L'antica scienza della resurrezione

 

  Il sigillo del Re

  

LA VESTE DI DIO

 

Premessa :

Questo breve testo contiene in maniera sintetica il nuovo insegnamento che viene dato al mondo e che svela quello che era oggetto di segreto nelle antiche iniziazioni nelle Scuole dei Misteri, dalle quali sono derivate in seguito religioni, filosofie e ordini iniziatici che conservarono in parte gli antichi miti e gli antichi simboli, perdendo però di vista il significato reale di essi. Questo saggio è stato composto come elemento di sintesi per le varie scuole di indirizzo spirituale, ed ognuna di essa potrà scorgere un aggancio che le è proprio. Proprio per la sua composizione, e per il motivo che il mondo è sconvolto dalle divisioni che mettono fratello contro fratello anche se la ricerca e lo scopo è comune a tutti, questo testo scontenterà tutti. Credo però che il ricercatore sincero della verità, se è chiamato a ciò, rileverà dei dubbi nella sua granitica conformazione, ed in base a ciò vorrà per lo meno verificare prima di condannare.

Io, Dario F.Atena, ho scritto una trilogia che rivela gli antichi misteri iniziatici: "Insegnamento iniziatico" - "L'antica scienza della resurrezione" - "I figli del Tuono". Le case editrici sono "Hermes Edizioni" e "Edizioni Akroamatikos" che potete trovare sul web.

Esiste uno strumento "karmico" che ha molteplici usi e molteplici aspetti. Esso è la "veste dell’anima".

Per capirci dobbiamo concepire la realtà sotto due aspetti (ne ha molti altri in verità) : il mondo dell’anima e il mondo della personalità. Ogni mondo è triadico, composto cioè da tre sfere, o piani, indipendenti tra loro ma comunicanti. Quando siete ad esempio in stato di veglia, e provate una passione, in quel momento vivete ed agite anche in quel piano, il piano astrale. Così quando formulate pensieri concreti, oggettivi, un vostro veicolo è funzionante sul piano della mente inferiore. I mondi della personalità (che potremmo chiamare "inferno", cioè inferi, o inferiori - dove le personalità sono i diavoli che tengono prigioniera l’anima - da qui la difficoltà di parlare alle anime...) sono il riflesso speculare dei mondi dell’anima, chiamati anche "regno di Dio". I mondi dell’anima vengono chiamati in sanscrito Atma, Buddhi e Manas, che corrispondono nell’ordine al piano fisico, al piano astrale ed al piano mentale. Quindi : Atma-fisico, Buddhi-astrale, Manas-mentale. Ecco perché, ad esempio, quando un devoto usa il plesso solare (l’emozione) nell’adorazione di un maestro o di un ideale, si connette al piano Buddhico e può ricevere da lì le grazie che cerca. In pratica l’emozione si trasforma in sentimento (centro cardiaco). L’uomo è salito di un gradino verso Dio.

Il mondo delle anime è analogo a quello fisico nel quale ci troviamo ora, nel cosiddetto "stato di veglia" : ci sono corpi, paesaggi, ecc. Il pavimento di quel luogo di "sogno", è il nostro cielo. Quando un anima s’incarna, scende letteralmente sotto terra. La vita del suo veicolo sul piano fisico è per lungo tempo il suo inconscio. Anche qui accade la stessa cosa riguardo la famigerata ottava sfera, il regno delle anime perdute.

Esiste un assioma esoterico che dice : <<Quando un uomo muore sul piano fisico, egli nasce nel modo delle anime, e quando muore nel mondo delle anime, egli nasce nel mondo fisico>>. Vita e morte sono il dramma del cosiddetto "samsara" che durerà , con la sua croce di dolori e piaceri, fino al termine del viaggio iniziatico, dopo il quale egli non sarà più un "prigioniero del pianeta".

Possiamo chiamare il mondo delle anime "mondo soggettivo", ed "oggettivo" l’altro.

I due mondi, quello degli uomini e quello delle anime (che è il quinto regno di natura) per ora hanno tenui legami, ma un giorno, molto prossimo, si fonderanno in uno solo ed allora "Dio camminerà di nuovo tra gli uomini". Dio ci ha voltato le spalle ai tempi di Atlantide a causa della nostra cattiveria e delle nostre menzogne che si erano trasformate in magia nera, che perdura ancora da parte della Loggia Nera che cerca di impedire che l’uomo si salvi e lo asserve sempre più spingendolo a vivere una vita alienante fatta di illusioni e di annebbiamenti che sono parte del Guardiano della Soglia che l’iniziato in particolare e l’umanità in generale devono prima o poi affrontare e vincere se vogliono ritornare felici.

Voglio ricordare un assioma occulto :<<Al male fu concesso di governare, e l’uomo dovette sottostare alla legge di partecipazione al male, che presto sarà sostituita dall’antica legge del bene dominante, che sottostà a tutto ciò che Dio ha fatto>>.

Dice l’Apocalisse che un Angelo verrà portando in una mano la chiave dell’abisso, e nell’altra le catene per legare i malvagi. Questo è il primo passo della trasformazione del mondo, e sta già avvenendo. Anche le sciagure annunciate per la fine del kali yuga, compresi i falsi maestri che pullulano ovunque, sono davanti a noi, e ne vediamo chiaramente i segni minacciosi. La chiave è la conoscenza dei misteri dell’iniquità ed il funzionamento della veste dell’anima.

Quale sarà lo strumento, in grande, che verrà usato dal Bianco Cavaliere che numerose profezie di popoli diversi attendono ? Sarà la Veste di Dio, la veste "magica" del potere divino. Lo stesso strumento che in piccolo gli uomini stessi, anche i più comuni possiedono : la veste dell’anima. È una vera e propria veste di tessuto eterico fabbricato nelle "alte sfere" e che nessun potere terrestre può danneggiare. Quello che invece i malvagi possono fare è di sconnetterlo dal corpo fisico a predeterminate condizioni.

Ora mi spiego.

L’anima, quando intende fare esperienza dell’altra metà della creazione (la manifestazione), e per "salvare" la personalità (che dai teosofi viene chiamata "corpo lunare"), indossa una veste fatta dagli angeli (deva) con un materiale tratto dal piano mentale superiore. Essa è allo stesso tempo : un corpo ; un trasmettitore delle energie dell’anima (vari tipi di prana) al veicolo fisico, dandogli così salute fisica e psichica che lo mettono in grado di funzionare ad un livello superiore a quelle dell’animale ; permette che i chakras (che sono porte dal duplice scopo : sono ricevitori e trasmettitori di energie di piani diversi della coscienza, o mondi, e sono vere e proprie porte di accesso per l’ego in quei mondi, dove egli possiede già, o crea, il veicolo adatto per percepirli e agire in essi), collegati al corpo fisico attraverso le ghiandole a secrezione interna, possano funzionare.

La veste ricopre il corpo fisico ed ha speciali relazioni magnetiche con esso. Però, sotto la spinta delle frecce dell’odio, essa si svelle dal corpo fisico. Le frecce sono vere e proprie spine di diversa grandezza costruite con materiale eterico cristallizzato, che è a livello vibratorio vicinissimo alla materia atomica. Le spine sono, per usare il linguaggio del Mahabharata, "missili mantrici". Quando la veste viene sconnessa, le spine, tranne qualche improvvisa fitta, non vengono avvertite, come ad esempio un uomo non avverte nel sonno quando un ratto gli rosicchia il naso, perché i denti secernono una speciale sostanza anestetizzante. Si avvertono solo malesseri, cali improvvisi ed inspiegabili di forza, di coscienza, d’intelletto, ecc.

Quando la veste, che possiamo anche chiamare "corpo causale", viene sconnessa da qualche parte del corpo fisico, si crea una debolezza, detta anche "vizio". A lungo andare i centri di energia, i chakras, smettono di funzionare. Le "ruote" si fermano e l’ego nel corpo fisico diventa spiritualmente impotente ed occultamente cieco e sordo.

Questa è la situazione umana.

Quando l’uomo ha percorso tutte le 777 incarnazioni, ha esperito tutto ciò che la sua anima doveva esperire ; quando l’uomo è sazio ed il desiderio materiale e la brama di vita si è spenta, egli è smarrito ed entra in crisi. È la "lunga notte dell’anima " che i mistici conoscono.

A questo punto l’uomo, controvoglia, diventa un occultista e ricerca nel mondo la via che lo può portare veramente alla liberazione.

La liberazione è un fatto complesso che non può essere spiegato in poche parole, anche perché è necessaria una piccolissima preparazione teorica di base che la teosofia può dare. Possiamo solo dire questo : mentre l’individuo procede nel suo processo di "omeopatia karmica", che possiamo anche chiamare "purificazione", mediante gli eventi prestabiliti dal karma/destino, mentre egli si dedica anche allo studio dei testi sacri ed alla meditazione, gli angeli preposti a ciò e guidati dai Maestri che lavorano sotto la guida di Cristo, lavorano sui suoi corpi sottili e soprattutto sulla sua veste, "lavandola e stirandola" affinchè l’anima possa di nuovo riunirsi alla personalità ed ritornare come il figliol prodigo nel "regno di Dio", la sua vera casa. Questo processo iniziatico è ben raffigurato nel libro di Giobbe, al qual testo ne corrisponde uno precedente babilonese. L’angelo anima ha vinto il diavolo personalità e l’uomo, dopo essere passato per il purgatorio entra in paradiso. Questa è chiamata "iniziazione cristica" e vari miti la ricordano, quali quelli di Ercole in Grecia (che simboleggia il ritorno dell’eroe, mentre la sua caduta viene ricordata dal mito di Narciso), di Attis a Roma, di Osiride in Egitto, di Quetzalcoatl in America Centrale, ecc.ecc.

