondo non ha esistenza vera e
propria : è una creazione irreale dell’umanità.
D’ora in poi, però (grazie alla disastrosa sconfitta
subita dalle forze del male e della Loggia nera nel secondo
conflitto mondiale), il piano astrale tenderà a poco a poco
a svanire, e nelle fasi finali della storia umana (alludo ai
tempi della settima razza madre) sarà scomparso del tutto.
Ma oggi la situazione è quella che è. La sostanza
senziente di cui è composto assume ancora forme illusorie,
e ancora ostacola la liberazione dell’anima. Essa
<<imprigiona>> coloro che, morendo, non
reagiscono più che al desiderio, all’emozione, al
sentimento : ed è la gran parte del genere umano. Il
mondo astrale nacque ai tempi dell’Atlantide ; allora
la coscienza mentale era pressoché inesistente, anche se i
<<figli della mente>> già dimoravano sui
livelli superiori di quel loro mondo. Anche l’atomo
permanente mentale era quasi inattivo in ogni forma umana, e
pertanto il piano mentale non esercitava alcuna attrazione,
al contrario di quanto oggi avviene. Molti sono ancora gli
uomini la cui coscienza è rimasta
<<atlantidea>>, e quando abbandonano la
coscienza fisica ed il duplice corpo fisico, devono ancora
eliminare l’astrale ; poco sforzo devono fare invece
per liberarsi dell’involucro mentale. Si tratta di
individui di scarsa e media levatura, e, una volta scartato
il guscio astrale, ben poco resta loro da compiere ;
non hanno infatti un veicolo che dia loro integrità
mentale, perché difettano di concentrazione ;
l’anima, sui livelli superiori mentali, è ancora
<<in profonda meditazione>> e del tutto
inconscia del proprio riflesso nei tre mondi.
Il
palesarsi delle imperfezioni e l’assalto preordinato del
male hanno accompagnato la comparsa del nuovo Gruppo di
Servitori e i preparativi della Gerarchia, ormai in procinto
di esternarsi nel mondo fisico. Quest’ultima è oggi
potentissima ; gli Ashram sono affollati di discepoli e
di iniziati, e con il suo campo magnetico essa attrae
innumeri migliaia di aspiranti. La guerra ha inferto un
colpo mortale al male materiale, la cui presa sul genere
umano si è molto allentata.
Non confondete il male con i delitti e i crimini. Il delinquente è un prodotto delle imperfezioni collettive che stanno affiorando ; è vittima dell’ignoranza, della cattiva educazione, degli errati rapporti umani invalsi da millenni ; la legge della Rinascita finirà sicuramente per ricondurlo sulla retta via. Sono veramente malvagi, invece, quelli che tramano il ritorno alle vecchie abitudini cattive, che vorrebbero mantenere in vario stato di schiavitù il genere umano, impedire l’attuazione pratica delle quattro Libertà (libertà di parola, libertà di religione, libertà dalla necessità, libertà dalla paura), accumulare possessi materiali a spese altrui, tenere per sé i prodotti della terra, e quindi elevare alle stelle i costi dei prodotti di prima necessità. Uomini che pensano, tramano e agiscono così sono presenti in ogni nazione, e di solito occupano posizioni preminenti, perché ricchi e influenti, peccano contro la luce, ma non per ignoranza ; le loro mire sono materiali. Sono pochi, se paragonati ai miliardi di uomini, ma che hanno immenso potere ; sono molto intelligenti e senza scrupoli, e le Forze del Male se ne servono per bloccare il progresso, diffondere la miseria, favorire l’odio e le distinzioni sociali e di razza, alimentare l’ignoranza. Il male che fanno è grande, e non è loro facile cambiare, perché vivono dominati dal potere e dalla brama di esso (che avversa la volontà - di - bene) ; oggi sono impegnati a disgregare la compattezza delle Nazioni Unite con la loro avidità, decisi come sono a impossessarsi delle risorse della Terra (petrolio, minerali, alimenti), e tenere i popoli in stato di debolezza e denutrizione. Lo ripeto : questi uomini esistono in tutti i paesi, si intendono alla perfezione e agiscono in grandi macchinazioni per sfruttare i beni della Terra a spese del resto dell’umanità.