Questa antica iniziazione veniva praticata nei templi di Iside ed Osiride in Egitto, dove Gesù passò tanti anni, ma veniva praticata ovunque, e forse la sua "sede" centrale era in India, dove tutte le tracce, per il sopravvenire del kali yuga furono del tutto cancellate e rimase pubblica solo la mistica delle upanishad e la filosofia trascendentale non-duale.

  Fig.109bb – Anubi con addosso la Veste ed una scena di omeopatia karmica.

 

KARMA

L’argomento, specie se riferito ai massimi sistemi, ovvero all’aspetto metafisico del bene e del male, è talmente astruso e del resto già così abbondantemente sviscerato che ben poco potrei aggiungere. Sarebbe inoltre poco utile dal punto di vista pratico - il che è quello che ci interessa nella vita di tutti i giorni - se cercassi di farne una questione intellettuale. È conosciuto come legge di causa e di effetto o anche come legge di retribuzione, e fin qui ci siamo, ma se cominciamo a risalire nel tempo fino alle cause prime, la nostra mente si perde nell’indeterminato e si fa difficile perfino stabilire cosa in sé sia il bene e cosa sia il male, e ciò porterebbe in crisi il problema morale ed il sistema di scelte e di sforzi che ne deriva. Scendiamo allora terra terra: un pugno sul viso è male ed una carezza è bene. Punto.

Ma subito qualcuno direbbe: "perché ci sono pugni e carezze"? "Ma importa proprio tanto saperlo"? risponderei. E continuando la questione non dubito che alla fine, non essendo d’accordo, finiremmo a pugni o carezze. Ciò che conta veramente, allora, è uscire dal sistema. Risolvere il problema cioè scavalcandolo, ma, nello stesso tempo, pagando tutti i prezzi che una tale legge impone inesorabilmente. Diventare indifferenti al metodo pur essendo ossequienti ad esso è un buon metodo per mantenere i nervi saldi. Tanto, non si può fare diversamente: ci sono leggi, e quindi voleri, più forti di noi.

Io direi che il "sistema mondo" è stato creato apposta per renderci scontenti e baruffanti. Se tutto andasse bene, chi vorrebbe uscirne? La natura stessa del mondo ci pone in crisi: esiste un luogo ubertoso ed uno desertico, un clima temperato ed un clima glaciale o torrido; disuguaglianza di razze e di capacità personali; forza e debolezza, ecc. ecc. Di conseguenza esiste conflitto in ogni regno della natura. Nascendo ereditiamo i conflitti e qualcuno ce la fa pagare per questo. È giusto tutto ciò? A me sembra una cosa da pazzi, ma tant’è…

Chi resterebbe all’inferno se fosse piacevole abitarci?

Ma prendiamo un piccolo pezzo del "sistema mondo", quello che più ci è utile, e vediamo se possiamo farne qualcosa di utile.

Nell’antica Roma, fino al terzo secolo dopo Cristo la religione di Stato era quella di Cibele ed Attis. La donna con le torri in testa che simboleggia l’Italia, è Cibele, la Grande Madre, ma questa religione no sopravvive solo sui francobolli ma pure nella religione cristiana. Sarebbe troppo lungo ora illustrare le somiglianze rituali; ne elenco solo alcune: la castità dei sacerdoti (a dire il vero arrivavano ad evirarsi per vincere del tutto le tentazioni), il rito dell’eucarestia (mangiavano la carne e bevevano il sangue del dio che "moriva e risorgeva"), alla nascita annuale del dio facevano…l’albero di natale: un pino addobbato: il Gran Gallo, supremo sacerdote, veniva chiamato "Papas" e aveva la residenza in Vaticano. Quando il vescovo di Roma divenne re assunse anche, come tutti sanno, il titolo cesareo di Pontifex, anche se non sa come costruirli i ponti spirituali (costruire l’antahkarana intendo) se non "gemendo e piangendo" mentre vive in lussuosi palazzi da gran signore.

Ma bando alle tristezze storiche e torniamo al punto.

Il mito che sta alla base di questa religione è questo, e ci illustra molto bene il "sistema karma": Agdistis era un dio che importunava sessualmente gli altri dei, i quali, stufi di lui, pensarono bene di creare un "accrocchio" per liberarsi di lui senza "sporcarsi le mani". Sapendo che lui amava abbeverarsi presso una fonte e poi mettersi a dormire, versarono del vino nell’acqua per procurargli un sonno profondo. Quando i fumi dell’alcool fecero il loro effetto, gli legarono con un nastro i testicoli e fissarono il nastro ad un albero. Indi, svegliarono di colpo il dio e questi, balzando in piedi di colpo, si evirò. Questo è il simbolo delle sconnessioni karmiche sulla Veste di Dio di cui abbiamo parlato in precedenza.

In seguito, Agdistis si innamorò di Attis, un dio sempliciotto, e cominciò a molestare lui. Il lupo perde …il pelo ma non il vizio.

La storia è lunga e saltiamo qualche passo. Alla fine Attis, figlio di Cibele, decise di prendere moglie. Quindi decise di abbandonare la vita frivola cui Agdistis l’aveva inclinato, e di sistemarsi. Le nozze con la figlia di quel re che trasformava in oro tutto quello che toccava, erano già a buon punto quando Cibele, che tali nozze non voleva (esse simboleggiano l’attaccamento alla materia), sollevò con la testa le mura della città: subito entrò Agdistis che con la sua frenesia fece impazzire tutti. Questo mito ricorda il mito di Ishtar babilonese (ricordiamo che la religione di Attis viene dalla Frigia, l’attuale Turchia), in particolare il momento in cui la Regina degli inferi toglie la veste ad Ishtar e le sessanta malattie la assalgono facendola diventare pazza.

Attis dunque impazzisce, si evira e muore. Il dio morto viene messo in una caverna e si attende che risorga. Di lui resta vivo solo il mignolo della mano sinistra che si muove. Come il sesso è il simbolo lunare del corpo eterico, anche il mignolo lo è in egual misura. È il simbolo della volontà spirituale che nell’uomo non muore mai.

Nel disegno seguente, tratto dal "Theosophist" del gennaio 1900, opera della Blavatsky, vediamo illustrato questo mito: il Terzo Logos è in caduta libera verso la materia (consiglio di leggere l’Inno alla Madre degli dèi dell’imperatore Giuliano detto l’Apostata, dove parla della "spinta illimitata" verso il basso di Attis). Il Secondo Logos, la Grande Madre, "ferma" la caduta del figlio nel punto più basso e lo aiuta a risalire. Da questo punto più basso fino al punto dove ci sono le frecce, che segnano il punto di rottura tra la mente concreta e quella astratta, è quello che viene chiamato "percorso di omeopatia karmica", nel quale si cura il male con il male a piccole dosi, risalendo, cura dopo cura, fino al male iniziale curandolo ed eliminando la malattia dall’organismo fin dalle radici. Questa è la normale procedura nella terapia omeopatica tradizionale, ma che viene praticata occultamente anche, fatte le debite proporzioni, nella Grande Opera.

Nel punto più alto della parabola ascendente, Attis, il Figlio, incontra le energie purissime ed incontaminate del Padre, e "io ed il Padre siamo un’unica cosa".

La originaria trinità è riconquistata ed un uomo/dio cammina di nuovo sulla terra. Macrocosmo e microcosmo si incontrano – perché sono un’unica cosa – ed il mondo cambia. Il Karma viene vinto e trasceso.

Nel…mondo dei sogni, Mercurio riunisce anima e personalità. Disegno tratto da una antica stampa alchemica: sullo sfondo il lenzuolo che simboleggia il Corpo Causale. In un’altra antica simbologia, riunire anima e personalità vuol dire riunire cavaliere e cavallo. Ad esempio i “quattro cavalieri dell’apocalisse”…

 

TECNICA DEI MISTERI

 

Esporremo qui di seguito alcune fasi occulte principali che danno l’avvio ad "omeopatk" (omeopatia karmica) e lo conducono alla fase realizzativa. Ovviamente la sintesi va a discapito di una comprensione approfondita; si pensi che per esporre le cose di questo articolo e dei tre precedenti ci sono voluti tre libri. Al primo, Insegnamento iniziatico già pubblicato ad opera della Hermes Edizioni, fanno seguito i due ancora da uscire: L’antica scienza della resurrezione e I Figli del Tuono.

Ma ecco le fasi:

1.     Con una specie di scalpello eterico viene tolta una specie di sabbia, pure eterica densa, dalla forma di cristalli macchiati di giallo, che occlude la ghiandola pineale che già ha acquisito una leggera luminescenza.

2.     Viene accostato alla punta dei piedi ed alla sommità del capo il corpo causale sconnesso. L’uomo in questa fase ha raggiunto la punta più bassa della sua decadenza spirituale, anche se l’anima naturalmente è ancora saldamente ancorata nel cervello e nel cuore con i due famosi "fili". Si ha l’impressione che i piedi siano immersi nell’acqua bassa di un torrente.

3.     Una specie di sacco che avvolge il corpo fisico viene tolto. Anch’esso è fatto di materia eterica (ma tutto nell’iniziazione si svolge negli eteri, per cui non sarebbe più il caso di specificarlo), di una materia nobilissima, purissima, trasparente ma di un colore dorato. Essa serve come protezione dall’invasione di fluidi astrali corrotti condizionanti, visto che l’uomo è praticamente privo di corpo causale, il quale veleggia al di sopra di lui. Si vede togliere, questo sacco protettivo, dal basso, e, per un momento, si vedono si vede la sua superficie brillare di rapidissime onde.

4.     A questo punto le "sessanta malattie", come viene detto nel mito di Ishtar, invadono il corpo fisico senza protezione. Si viene assaliti da passioni prima impensabili, che non sembrava facessero parte della nostra natura. In questi lunghi frangenti l’uomo, che ha nel suo retroterra una lunga serie di studi e di meditazioni, deve da solo vincere queste passioni, senza l’aiuto della sua anima, che comunque sta vigile ed osserva in silenzio. Quando una passione, che è anche un demone, viene vinta, si odono come dei leggeri sibili che ben presto si estinguono. Sempre, mentre ciò accade, l’ambiente circostante viene purificato (a volte anche l’ambiente mondiale) e gli uomini che ci vivono diventano migliori e le loro vite cambiano. Questi flussi, questi elementari artificiali o questi demoni, erano coloro che influenzavano l’ambiente inclinando gli uomini al male.

5.     Quando questo stadio è avanzato e l’iniziato è diventato abbastanza forte da impensierire la Loggia Nera, accade qualcosa che viene in suo soccorso (vedere figura): egli, in una posizione di "senza corpo", da spettatore, vede il proprio corpo immerso in una specie di uovo trasparente, con la sommità aperta sul capo. Vede arrivare da lontano una specie di seme che, quando si immerge nell’uovo, comincia a sobbalzare quasi che la testa fosse infuocata e lui bruciasse. Poi il seme si sviluppa nelle fasi indicate dalla figura. Questo è il motivo occulto (e non una metafora) per cui l’iniziato è chiamato "Serpente", o "Drago di saggezza". Questo serpente è quello che viene chiamato "kundalini". Quello che si dice sia arrotolato sul pene non è kundalini. È un filo rosso di energia che è stato sconnesso dal sistema uomo, come un filo elettrico che in una macchina venga scollegato per non provocare corto circuiti. Quando il corpo causale sarà tutto "lavato" ed i detriti karmici non impediranno più il naturale giro delle "ruote", chakra, esso verrà collegato "dagli angeli" alla sommità del capo e l’energia della materia si fonderà con quella dello spirito. il serpente è quello che libera dai detriti mentre certi flussi eterici vengono "soffiati" verso il corpo fisico. A seconda delle circostanze karmiche, e cioè a seconda dei propri stati d’animo in reazione con quelli dell’ambiente, i flussi possono essere "amari" o "dolci". La simbologia massonica in grado di apprendista è molto precisa su questo punto, e riflette una realtà occulta.

 

Tutto ciò riguarda l’operatività, diciamo, materiale dei Misteri, nulla escludendo le esperienze psichiche e spirituali del soggetto che avvengono in parallelo. Ciò che viene qui illustrato è un’aggiunta a tutto ciò che già si conosce sulla metafisica e sulla mistica sia orientale che occidentale. Bisogna dire però una cosa: ciò che prima è compreso intellettualmente, oppure tutto ciò che è vissuto in sporadiche ed effimere esperienze di quello che potremmo definire "samadhi", è solo una anticipazione di ciò che sarà quando il processo di omeopatk sarà concluso. La vita spirituale sarà una costante realtà continua e stabile, e nessun potere al mondo né alcuna contingenza potrà più far vacillare e far ricadere nel buio l’uomo che si è con tanta fatica e dolore realizzato.

Consiglio di leggere l’opera di Ouspenky La quarta via, dove il pensiero di Gurdijeff , che segue gli insegnamenti – anche se molti stenteranno a crederlo – della famosa "Scuola dei nove" e del pensiero teosofico in generale, è molto utile.

 

SCARICHE KARMICHE

 

<<Io sono>>.

<<Chi sei?>>.

<<Io sono io! >>.

<<Ma chi credi di essere?!>>.

E giù botte da orbi.

Quando due uomini dialogano, esteriorizzano in qualche maniera il proprio io, rendono percettibile in qualche modo il grande mistero a colui al quale rivolgono la parola. Ovvero succede qualcosa di più complesso: io ti sento parlare ma vedo il tuo corpo ed identifico il tuo io con il tuo corpo. Quindi se mi fai arrabbiare, odio sì la tua anima ma mando le scariche del mio odio o della mia irritazione verso il tuo simulacro, il corpo fisico. Esse, però, che sono dirette verso le parti del tuo corpo che mi hanno fatto irritare, colpiscono la veste della tua anima che ricopre il tuo corpo fisico; colpiscono il corpo causale, la parte mentale psicofisico energetica (non so in che altro modo esprimere) di te che manifesta la divinità della tua natura sulla terra.

Le parti del corpo odiate corrispondono alle qualità che esprimi, quelle che hanno prodotto irritazione nell’altro. Se il tuo interlocutore odia il tuo coraggio, sarà il fegato ad essere colpito; se l’intelligenza il cervello; se l’espansività irruente il tuo cuore; se la tua fortuna il deretano; se la tua intraprendenza le gambe; e così via.

Però di fronte, tra i tanti nemici di Dio che sono un’hoste sterminata, puoi trovare un parassita invece dell’odiatore che ha già svolto il compito di ferirti svellendo la veste dell’anima dal tuo veicolo di espressione con il quale sei indebitamente identificato, ed allora dalla sua seconda natura, creata dal desiderio, usciranno dei tentacoli eterici che si infileranno nelle crepe e, infilandosi dentro il tuo corpo fisico succhieranno le linfe vitali (prana).

Le figure 1 e 3 sono tratte dal libro di A.Besant e W. Leadbeater Le forme pensiero di cui citerò tra breve un passo. La figura 2 invece è opera mia e descrive le varie "armi del demonio".

            

 

 

"Quando il corpo astrale dell’uomo si trova in uno stato di agitazione frenetica, la sua tendenza naturale è di espellere dei pezzi amorfi di materia esplosiva, come i frammenti che vengono lanciati dall’esplosione di una mina (fig.30); quando però la persona non prova terrore, bensì solo un forte sussulto, produce spesso un effetto come quello della figura 27 (fig,1)."

Nella "sfera" dove si "manipolano" le cose, ho visto accadere la seguente cosa che vi farà certamente riflettere: un uomo stava seduto, immobile, insensibile a ciò che gli stava intorno; accanto a lui due uomini in piedi che gli infilavano sulla testa uno scatolone. Era una machina "frullatrice" che gli avrebbe disintegrato la testa nel suo aspetto causale. In pratica sarebbe stata "frullata" la veste dell’anima dove si ancora magneticamente con il cervello. Dopo questa "operazione" – fatta con una macchina, sì, perché "di là" ci sono macchinari, non lo sapevate? – l’uomo si sarebbe sentito debole, avrebbe avuto dei forti mali di testa, confusioni mentali passeggere, giramenti di testa, ecc. ecc., tutte cose che fanno arricchire i fabbricanti di aspirine. Poi gli sarebbe passato, certo, ma nulla sarebbe stato più come prima. Il contatto con l’anima sarebbe stato più incerto e fumoso e, se prima era un uomo pieno di vita e di idee spirituali, ben presto si sarebbe incamminato sulla strada per diventare, che so: un intellettuale, un filosofo, un prete…

 Le forze del male sono ben organizzate: esiste tutta una vasta gamma di operazioni mentali ed emotive già ben predisposte nel caso, che so, che uno voglia far arrabbiare qualcun altro. Uno dice una cosa, l’altro, senza neanche pensarci su un secondo sa già come ribattere e come mettere le cose in maniera perversa in modo che l’altro possa indignarsi ed alla fine dica qualcosa di troppo. Allora sì che sono dolori: "Gran farabutto, come ti permetti di offendermi?!" Allora arrivano i "frullatori di cervelli e sono guai. Il furbastro si allontana soddisfatto interiormente perché all’altro "ha fatto abbassare le ali", e l’altro se ne va con la vita cambiata in peggio: proprio lui che voleva aiutare l’altro a capire. L’altro che, invece, a sua insaputa le cose già le capiva benissimo ma che nella vita faceva tutt’altro che applicarle. nessuno conosce di più la verità di colui che mente.

 

Che dire ancora? Ah, si.

"…devo attirare l’attenzione di tutti voi che siete nati in paesi cristiani sul fatto che il racconto della espiazione vicaria e della missione di Gesù come è formulato ora, fu redatto o copiato da qualche Iniziato troppo liberale, dal misterioso dogma dell’esperienza terrena dell’Ego reincarnantesi. Quest’ultimo è in realtà la vera vittima sacrificale del proprio karma di precedenti manvantara, che si assume volontariamente il compito di salvare quelli che altrimenti sarebbero uomini o personalità privi di anima." (Dottrina Segreta, insegnamenti orali)

 

L’anima può scendere nella materia, identificarsi con il corpo fisico e quindi "morire" solo mediante la sua "veste magica". Poi c’è il processo di resurrezione che abbiamo già descritto, mediante l’occulta lavanda dei piedi.

Alla fine, quando "tutto è compiuto", l’anima è fusa con la personalità e l’antahkarana scomparso perché non serve più, dopo la quarta iniziazione, si dice che la Veste viene bruciata, ed in tal modo – dopo che lo spirito, o monade ha preso possesso del corpo fisico (nozze alchemiche) - nessuna "scarica" potrà più avere effetto.

Nella figura 6, che rappresenta Mitra quale si può vedere su una formella del duomo di Modena, possiamo osservare questo fatto della bruciatura della veste causale. Sul capo ed ai piedi si vedono infatti due pezzi di uovo che bruciano. Mitra è circondato dallo zodiaco e ciò significa che microcosmo e macrocosmo ora sono la stessa cosa.

Una immagine analoga è Osiride nella figura 7, poco prima che il corpo causale venga bruciato. Il disegno è una mia composizione che serve per altri scopi, ma ciò che volevo far notare era il serpente (di cui ho già parlato in un intervento precedente) presente in tutte le due immagini, che è pure presente nell’egida di Atena, la quale ha sul capo l’elmo con i tre cavalli, a simboleggiare la ritrovata triunità divina di Atma-Buddhi-Manas.