La
Russia (scritto prima del 1949) ne è oggi singolarmente
esente, e pertanto non mi riferisco a quel grande paese,
come molti suoi nemici potrebbero credere. La Russia, è
vero, compie gravi errori, ma come il fanatico di una
ideologia, o il criminale che compie i suoi delitti per
ignoranza, per immaturità o perché reso furioso dai mali
che lo circondano. Ciò è ben diverso dal male che ho
descritto, e del resto questa situazione non durerà,
perché la Russia impara ; le altre nazioni, no.
Ho
detto queste cose per illustrare e chiarire l’argomento.
Ma il problema del male (non le imperfezioni) è troppo
vasto per essere affrontato in queste pagine, e non è
consigliabile, né saggio, parlare della sua fonte : la
Loggia nera. L’energia segue il pensiero, e le parole
possono evocare con forza ; quindi il buon senso
suggerisce, finchè non si appartiene alla gran Loggia
bianca, di non soffermarsi a considerare quelle forze, che
sono tanto potenti da sfruttare con intelligenza le
imperfezioni latenti nel genere umano e da imporgli la
guerra, male terribile, con tutte le sue vastissime
ripercussioni. La Loggia nera è un problema che spetta alla
Gerarchia, non all’umanità ; essa lo studia da
millenni, e sta per risolverlo. Ma è, per essenza, oggetto
di massima attenzione per Shamballa, in quanto connesso alla
volontà, e solo la volontà - di - bene può bloccare e
annientare la volontà di - male. La buona volontà non è
sufficiente da sola, anche se l’appello concorde degli
uomini di buona volontà di tutto il mondo, espresso e
sempre più diffuso mediante la Grande Invocazione,
concorrerà a << sbarrare la porta dietro cui il male
risiede >>.
Vi
rammento che gli iniziati della Loggia Nera o guariscono o
producono la morte e le malattie usando tecniche assai
simili a quelle legittime che ora studieremo, la differenza
sta nel fatto che essi possono operare solo con i Raggi
personali, sia del paziente che del guaritore, e poiché a
livello fisico sono più potenti che i Membri della gran
Loggia Bianca, il loro operato è sovente più efficace. Il
guaritore spirituale, che opera, appena possibile, con le
energie della luce, raramente lo è altrettanto,
fisicamente.
I
membri della Loggia nera, o quei guaritori che ne subiscono
l’influenza, sono però assolutamente incapaci di agire su
un malato o un guaritore che sia orientato anche in minima
misura verso lo spirito, e quindi stia per gravitare nella
sfera dell’anima. Se tentano di farlo cozzano contro
l’energia dell’Ashram verso cui procede o ci è
affiliato il paziente o il guaritore, fosse anche soltanto
alla sua periferia. Per l’uomo comune e incapace di vero
pensiero, il pericolo di questa interferenza << nera
>> è nullo ; le forze oscure non sprecano tempo
con chi non ha importanza, ma si interessano solo a chi è
in stato di potere o influenza tale da poter giovare ai loro
fini. Inoltre, possono compiere le loro male azioni solo nel
momento (o nel ciclo) in cui l’uomo sta per decidere se
avviarsi sulla strada della vita spirituale, se restare
dov’è o indirizzarsi decisamente (il chè è rarissimo)
sulla via del puro egoismo, che conduce alla Loggia Nera .
L’energia
della volontà è l’energia più potente nell’intero
schema di esistenza planetaria. È chiamata la <<Forza
di Shamballa>> (la città di Smeraldo
– Atena) ed è ciò che tiene insieme in vita tutte le
cose. In realtà è la vita stessa. Questa forza di vita o
volontà divina (che attua l’intento divino) è quello per
il cui mezzo Sanat Kumara, L’Eterno Giovane, raggiunge il
suo scopo. Su scala minuscola è l’uso di uno degli
aspetti più bassi della volontà (volontà personale) che
consente all’uomo di realizzare i suoi piani e di
raggiungere lo scopo prefisso, se ne ha uno. Quando manca la
volontà, il piano si estingue e lo scopo non è raggiunto.