(è il dio Bes, il protettore delle partorienti, l’angelo preposto all’omeopatia karmica)

 

CONCLUSIONE

Man mano che il processo di omeopatia karmica procede – e procede, come abbiamo detto, in senso inverso alla "caduta" – il corpo causale viene ricostruito pezzo dopo pezzo sul corpo fisico. Il processo è molto lungo in alcuni casi data l’estrema grandezza della "Veste". Se vogliamo fare un paragone approssimativo potremmo dire che la grandezza del corpo causale in alcuni individui è grande come una collina di trecento metri (ed anche di più). È per questo motivo che si parla di "Grandi Esseri", non significando con ciò solo l’elevatezza morale, ma in senso stretto le loro dimensioni "fisiche". Attraverso il corpo fisico la Veste che era stata sconnessa dalle scariche karmiche passa e ripassa ricostruendosi. Ore e ore ci vogliono solo perché una singola scarica di spine o di lame venga sciolta e smaltita; oppure ore e ore perché le "scaglie" che formano una vera e propria legatura che tende la Veste verso il basso venga eliminata e l’uomo senta rinascere in sé antichi poteri e vastità di coscienza e di vita. Se vogliamo fare un altro paragone, la massa di detriti karmici potrebbero corrispondere in questo caso ad un cumulo alto dieci metri e più.

Dopo un lasso di tempo di 17 anni – e questo è un dato preciso verificato – consistente in "lavaggi" 24 ore su 24, la ricostruzione del corpo causale per quanto riguarda il veicolo fisico arriva circa al 90%.

Strato dopo strato, grumo dopo grumo, il corpo causale rientra nella sede fisica originale (quanto incarnazioni? non lo so di preciso, ma molte) e lì si ristabilisce magneticamente in modo definitivo, ricostruendo l’antico Osiride fatto a brani da Tifone.

Il "non-principo" Atma si sposa definitivamente con il "non-principio" il corpo fisico, e l’Io superiore prende possesso stabile e definitivo del corpo fisico; e le lotte interiori tra personalità (il diavolo) e l’anima cessano.

Se alla parola "Veste" sostituiamo le parole "Uovo luminoso", ecco che il senso di quanto vado dicendo viene spiegato dal brano della Dottrina Segreta (8° volume – insegnamenti orali) riportato qui sotto.

Risulterà quindi evidente allo studioso attento che l’insegnamento che viene dato ora all’inizio del nuovo millennio, dopo 100 anni di stasi e di oscurità dovuti ai colpi di coda del kali yuga, rappresenta l’anello mancante dell’insegnamento esoterico che ci proviene dalla Blavatsky e dalla Bailey.

Né sfuggiranno al medesimo studioso le implicazioni e le prospettive future possibili per l’umanità alla quale queste cose, dopo millenni e millenni, vengono restituite. Forse una nuova religione sorgerà, dopo che la Chiesa Cattolica avrà compreso finalmente il senso dei suoi riti:

"Prima della festa di pasqua, sapendo Gesù che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino all’estremo. Durante la cena, avendo già il diavolo messo in cuore a Giuda di tradirlo, e sapendo che il Padre gli aveva già dato tutto nelle mani e che, venuto da Dio a Dio tornava, si alza da tavola, depone il mantello e, preso un asciugatoio se lo cinge (i massoni ricordano questo fatto con i loro grembiuli – nota di Atena). Poi versa acqua in un catino e incomincia a lavare i piedi ai discepoli (siamo prima della festa della resurrezione – Atena) e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.

Arriva Simon Pietro (che già per tre volte lo aveva tradito – Atena) che gli dice: <<Signore, tu mi lavi i piedi?>> Gesù gli rispose: <<Quel che faccio, ora tu non lo comprendi, ma lo saprai in avvenire>>."

E oggi Pietro lo ha saputo, anche se per esperienza diretta so che non ne vuol sapere. Questione di gregge e di autorità. La solita musica.

Concluderò dicendo anche che ogni e qualsiasi rivelazione può essere a stretto rigor di termini considerata come una profanazione del sacro; ma se a Prometeo alla fine fu perdonato, perdoni pure me l’insigne studioso se è preoccupato: Dio lo vuole!

"In questa tavola vediamo che l’uomo fisico (o il suo corpo) non partecipa alle pure onde dirette dalla divina Essenza che fluiscono dall’Uno in Tre, l’Immanifesto, tramite il Logos Manifesto (la faccia più in alto nella tavola). Purusha, lo Spirito primordiale, tocca la testa umana e lì si ferma. Ma l’Uomo Spirituale (la sintesi dei sette principi) è collegato direttamente con esso. E a questo punto va detta qualche parola a proposito della solita enumerazione exoterica dei princìpi. Dapprima venne fatta e spiegata soltanto una divisione approssimativa. Il Buddhismo esoterico incomincia con Atma, il settimo e termina col Corpo Fisico, il primo. Né Atma che non è un "principio" individuale, ma una radiazione dal Logos Immanifesto ed Una con Lui; né il Corpo, che è la buccia materiale, o guscio, dell’Uomo Spirituale, possono essere, a rigore, designati quali "Princìpi". Inoltre il "principio" più importante di tutti, mai menzionato sino ad ora, è "l’Uovo Luminoso" (Hiranyagarbha), o l’invisibile sfera magnetica in cui è avvolto ogni uomo. Esso è l’emanazione diretta: a) dal Raggio atmico nel suo triplice aspetto di Creatore, Conservatore e Distruttore (Rigeneratore); e b) da Buddhi-Mans. il settimo aspetto di quest’aura individuale è la facoltà di assumere la forma del suo corpo (fisico-n.d.A), e divenire il "radioso", il luminoso augoide."

(William Blake mostra con precisione una scena di omeopatia karmica: la personalità giace sul letto di dolore; anime dannate cercano di impedire la sua resurrezione; la sua anima la protegge; l’anima è avvolta dal serpente della genesi: è un serpente reale, non simbolico; i capelli sono acconciati in forma di raggi solari: infatti l’anima è un Angelo Solare, mentre la personalità è un Angelo Lunare)

OMEOPATIA KARMICA

Per quanto riguarda l’esperienza umana immediata, esistono due ordini di creazione distinti e separati, due "sfere", una "emanata" dall’altra, però pur sempre distinte e separate. Ciò che le accomuna è l’analogia. La sfera superiore è il mondo dell’anima, mondo "materiale" come il mondo fisico, con esseri aventi una forma ed un paesaggio proprio come il mondo consueto che siamo abituati a conoscere durante lo stato di "veglia". È bene anche sapere che il nostro "mondo", la sfera inferiore, è da considerarsi per il mondo dell’anima alla stessa stregua con cui gli psicologi considerano il subconscio. Noi siamo il "subconscio" del mondo dell’anima. La personalità umana, riflesso (o "ombra", o "angelo lunare") del Sé superiore, è il subconscio dell’Ego, l’angelo solare.

Da Guarigione esoterica di Alice Ann Bailey:

"Ma sebbene il <<Tempio di Salomone>> (il corpo Causale o Veste di Dio) crolli all’atto di questa iniziazione (la 4°), le qualità sue corrispondenti vengono assorbite nei veicoli che l’iniziato usa per i suoi contatti nei tre mondi (mentale, astrale e fisico). Egli è ora l’essenza stessa dei Suoi corpi, e – dal Suo punto di vista e per il Suo sapere tecnico – tutto il piano mentale è uno dei tre livelli del piano fisico denso cosmico (i sette piani, tra cui quello divino, da noi conosciuti o conoscibili in questo ciclo solare); sovente lo si dimentica, e si considerano quasi sempre il corpo dell’anima e l’atomo permanente mentali come estranei alla forma e ai tre mondi. In senso tecnico, e secondo una visione superiore, non è così, e ciò cambia e condiziona nettamente il pensiero e l’opera degli iniziati…Notate quant’è importante l’azione della forma: è la forma che spezza il legame (disprezzata, spregiata, frustrata, è pur essa che compie l’atto finale) e dona la libertà completa".

Quando ha inizio il processo iniziatico, all’anima viene comandato di scendere nel suo subconscio. Sì, è questo il giusto punto di vista: bisogna spostare l’ottica esattamente di 180°. L’iniziazione cui siamo soliti pensare è vista nelle sue modalità (rituali ed altro) dal punto di vista fisico. Uno è profano, poi discepolo e poi iniziato. In realtà questo è solo il sigillo che viene posto sulla "mummia", lo scarabeo, simbolo di resurrezione e di immortalità, sigillo che attesta la volontà ed il proposito dell’anima nel corpo fisico di "ritornare a Casa". L’antica sepoltura sacrale egiziana all’inizio era solo un fatto simbolico che veniva svolto durante le iniziazioni, e solo dopo, durante la decadenza, questo rituale fu usato come sepoltura di un cadavere vero e proprio, nella speranza di una impossibile resurrezione.

Il candidato veniva avvolto nelle bende che simboleggiavano il corpo causale "sconnesso", quello che in Babilonia (da Bab-I-Li che significa Città Porta di Dio) veniva chiamata la "veste di Ishtar", divinità che scendeva negli inferi, veniva privata man mano che scendeva delle sue prerogative divine - o poteri -, simboleggiati dalla corona, dalla collana e dalla cintura, ed alla fine veniva privata della Veste stessa; dopo di chè le "sessanta malattie" la invadevano facendola diventare pazza. Subentrava allora un personaggio mitico, affine all’egizio Bes, che l’aiutava a recuperare la veste. Rinsavita, Ishtar risaliva la scala dell’inferno, recuperava i suoi gioielli ed alla fine ritornava alla luce carica d’esperienza, quella che l’antico testamento chiama la "conoscenza del bene e del male".

La Veste è una veste vera e propria, fatta di materiale eterico, la quale aderisce al corpo fisico ancorandosi magneticamente. È una veste "vivente", la quale trasporta energie e consapevolezza dal vero uomo alla sua ombra.

Le sconnessioni karmiche provocate dalle frecce dell’odio, disancorano questa veste e fanno sì che le qualità e le virtù dell’uomo vengano meno man mano che l’anima ne viene bersagliata. La corona di spine di Gesù è un esempio simbolico. I chakra cominciano a rallentare la loro corsa e l’uomo perde le sue facoltà divine e la possibilità di accedere coscientemente nei vari piani di esistenza; sì, perché i chakra sono delle vere e proprie porte di accesso in essi da parte della "scintilla" uomo. Le spine e le lame dell’odio, sono vere e non metaforiche. Sono fatte di etere allo stato cristallino, molto prossimo a ciò che chiamiamo materia. Nel Mahabharata sono chiamate "missili mantrici".

L’uomo è immerso in una specie di incantesimo, lo stesso con cui i vari gnomi e folletti evitano di essere visti dall’uomo. L’incantesimo dura a lungo, anche quando il processo di "omeopatia karmica" è i n fase avanzata. In questo periodo, per lo meno agli inizi, il candidato non vede e spesso neanche sente il corpo causale, anche se certi mistici avvertono liquidi e fitte, che interpretano come sputi e frecce del demonio. Anche l’uomo comune avverte qualcosa, ma è più di ordine fisico, come mancamenti, cali di energia, fitte (il famoso "colpo della strega") e così via. Ma non possiamo dilungarci molto sull’argomento in un trattato breve come questo.

Quando il corpo causale è pieno di "crepe" (uso il linguaggio del Tibetano) ed ha raggiunto il "peso specifico" previsto, ha inizio il processo di omeopatia karmica che lo riporta a Casa, nel regno del Padre. Questo processo, che era noto nei sacrari di Iside, nel Vangelo è chiamato "lavanda dei piedi", prodromo della Pasqua, la festa della resurrezione, che, ripetiamo, è la resurrezione dell’anima e non del corpo, anima che nel suo piano, benchè mai morta, è considerata tale. Nel suo piano, dentro la veste, si può vedere la personalità che si agita nell’afflizione. È difficile descrivere la cosa. I massoni hanno definito la diversità delle dimensioni mediante il simbolo della livella e del filo a piombo. Dicono: "passare dalla livella alla verticale" per indicare il passaggio da una dimensione all’altra. Posso cercare di descrivere con una immagine simbolica mobile questo fatto: dapprima si vede un uomo, con la veste lunga, camminare sul terreno come fosse un’immagine piatta, mettiamo come se fosse un telone del cinema disposto a terra. Poi, interviene un personaggio che gli egizi chiamavano Bes, che gli tiene la mano dietro la nuca. Lentamente, continuando a camminare, l’uomo si alza da terra finchè non è verticale. A quel punto Bes interrompe il lavoro e stende le braccia in alto. Un antico affresco, mi sembra a Pompei, lo ritrae così nella scena iniziatica.

Il lavaggio della veste, ad opera di flussi eterici ed altro che ora sarebbe lungo menzionare, avviene mentre il candidato vive la sua vita quotidiana, in ambienti preordinati e facendo anche incontri preordinati e stabiliti dal karma. Rivede i suoi antichi errori e si emenda, e mentre ciò avviene la veste si purifica sempre più fino alla liberazione finale.

Il messaggio che qui voglio dare, l’essenza di questo intervento, è che la liberazione non è possibile senza l’intervento della Gerarchia il cui capo è il Cristo. Certo, sforzi, studi, meditazione, ecc., sono più che indispensabili – anche perché la costruzione del filo di materia eterica (antahkarana) è come la lenza che un pescatore getta per catturare il pesce, cioè serve a collegare, come una specie di by-pass artificiale, la mente concreta con quella astratta; però la liberazione effettiva dalle catene che ci tengono prigionieri, quelle che non permettono ai vari veicoli dell’uomo di comunicare perfettamente tra loro, quella che in sostanza vuol dire "purificazione", è resa possibile solo per opera della gerarchia dei santi e degli angeli, per usare una terminologia cristiana. Nel terzo grado di maestro in massoneria, prima che il candidato venga sollevato dalla bara, questo fatto della collaborazione fraterna è evidenziato in modo particolare.

È la Fratellanza che libera, che libera chi da tempo si era escluso da essa, chiuso nel separativismo egoista e che ha alla fine imparato la lezione dell’amore e della collaborazione.

Gruppo statuario in cui lo scultore Igor Mitoraj ha intuito la reale situazione umana.

(percorso Karmico occulto, sia fisico che emotivo)  

<Quando gli stregoni vedono un essere umano,> mi spiegò, <vedono una forma gigantesca e splendente che galleggia e crea, muovendosi, un solco profondo nell'energia della Terra, quasi che la forma luccicante avesse una sorta di radice da tirarsi dietro>.

(Carlos Castaneda "L'arte di sognare")

 

<When wizards see a Human Being>, explained me, <they see a gigantic and bright ones shape that floats and creates, moving, a deep furrow in energy of earth, almost that glittering shape had a sort of root to drag oneself along>.

(Carlos Castaneda "The art of dreaming")

 

Horus nella palude delle passioni umane, il Patala indù, o Inferno dei cristiani.

 

LA PROVA DELL'INIZIATO SOLARE

(Dottrina Segreta vol. VII - Scritti Esoterici)

Incominceremo dai Misteri antichi - quelli che i primi Ariani ricevettero dagli Atlantiani - il cui stato mentale e intellettuale il professor Muller ha descritto tanto magistralmente, pur lasciandolo così del tutto incompleto:

Egli dice: Vi è (nel Rig Veda) un periodo della vita intellettuale dell'uomo, di cui non vi è parallelo in nessuna altra parte del mondo…Negli inni dei Veda vediamo l'uomo abbandonato a sé stesso per risolvere l'enigma di questo mondo…Egli invoca gli dèi che l'attorniano, li loda, li venera. Ma pur con tutti questi dèi…sotto e sopra di sé, l'antico poeta non sembra in pace con sé stesso. Egli, nel proprio seno stesso, ha scoperto una forza che non è mai muta quando prega, mai assente quando teme e trema. Sembra ispirare le sue preghiere e pur tuttavia ascoltarle; sembra vivere in lui e tuttavia sostenere lui e tutto ciò che ha intorno. Il solo nome che egli può trovare per questa misteriosa forza è "Brahman"; poiché brahman in origine significava forza, volontà, desiderio, e la forza propulsiva della creazione. Ma questo impersonale Brahman, non appena è nominato, si trasforma in qualcosa di strano e di divino. Finisce con l'essere uno dei tanti dèi, uno della grande triade venerata a tutt'oggi. E tuttavia il pensiero entro di lui non ha un nome reale; questa forza che non è null'altro che sé stessa, che sostiene gli dèi, i cieli ed ogni essere vivente, fluttua davanti alla sua mente, concepita ma non espressa. Alfine la chiama "Atman", poiché atman, originariamente respiro o spirito, viene a significare il Sé e il Sé solo; Sé, sia divino che umano. Sé, sia creante che sofferente; Sé, sia Uno che Tutto; ma sempre Sé, indipendente e libero. "Chi ha visto il primo nato?" dice il poeta, "quando colui che non aveva ossa (cioè forma) portò colui che aveva ossa? Ove era la vita, il sangue, il Sé del mondo? Chi andò a chiederlo a chi sapeva?" (Rig Veda, I, 164, 4)

Una volta espressa quest'idea di un Sé divino, qualsiasi altra cosa deve riconoscerne la supremazia: "Il Sé è Ciò, il Signore di tutte le cose, è il Re di tutte le cose; come tutti i raggi di una ruota sono contenuti nel mozzo e nella circonferenza, tutte le cose sono contenute in questo Sé; tutti i sé sono contenuti in questo Sé". (Brihadaranyaka, II, v, 15)

Questo Sé, il più elevato, l'uno e l'universale era simbolizzato sul piano dei mortali dal Sole (vedi i capelli del "Sé" di Giobbe nel disegno di William Blake - nota di Atena), il suo fulgore datore di vita essendo a sua volta l'emblema dell'Anima: che uccide le passioni terrestri che sempre sono state un impedimento alla riunione del Sé Unità (lo Spirito) col Sé Tutto. Donde il mistero allegorico (CHE NOI ABBIAMO DA POCO SVELATO - Atena) di cui qui si possono dare solo le caratteristiche generali. Era rappresentato dai "Figli della Bruma Ardente" e della Luce.

Il secondo Sole (la "seconda ipostasi" del Rabbino Drach) appariva sottoposto ad una prova, quando Vishvakarma, lo Ierofante, recideva sette dei suoi raggi sostituendoli con una corona di spine, quando il "Sole" diveniva Vikartana, privo dei suoi raggi. Dopo di ciò, il Sole - rappresentato da un neofito pronto per essere iniziato - veniva fatto discendere nel Patala (inferno, o "astrale inferiore" - Atena), le regioni inferiori, per la prova di Tantalo (analoga alle "tentazioni di Gesù" - Atena). Uscendone da trionfatore, egli emergeva da questa regione di sensualità e iniquità, per ridiventare Karmasakshin, testimone del Karma degli uomini, e di nuovo sorgeva trionfante in tutta la gloria della sua rigenerazione, come il Graha Raja, il Re delle Costellazioni (1), cui veniva rivolto l'appellativo di Gabbastiman, "reintegrato nei suoi raggi"…

 

…La "fiaba" nel Pantheon popolare dell'India, basata e nata dal misticismo poetico del Rig Veda - i cui detti erano generalmente ridotti in drammi nei Misteri religiosi - si sviluppò nel corso della sua evoluzione exoterica nella seguente allegoria. La si può ora trovare in parecchi Purana ed in altre Scritture. Nel Rig Veda e nei suoi Inni, Vishvakarman, un Dio del Mistero, è il Logos, il Demiurgo, uno dei maggiori Dei, ed indicato in due degli inni come il più elevato. Egli è l'onnifacente (Vishvakarman) detto il GRANDE ARCHITETTO DELL'UNIVERSO, il Dio onniveggente, il padre, il generatore, il dispensatore, che dà agli dèi i loro nomi, ed è al di là della comprensione dei mortali, come lo è ogni Dio del Mistero. Egli è la personificazione della Forza creatrice manifestata; e misticamente è il settimo principio nell'uomo nella sua collettività. Poiché Egli è il figlio di Bhuvana, la luminosa Essenza autocreata, e della virtuosa, casta ed amabile Yoga Siddha, la Dea vergine, il cui nome parla da sé, giacchè personificava il Potere dello Yoga (altrimenti detta Iside oppure Maria di Nazareth - Atena), la "madre casta" che crea gli adepti. Negli Inni del Rig Veda, Vishvakarman compie il "grande sacrificio", cioè sacrifica sé stesso al mondo; o come si fa dire al Nirukta, tradotto dagli Orientalisti: "Vishvakarman offre prima di tutto il mondo in sacrificio, e poi termina con il sacrificare sé stesso".