Anche per quel che riguarda la volontà personale essa è in
realtà <<la vita del progetto>>. Nel momento in
cui Sanat Kumara avrà raggiunto il suo proposito
planetario, ritirerà questa potente energia e, con questo
ritiro, comincerà la distruzione. Questa forza di Shamballa
è continuamente tenuta a freno per evitare un impatto
troppo forte sui regni di natura non preparati. Questo si
riferisce anche all’impatto sull’umanità.
Vi è stato detto che questa forza - durante questo secolo - ha esercitato il suo primo impatto diretto sull’umanità ; prima di allora raggiungeva il genere umano nei tre mondi dopo essere stata ridotta e modificata facendola passare attraverso il grande centro planetario cui diamo il nome di Gerarchia. Questo impatto diretto avrà luogo nuovamente nel 1975 ed anche nel 2000, ma allora il rischio non sarà così grande come nel primo impatto, grazie alla crescita spirituale dell’umanità. Ogni volta che questa energia irrompe nella coscienza umana, appare qualche aspetto più completo del piano divino. È l’energia che produce la sintesi e che mantiene tutte le cose entro il cerchio dell’amore divino. Dopo l’impatto esercitato durante i pochi anni passati, il pensiero umano si è sempre preoccupato di produrre l’unità e di raggiungere la sintesi in tutti i rapporti umani più di quanto non avesse mai fatto prima ; un risultato di questa energia è stata la formazione delle Nazioni Unite.
Vi
sarà pertanto evidente che questa energia è l’agente per
la rivelazione del proposito divino. Vi potrà sorprendere
che si ritenga che questo presenti un problema per la
Gerarchia, ma se questo potere - impersonale e potente -
cadesse nelle mani della Loggia Nera, gli effetti sarebbero
veramente disastrosi. La maggior parte dei membri di questo
centro di male cosmico sono sullo stesso primo Raggio e
qualcosa del proposito divino è noto ad alcuni di loro,
perché - nel proprio ambito, e nel loro regime iniziatico -
sono anch’essi degli iniziati di alto grado, ma dediti
all’egoismo ed alla separatività. La loro forma
particolare d’egoismo è di gran lunga peggiore di
qualsiasi cosa possiate immaginare, perché sono
completamente staccati e separati da ogni contatto con
l’energia cui diamo il nome di amore. Si sono tagliati
fuori dalla Gerarchia spirituale, attraverso la quale
l’amore del Logos planetario raggiunge le forme nei tre
mondi e tutto quello che vi è contenuto. Questi esseri
malvagi ma potenti conoscono bene gli usi della volontà, ma
solo nel suo aspetto distruttivo.
Abbiamo
parlato molto del proposito del Logos planetario. Quando uso
la parola <<proposito>> indico la risposta alla
domanda : Perché il Logos planetario ha creato questo
mondo e avviato il processo evolutivo, creativo ?
Finora ci è stato permesso di divulgare una sola risposta.
Sanat Kumara ha creato questo pianeta e tutto quello che in
esso si muove e vive al fine di produrre una sintesi
planetaria ed un sistema integrato per mezzo del quale si
possa vedere una grandiosa rivelazione solare. Detto questo,
in realtà non ci siamo affatto avvicinati al significato
del proposito divino, abbiamo soltanto indicato il metodo
con cui sarà raggiunto, ma il vero obiettivo rimane ancora
un mistero oscuro, rigidamente custodito nella Camera del
Consiglio di Sanat Kumara. È questo mistero e questo divino
<<segreto>> planetario che è la meta di tutto
il lavoro fatto dalla Loggia Nera. Essi non sono ancora
sicuri del proposito ; e tutti i loro sforzi sono
indirizzati alla scoperta della natura del mistero. Di qui
il problema Gerarchico.