Nelle rappresentazioni mistiche del suo personaggio (anche Osiride, Attis, Cristo, ecc. - Atena)Vishvakarman è detto spesso Vithoba, ed è raffigurato come "la Vittima", "l'Uomo-Dio", l'AVATARA crocifisso nello spazio.

Dei veri Misteri, le reali Iniziazioni, ovviamente nulla si può dire pubblicamente (ripeto, oggi sono state svelate per mezzo mio - Atena); essi possono essere conosciuti solo da coloro che sono in grado di sperimentarli. Ma si possono dare alcuni cenni dei grandi Misteri cerimoniali dell'antichità, che per il pubblico passavano come i veri Misteri (come ad esempio i riti massonici ed in minor misura i cristiani - Atena), nei quali i candidati venivano iniziati con molto cerimoniale e spiegamento di Arti occulte. Dietro a questi, nel silenzio e nell'oscurità, erano i veri Misteri, come sono sempre esistiti e come continuano ad esistere. In Egitto ed in Caldea (vedi il mito di Iside/Osiride in Egitto, il mito di Ishtar in Caldea, ed il mito di Cibele/Attis in Frigia e Roma - Atena) e poi in Grecia, i Misteri erano celebrati in determinate epoche ed il primo giorno era una festa pubblica, in cui con molta pompa i candidati venivano accompagnati alla Grande Piramide ed in essa sparivano dalla vista."

 

   


RIVELAZIONE FINALE

 

  (antico dipinto indiano: osservate bene la mazza del Re)

 

 

 

  APOCALISSE PROSSIMA VENTURA

 

   

    Nell'anno 2003 ero in una caverna su un'altra dimensione e vicino a me c'era un fratello. All'improvviso, in una caverna vicina che era oscura, udimmo suonare due trombe. Suonarono assieme nove note diverse. Ci fu un breve intervallo e poi suonarono le stesse note altre nove volte. Erano le trombe annunciate da Giovanni nell'Apocalisse.

Ogni nota annunciava il cambiamento di un anno futuro. Il momento di stasi sarebbe stato il 2012. Le prime nove note significavano la fine di un'Era. le seconde nove l'inizio della nuova. Nel 2010 sono in corso molti terremoti in ogni parte del mondo, quasi ogni giorno, e l'asse terrestre si è spostato di 8 cm, cambiando l'aspetto astrologico della Terra.

 

 

QUI

Nel luogo metaforico in cui ci troviamo, scrivente e lettori, ci osserviamo, macchine biologiche create da una scienza astrusa ed incomprensibile, che si cela negli abissi insondabili dell’Essere. Creati per scopi altrettanto misteriosi che hanno a che fare con lo sviluppo della coscienza. Che cosa sia poi la coscienza nessuno la può descrivere.

Sappiamo solo che nel fuggevole arco della nostra vita, nella sfera limitata del nostro pensiero, dobbiamo solo imparare a fare 2+2, e dare la risposta esatta: 4. Ovvero dobbiamo imparare che non si deve fare agli altri quello che non si vuole sia fatto a noi. E’ una cosa estremamente semplice, vero? Eppure noi vediamo sempre la pagliuzza nell’occhio del vicino e non vediamo la trave che si trova nel nostro.

Sempre la stesa musica vero? Eppure siamo confitti con il nostro naso sempre nella stessa merdina che abbiamo defecato, e benché grandi intuizioni sfiorino la nostra mente, e profonde meditazioni aprano orizzonti sconfinati nei mondi interiori, qualcuno sulla Porta, alla fine dice: << Non si passa! >>. Non si passa finché ogni torto da noi fatto non sia stato raddrizzato e la consapevolezza delle nostre basse azioni e dei nostri meschini attaccamenti non ci abbia fatto vergognare ed il nostro carattere così non abbia brutte pieghe.

Questo mondo è chiamato dagli occultisti “il giardino d’infanzia dei Figli di Dio, dove fumi, scoppi e tuoni, di continuo lacerano l’aria”, e ciò è tutto dire, per quanto alta un uomo possa avere l’opinione di sé stesso in rapporto agli altri uomini ed all’universo intero.

Sì, in questo luogo metaforico – perché tale è visto dal luogo dove vive e si muove il vero Uomo che è dentro ognuno di noi – osserviamo macchine biologiche che si agitano incessantemente nella vana ricerca di una giustificazione che renda degna la vita di essere vissuta       

 

 

          

  (ILLUSIONI - ILLUSIONS)

 

Questo mondo, pur bello e degno per molti aspetti, è solo una metafora irreale, che gli occultisti sanno essere “il giardino d’infanzia dei Figli di Dio, dove l’anima cresce facendo esperienza come in una grotta piena di fumi e di esplosioni”, dove l’Orco atterrisce ed addormenta anche i più coraggiosi.

Ricordo mia madre, una donna occultamente cattiva, che una volta mi disse: < Vedrai che “di là” saremo felici. Io la guardai dubbioso e scossi la testa. Alfine essa morì, e la vidi in visione sotto terra, in un ampio spazio vuoto e buio, che guardava in alto e diceva: << Non può finire così >>, ed udii la voce potente di un personaggio nascosto che intanto stava dicendo: << Cosa sta succedendo? >>

Non molto diversa la fine di Hitler, che vidi alla fine dopo aver deciso di indagare: mi trovai in un lungo tunnel sotterraneo: una galleria di cui non si vedeva la fine né a destra né a sinistra. Una parete di questo tunnel di forma quadrata era occupata da stanze senza fine, dove ogni stanza aveva una porta di vetro ed una finestra. Non tutte le stanze avevano la luce accesa. Davanti ad una porta vidi Hitler di spalle: stava trafficando con alcuni meccanismi che si trovavano fuori dalla porta. Credo che avesse percepito la mia presenza, e subito si ritirò, senza voltarsi, dentro la stanza. In modo ottuso, senza emozioni.

Ma ho divagato.

Il petrolio…Un gruppo di scienziati svedesi poco tempo fa ha fatto uno studio approfondito, ed ha affermato che si raggiungerà il culmine delle estrazioni nel 2020, poi le riserve mondiali cominceranno a calare, a meno che nuovi giacimenti non prolunghino la inevitabile fine di questa civiltà. 18 anni, un’inezia davanti ai duemila anni di questo tipo di civiltà, quella dell’uomo insensibile ed egoista, l’uomo di cenere e metallo.

Lascio alla vostra immaginazione cosa succederà se non si trova una fonte di energia alternativa, e quali saranno i problemi solo per la riconversione dei macchinari. In ogni caso questo attuale modo di vivere avrà la sua fine. Riuscite ad immaginare un mondo dove l’energia è pulita, praticamente gratuita ed illimitata? E questa scoperta giace nascosta negli archivi della Gerarchia Bianca, in attesa di essere donata agli uomini se si convertono.

Sì, noi siamo la metafora della vera vita, e per di più siamo anche un mondo antagonista al mondo dell’anima: siamo i nemici di noi stessi. Oh suprema follia!

Una bella esposizione di questo stato di cose la troviamo nel seguente papiro egiziano di epoca tarda:

 

 

  Possiamo notare tre sezioni: in alto il mondo degli dèi, in basso, capovolto, il mondo degli uomini, mentre nel mezzo si può vedere il gruppo di babbuini che adorano il sole nascente, nella forma del capro Knum, il Vasaio dei Vasai, colui che con l’argilla creò l’uomo. Il racconto del Genesi è ricavato dai ricordi egiziani di Mosè. È il Destino che alla fine risolve il garbuglio e fa ritornare l’uomo quello che “in effetti non ha mai cessato di essere. Sublime paradosso divino (l’occultismo è pieno di paradossi), come questo: “Il male è necessario ma guai a chi lo fa”. Se uno ci riflette su, può arrivare a straordinarie conclusioni…

Esiste una legge occulta che dice così:

“La malattia è causata e dipende da tre influssi. Primo: il passato, e con ciò l’uomo sconta i suoi vecchi errori. Secondo: l’eredità, per cui condivide con tutti gli uomini energie infette che hanno natura collettiva. Terzo: ciò che il Signore della Vita impone al Proprio corpo, a cui l’uomo partecipa con tutte le forme naturali.

Questi tre influssi sono chiamati “Legge antica di partecipazione al Male”. Un giorno essa sarà sostituita da quella nuova “Legge dell’antico Bene dominante, che è alla base di tutto ciò che Dio fece. Essa dovrà essere attivata dalla volontà spirituale degli uomini”.

 

 

Il verde è il colore base della natura, è ciò che nutre, sostiene e purifica.

Quando il sole appare, le ombre della notte scompaiono senza lotta.

La nostra civiltà ha perduto io senso del Mistero, e questa è una catastrofe per la psiche dell’uomo. Questa civiltà è inesorabilmente condannata; e già se ne vedono i segni che sotto linguaggio allegorico furono descritti nell’Apocalisse di Giovanni, mentre Dio, assiso su un trono di smeraldo assiste al giudizio. Giudizio che è già in corso anche se gli uomini non se ne accorgono. Un’arte molto sottile invero! 