È
questa energia della volontà, correttamente focalizzata,
che mette in grado i membri anziani della Gerarchia di
realizzare quel proposito. Solo degli iniziati di un certo
grado possono ricevere questa energia, concentrarla nella
Gerarchia, e poi dirigerne la potenza a certi fini noti
soltanto a Loro. Simbolicamente parlando, la Gerarchia ha
dentro di sé, sotto la custodia dei suoi membri più
avanzati, quello che potrebbe essere chiamato un
<<serbatoio di intenzione divina>>. È il
corrispondente superiore di ciò cui allude Patanjali con le
parole <<la nube di pioggia delle cose conoscibili>>,
che si libra sulla testa di tutti i discepoli che possono
vedere alquanto nella Luce. Come l’umanità avanzata può
precipitare la pioggia della conoscenza da questa nube di
cose conoscibili (le idee divine che si trasformano in
intuizioni nei tanti settori del pensiero umano), così gli
iniziati e i discepoli minori entro la Gerarchia possono
cominciare a precipitare nella loro coscienza una parte di
questa <<intenzione divina>>. È questo
serbatoio di potenza, che contiene qualcosa del Proposito e
mette in attuazione il Piano. Uno dei problemi della
Gerarchia è perciò quello di scegliere il momento
opportuno per rivelare l’intenzione divina e per dirigere
il pensiero e i progetti elaborati nei suoi Ashram da coloro
che la ricevono : iniziati e discepoli.”
Ancora
qualcosa vorrei dire, e sul colore verde, ricordando al
lettore un fatto interessante: se una luce (energia) verde
colpisce un oggetto (materia) rosso, simbolo del potere,
esso diventa nero, cioè
inerte.
“Avviluppante,
calmante, rinfrescante, tonificante, il verde è celebrato
nei monumenti religiosi che i nostri antenati innalzarono
nel deserto. Verde è rimasta per i cristiani la Speranza,
virtù teologale. Ma il cristianesimo si è sviluppato in
climi temperati, in cui l’acqua e la verzura sono normali.
Diversamente avviene nell’Islam, le cui tradizioni sono
nate come miraggi, al di sopra dell’immensità ardente dei
deserti e delle steppe. La bandiera dell’Islam è verde; e
questo colore costituisce per i musulmani l’emblema della
salvezza e il simbolo delle più grandi ricchezze, materiali
e spirituali, la prima delle quali è la famiglia: verde
era, si dice, era il mantello dell’inviato di Dio, sotto
il quale i suoi diretti discendenti – Fatima, sua figlia,
Alì, suo genero, e i suoi due figli Hasan e Husain – si
rifugiavano nell’ora del pericolo, e per questo motivo
essi vengono chiamati i
quattro sotto il mantello:
i quattro sono anche i pilastri con i quali Maometto
costruì il suo tempio. E la sera i nomadi, dopo aver detto
l’ultima preghiera, evocano la meravigliosa di Al Khidr,
l’Uomo Verde. Khidr è il patrono dei viaggiatori ed
incarna la Providenza divina. La tradizione vuole che egli
abbia costruito la sua casa al punto estremo del mondo, là
dove si toccano i due oceani, celeste e terrestre
(un…Pontefice, che mediante il Corpo Causale, o Manto di
Dio, unisce anima e corpo: vedi sito citato – Atena): egli
rappresenta dunque bene la misura dell’ordine umano,
equidistante dall’Alto e dal Baso. Colui che incontra
Khidr non deve porgli alcuna domanda e deve sottomettersi
ai suoi consigli per quanto stravaganti possano sembrargli.
Poiché Khidr, come tutti i veri iniziati, indica il cammino
della verità sotto apparenze talvolta assurde.”
(Dizionario Rizzoli)
Mi
sono chiesto spesso perché la religione dell’Islam sia
l’unica che non si rifaccia nei suoi riti e nei suoi
simboli alla antica religione dei Misteri. La risposta è
che Maometto ( e lo sanno gli occultisti) è in realtà un
discepolo di Gesù, e che il suo compito storico era quello
di riformare la religione cristiana cattolica che già nei
primi secoli dopo Cristo era caduta nella più abbietta
decadenza spirituale. Cosa dalla quale non si è più
risollevata, anzi si è aggravata, nonostante le sue forme
esteriori siano diventate più civili: non imprigiona e non
brucia più in nome dell’amore.