Guerre, pestilenze, acque ed aria inquinati con l’amaro “assenzio” prodotto dall’uomo stesso, in attesa del quarto cavaliere che verrà su un cavallo verdastro, e che porterà dietro di lui l’Inferno.

Non sarà la fine dell’umanità, ma la sua purificazione, perché è venuto l’Angelo dal cielo “con in mano la chiave della conoscenza dell’Abisso, e nell’altra una grande catena” per imprigionare Satana per mille anni.

 

Quanto ora segue, sono brani scelti dalle opere di Alice Ann Bailey. Sono molto interessanti e vi mostreranno un panorama insolito del mondo in cui viviamo e sono vissuti i nostri genitori. Trattano dell’Ebreo e della Loggia Nera.

 

GLI EBREI

 

 

 

 “È interessante notare che il Settimo Raggio, dell’Ordine cerimoniale (magia), opera tramite Urano, che oggi trasmette alla Gerarchia energia pervenuta da Sirio e passata per Pisces. Da quel <<punto mediano>> penetra nel gruppo ricettivo composto dagli aspiranti e dai discepoli alle cui mani e cuore è affidato il grave compito di riorganizzare e ricostruire le strutture del mondo demolite. I conoscitori hanno talvolta indicato il settimo raggio con un nome peculiare : <<Raggio del pudore rituale>>. Esso favorisce ed inaugura l’avvento di un nuovo ordine mondiale, basato sull’impulso e sull’aspirazione spirituali, sulla libertà mentale, sulla comprensione amorevole e su un ritmo fisico che consente la piena espressione creativa. Per ottenere ciò, l’energia di Shamballa (che incorpora la volontà-di-bene) è miscelata e fusa con quella organizzazione del settimo raggio e inviata all’umanità sulla corrente d’amore emessa dalla gerarchia. Pisces presiede a quest’opera della Gerarchia, poiché l’aspetto suo più alto che oggi l’umanità sia in grado in qualche modo di conoscere è appunto quello dell’Intermediario. È l’energia della mediazione, dei giusti rapporti. Oggi come non mai, la Gerarchia <<trasmette come intermediaria>> fra :

L’umanità e la volontà di Dio. La rivelazione del vero senso e dell’intento di quel volere, che scorre celato in tutti gli eventi del mondo, è ora più necessaria che mai. La si otterrà stringendo i rapporti fra Gerarchia e Umanità.

L’umanità e il suo karma, poiché è altrettanto indispensabile che siano chiaramente comprese le leggi per trasmutare il karma in un bene presente e attivo.

L’Umanità e il male cosmico, da millenni concentrato in quella che è chiamata la Loggia Nera. Ma ogni speculazione che riguardi questo centro e le sue attività sono inutili e pericolose.

Quest’ultimo fatto è la causa degli attacchi sferrati ovunque contro la Massoneria durante questo secolo. Quell’Ordine, inadeguato e corrotto,  colpevole di aver troppo insistito su certi simboli, è ciononostante un seme e un germe di future imprese ispirate alla Gerarchia, quando simili opere, in tempi a venire, saranno esternate sulla Terra. La Massoneria è governata dal settimo raggio, e quando si saranno prodotti certi importanti mutamenti, e lo spirito, e non solo la morta lettera, della Massoneria sia compreso, comparirà una nuova forma di azione gerarchica, contribuente a restaurare i Misteri antichi e sacri nel seno del genere umano.

L’energia di Urano, che piove sull’umanità e l’attraversa, vi determina l’impulso a condizioni migliori, a forme più adeguate di vita occulta ed esoterica, e ad amalgamare in modo più perfetto l’uomo interiore e l’esteriore. Questa  è una fra le ragioni per cui si dice sovente che la Luna vela Urano. La si usa molte volte come schermo quando si intende Urano. Oggi essa è un mondo morto, proprio perché la forza di Urano fu tanto potente in tempi remotissimi, quando sulla Luna esistevano forme viventi, che fu necessario evacuarla in modo totale e definitivo e trasferirne la vita sulla Terra. Oggi non è necessario fare altrettanto, poiché la coscienza dell’umanità è tale per cui questi mutamenti si possono realizzare senza ricorrere a simili drastiche misure. Ma è la forza di Urano che causa le migrazioni in atto nell’Europa e in Gran Bretagna, e il continuo flusso di genti dall’Oriente all’Occidente, dall’Asia all’Europa - ai primordi della sua storia - e da questa all’emisfero occidentale in tempi più recenti.

Sempre a proposito delle nazioni e dei raggi, desidero esporvi alcune condizioni fondamentali che in parte possono spiegare il cosiddetto problema degli Ebrei, che esiste da secoli e che ora preoccupa profondamente molti, compresi i membri della Gerarchia planetaria. Se troverà soluzione, sarà uno dei principali fattori che determineranno la restaurazione della comprensione e dell’armonia mondiali. Non può essere risolto senza la cooperazione degli uomini di buona volontà di tutto il mondo. Poco di quanto vi dirò può essere controllato e provato, poiché la chiave del problema risale alla notte dei tempi, e precisamente quando il Sole era nella costellazione dei Gemelli. In quel periodo vennero erette le due colonne che, come tutti i Liberi Muratori sanno, sono due grandi capisaldi in Massoneria. Ciò spiega l’influenza ebraica dell’opera massonica, anche se essa non è ebrea nel vero senso del termine. Se i fatti sono così antichi, chi potrà dire se parlo con accuratezza od accertare se le mie conclusioni sono giuste o errate ? Mi limito a presentare i fatti come mi sono noti, dal momento che ho libero accesso ad archivi più antichi di quelli conosciuti dall’uomo.

Il raggio della personalità, il raggio della forma materiale del popolo ebreo, è il terzo. Il suo raggio egoico è il primo. Il segno astrologico che lo governa è il Capricorno, e la Vergine ne è l’ascendente. Mercurio e la Vergine hanno un ruolo preminente nel suo destino. Allo studioso e all’astrologo progrediti queste brevi indicazioni dovrebbero bastare per fornire i punti salienti che gettano luce sulle strane vicende degli ebrei. L’influsso del terzo raggio spiega la loro tendenza a manipolare forze ed energie, a <<tirare i fili>> per giungere agli scopi voluti. Come razza, sono dei legislatori nati, e quindi tendono a dominare e governare, poiché il raggio egoico è il primo. Nella loro storia appare inoltre di continuo la capra, e nel loro insegnamento si allude alla vergine che partorirà il Messia.

“In qualsiasi raggruppamento, sia in cielo che in terra, esiste da sempre, da parte di alcune unità, la tendenza alla rivolta, alla ribellione, a mostrare iniziative diverse da quelle altrui della stessa congregazione. Allorché nacque questo universo solare, dicono le antiche scritture con il loro linguaggio allegorico, <<ci fu guerra in cielo>> ; <<il sole ed i suoi sette fratelli>> non agirono con unanimità perfetta ; ecco perché (e questo è un indizio occulto) la Terra non è uno dei sette pianeti sacri. Come sappiamo, un’antica leggenda narra di una Pleiade perduta, e storie analoghe sono numerose. Inoltre, nella camera del Concilio dell’Altissimo, non sempre sono esistite concordia e pace, ma talora guerra e dissensi ; alcune pagine dell’Antico Testamento lo dicono con tutta chiarezza. In senso simbolico, alcuni Figli di Dio decaddero dalla loro altissima condizione, guidati ad un certo momento da <<Lucifero, Figlio del Mattino>>. La <<caduta degli angeli>> fu un evento terribile nella storia del nostro pianeta, ma niente di più che un fenomeno transitorio e interessante in quella del sistema solare, e un banale incidente nelle vicende delle sette costellazioni di cui questo sistema non è che una. Sostate un momento a considerare questa affermazione ed a riordinare il vostro senso dei valori.

L’importanza degli avvenimenti muta a seconda del punto da cui si osserva, e ciò che (dal lato dello sviluppo di coscienza di questo pianeta) può sembrare un elemento di estrema importanza e di valore determinante, visto dal lato universale può essere un evento insignificante. Le proprie vicende sembrano a ciascuno molto importanti, ma per l’umanità nel suo complesso contano ben poco. Tutto dipende da quale unità occupi il centro della scena nel dramma della vita, e attorno a quale fattore centrale gli eventi, banali o importanti che siano, proseguono nei loro cicli.

Nella sfera di potere e di vita che è espressione del quarto regno di natura, l’umano, si registrò una corrispondenza di quella<<assunzione di indipendenza>>, di quel <<distaccarsi>> che caratterizzò il raggruppamento maggiore. Ai tempi della Lemuria un gruppo di uomini assai progrediti, almeno per quell’epoca, annoverati fra i discepoli del mondo d’allora, venne a disputa con la gerarchia planetaria e si distaccò dalla <<legge degli iniziati>>. L’insegnamento di quel tempo verteva sull’aspetto materiale della vita ed al centro dell’attenzione erano la natura fisica ed il modo di dominarla. Il Vecchio Commentario descrive ciò che avvenne nel modo seguente, e leggendo le cadenze ritmiche di quell’antica scrittura sarà bene tener presente che le frasi si riferiscono al gruppo di discepoli che furono i primi fondatori dell’attuale razza ebraica :

<<Dal gruppo interiore che reggeva i destini umani emanò questa legge : Distaccatevi. Ritirate in voi stessi il potere di trattenere, acquisire e ottenere. I figli di Dio che si preparano a lasciare il mondo degli uomini per entrare nella luce procedono sempre liberi per il loro cammino. Non tengono ciò che hanno. Liberatevi, ed attraversate i cancelli della pace.