Poi,
leggendo il “Florario” di Alfredo Cattabiani, ho trovato
un collegamento con gli antichi Misteri sotto forma di una
poetica leggenda.
“Una
leggenda narra che il profeta Maometto, dopo una intensa
giornata di preghiere e di sermoni, lavò il suo
abito stendendolo al sole sopra alcune pianticelle di malva.
Quando lo riprese, ormai asciutto, si accorse che i fiori si
erano trasformati in gerani.”
Ecco
che il mantello lavato ricorda il processo di
Omeopatia Karmica che si svolgeva secondo gli antichi riti
di Iside in Egitto e di Ishtar in Caldea, procedimento che
opera sull’uomo riunendo le due parti separate, cioè la
divina e l’umana.
La
malva è il simbolo dell’amor materno e della
mansuetudine, ed il geranio è il simbolo pure esso della
Madre paziente, Iside che aiuta il figlio Horus a ritrovare
sé stesso nelle paludi del delta, sconfiggendo i mostri
della psiche umana. Il geranio inoltre ha la particolarità
di imitare con i suoi semi
il becco della gru, che è il simbolo taoista ed
egiziano dell’immortalità.
Bisogna,
a questo proposito, capire l’astuzia della Loggia Nera:
c’è un antico simbolo, composto di due simboli, che Essa
ha accuratamente voluto che fossero tenuti disgiunti nella
mente degli uomini e che da essi fossero odiati: la Svastica
e lo Scudo di Davide. Questi simboli sono più antichi di
Mosè e di Hitler. Ad esempio, ho visto addirittura un
“primitivo” indiano dell’Amazzonia con tatuato sulle
spalle il Sigillo di Salomone; e nessuno ignora ormai che la
Svastica è un simbolo ariano creato agli albori della
civiltà umana.
Il
duplice simbolo di cui parlo, ovvero il Sigillo con al
centro la Svastica, è la più potente “chiave” di
potere iniziatico della Magia Bianca.
Lascio
ora la parola alla penna esperta di Elena Petrovna Blavatsky,
citando una pagina tratta dagli “Scritti Esoterici”, uno
dei libri più famosi ed importanti della Dottrina Segreta:
“Pitagora
considerava l’esagono formato da due triangoli incrociati
come il simbolo della creazione, e gli egiziani come quello
dell’unione del fuoco con l’acqua ( o della generazione
), gli Esseni vi scorgevano il Sigillo di Salomone, gli
Ebrei lo Scudo di Davide, gli Indù il Segno di Vishnu
(ancora oggi); e se anche in Russia ed in Polonia il doppio
triangolo è visto come un potente talismano, ne consegue
allora che un uso talmente diffuso fa arguire che vi sia in
esso qualcosa. In verità, è ovvio che un simbolo talmente
antico e universalmente rispettato non deve essere
semplicemente messo da parte e deriso da coloro che nulla
sanno delle sue virtù e del suo significato occulto. Per
incominciare, il segno noto è anche esso solo un sostituto
di quello usato dagli Iniziati. In una opera tantrica, che
si trova presso il Britush Museum, una terribile maledizione
è invocata sulla testa di colui che divulgasse al profano
il vero esagono occulto chiamato il “Segno di Vishnù”,
o il “Sigillo di Salomone” etc.
Il
grande potere dell’esagono - con al centro il suo mistico
segno, il T, o la Svastica, un settenario – è spiegato
bene nella settima chiave di Things
Concealed,
(cose celate), poiché vi si dice:
In
Magia la potenza di questa chiave è assoluta. Tutte
le religioni hanno consacrato questo segno nei loro riti.”
Questo
è il mio emblema: un vaso di geranio alla finestra e la
scritta: “buoni ma non sciocchi”.
Dario
F. Atena
e-mail:
dario.atena@libero.it