<<Alcuni dei figli di Dio, in attesa dinanzi a quei cancelli, pronti ad entrare quando fosse proferita la Parola che li dischiude, erano carichi dei tesori della terra. Portavano i loro doni in offerta al Signore della vita, che non ne aveva bisogno. Tentarono di passare quei cancelli, non per un fine egoistico, ma per recare in offerta i tesori del mondo che avevano accumulato, e dimostrare il loro amore.

<<Di nuovo emanò la Parola : Abbandonate ogni cosa ed entrate, senza alcun peso terreno. Esitarono e discussero. Altri entrarono nella luce attraverso i pilastri del cancello ; abbandonarono il carico ed entrarono liberi, e furono accolti, poiché non avevano nulla.

<<Poiché procedevano in gruppo, ed in gruppo progredivano e coglievano, in gruppo risposero al comando divino e si arrestarono. Attesero colà, dinanzi al Portale del Sentiero, stringendo i tesori raccolti di mille epoche. Nulla vollero abbandonare. Avevano faticato per quelle ricchezze. Amavano il loro Dio, e volevano colmarlo con la massima misura dei beni che avevano acquisito. Non amavano la disciplina.

<<Di nuovo emanò la Parola : lasciate cadere quel che avete in mano, ed entrate liberi.

<<Ma i tre si ribellarono a quel comando inflessibile. Gli altri obbedirono. Attraversarono i cancelli, lasciandoli fuori. Molti furono innalzati sulle vette della gioia. I tre rimasero al cancello, tenendo stretto il loro tesoro>>.

In questa antica scrittura, la più antica di tutte, sta il segreto della storia massonica e dell’uccisione del Maestro da parte dei tre uomini più intimamente uniti a Lui nella morte e nella tomba. I Liberi Muratori riconosceranno i tre di cui parlo. Essi fondarono la razza ebraica attuale. Erano tre discepoli progrediti che si sdegnarono all’ordine di entrare, liberi e senza impacci, nel luogo della luce. Cercarono di conservare quel che avevano raccolto per dedicarlo al servizio di Dio. Il movente non riconosciuto che li sospingeva era l’amore delle ricchezze e il desiderio di salvare i loro beni. L’antica tradizione, insegnata dai maestri del passato, narra che...

<<Si volsero a guardare le porte della terra. I loro amici proseguirono...Essi restarono...I Maestri si riunirono in conclave e decisero quale avrebbe dovuto essere il fato di quelli che, giunti alle Porte della Luce, preferirono i possessi terreni al servizio della luce. La Parola tornò a farsi udire ai ribelli, che ancora attendevano ai cancelli :

<<Tenete quel che avete, e ammassate altro ancora, ma non abbiate pace. Cogliete i frutti della mente, e cercate potenza nei grandi possedimenti, ma non abbiate dimora.

<<Entro di voi, perché siete discepoli del Signore, non avrete diritto alla pace, non conoscerete vittoria certa e sicura, non potrete conservare ciò che acquistate.

<<Sarà sempre fioca in voi la conoscenza di Colui Che veglia su ogni cosa. Sempre avrete l’impulso a cogliere e ammassare. Mai avrete tempo di trattenere e di godere. Andate dunque finchè giunga l’ora, e siate di nuovo sulla soglia della Luce, questa volta a mani vuote, entrerete allora, liberi, accolti dai Servi di Dio, e avrete pace per sempre>>.

L’antica leggenda racconta che i tre se ne andarono, dolenti e ribelli, carichi dei loro tesori, e così cominciò la storia dell’Ebreo errante. È degno di nota il fatto che uno dei maggiori figli di Dio che abbia operato sulla terra, compendiando in Sé la vita e la vittoria, Gesù di Nazareth, era Ebreo. Egli invertì ogni condizione precedente. Non possedette nulla. Fu il primo uomo che giunse al conseguimento ed era discendente diretto del più anziano dei tre discepoli che si ribellarono al dramma del distacco. L’Ebreo incarna il figliol prodigo del mondo. È il simbolo del discepolo che non ha ancora imparato il giusto senso dei valori. È stato vittima della Legge della Luce e della propria incapacità ad osservarla. Ha peccato di piena volontà, con gli occhi aperti alle conseguenze. Egli dunque conosce la legge come nessun’altra razza, poiché ne è la vittima eterna. Ha enunciato la legge dal suo lato negativo ; la Legge di Mosè regola oggi la maggior parte del mondo, eppure non riesce a immettere nella vita la giustizia e la vera legalità.

L’altro gruppo di discepoli, rappresentanti il genere umano (a quei giorni e in quell’epoca) superò l’antica porta della iniziazione e compì il primo grande passo. Tornarono, con il ricordo fioco e latente dell’episodio che li separò dai tre condiscepoli. Al loro ritorno nella vita terrena, ne parlarono. Questo fu il loro errore ; ebbe inizio l’antagonismo di lunga durata, che persiste tutt’oggi. Quei discepoli hanno compiuto il loro lungo pellegrinaggio e sono entrati nella pace eterna, ma l’effetto dell’iniziale tradimento degli eventi celati dell’iniziazione perdura ancora.

È strano che questa razza antica, fondata dai tre che amarono quel che avevano da offrire più di ciò che volevano raggiungere, diede origine alla tradizione massonica. La loro storia (e, incidentalmente, quella dell’umanità) è contenuta in quel rituale drammatico. La ricompensa della loro sincerità, poiché si ribellarono in perfetta sincerità, credendo di saperne di più, fu il permesso di inscenare ogni anno, quando tornava il giorno in cui avrebbero potuto entrare nella luce, la storia della sua ricerca. Poiché erano stati così prossimi a risorgere dalla morte terrena alla vita della luce, diedero inizio alla grande tradizione dei Misteri. Scelsero la morte ed uccisero ciò che <<aveva vissuto e avrebbe potuto pretendere ricompensa>>, e pronunciare la parola di potere che avrebbe spalancato le porte della resurrezione.

Si narra che quei tre giurarono di stare assieme in eterno, e non abbandonarsi più. Mantennero nei millenni il loro voto, e di conseguenza originarono quella separatività razziale e quella comunità di interessi che suscita l’antagonismo delle altre razze.

Per tutte le età l’Ebreo ha vagato senza meta, ha creato gran parte delle bellezze del mondo, ha dato all’umanità molti dei suoi esponenti migliori, ma nello stesso tempo è stato odiato e perseguitato, tradito e braccato. Simbolicamente incarna in sé la storia dell’umanità. L’antica sua tendenza a prendere e tenere, ed a serbare l’integrità razziale e nazionale, è la sua caratteristica preminente. Gli Ebrei non si lasciano assorbire, eppure la loro stirpe è così antica che oggi non esiste nazione al mondo che non affondi le sue radici nel gruppo che, nella vecchia Lemuria, era tanto progredito da annoverare tutti i suoi membri migliori come seguaci della via del discepolo. In occidente non esistono discendenze razziali che non risalgano a quel popolo eletto ed antichissimo, con la sola eccezione dei Finnici, dei Lapponi e di quei popoli che mostrano evidenti derivazioni mongoloidi. Ma la miscela di quello che oggi chiamiamo sangue giudeo non è ovunque la stessa, e l’ebreo moderno è un sottoprodotto quanto la razza anglosassone ; sennonché, a causa della tendenza forzata alla selezione ed alla segregazione razziale, ha serbato più intatte le caratteristiche originali.

Fu appunto la realizzazione di questa origine comune a condurre gli israeliti britannici a quel travestimento della verità che li indusse a far discendere la storia moderna dell’occidente dagli Ebrei della Dispersione. La cosa è assai più antica, e risale ad un periodo che precede la storia degli Ebrei qual è riferita nel Vecchio Testamento. I tre discepoli d’origine ed i loro gruppi famigliari furono gli antenati dei tre principali raggruppamenti razziali, che possono essere così classificati :

La razza semitica, dei tempi biblici e moderni ; gli Arabi, gli Afgani, i Mori, con tutte le loro derivazioni ed affiliazioni, inclusi gli Egiziani attuali. Discendono tutti dal più anziano dei tre discepoli.

I popoli Latini, con le loro varie diramazioni in tutto il mondo, e le razze Celtiche di ogni regione, discendono dal secondo discepolo.

I Teutoni, gli Scandinavi e gli Anglosassoni, discendono del terzo.

È una generalizzazione schematica. Il periodo di tempo implicato è tanto grande, e le ramificazioni prodottesi nelle varie epoche sono tanto numerose, che non mi è possibile fare di più. Gradualmente, i discendenti di due dei tre discepoli hanno accettato le leggende dei tempi dell’Atlantide, e si sono schierati dalla parte avversa all’Ebreo, quale è attualmente ; hanno perso il senso dell’origine comune. Non esiste oggi al mondo una razza pura, poiché i matrimoni misti, le relazioni illecite e la promiscuità degli ultimi milioni di anni sono stati così numerosi che non esiste una discendenza genuina. Il clima e l’ambiente sono fondamentalmente fattori più determinanti di qualsiasi segregazione forzata, se si esclude quella che proviene dal matrimonio costantemente celebrato fra individui di una stessa razza. Solo gli Ebrei hanno serbato una certa misura di integrità, grazie a quest’ultimo fattore.

Quando l’umanità si desterà al fatto della sua origine comune, e le tre maggiori linee di discendenza della civiltà moderna saranno riconosciute, il vecchio odio per l’Ebreo scomparirà, e questi si fonderà con il resto del genere umano. Persino le razze orientali, residui della grande civiltà dell’Atlantide, recano tracce di matrimoni misti con gli antenati degli Ebrei moderni, e di altre razze, ma non si sono molto amalgamate ed hanno perciò conservato le loro caratteristiche meglio dei gruppi etnici occidentali. Se riflettete a quanto ho detto, e studiate con cura la tradizione massonica, molte cose si chiariranno nella vostra mente. Gli etnologi non saranno d’accordo, ma non possono confutare ciò che ho esposto, poiché le origini della situazione etnologica attuale si rifanno a tempi così remoti della storia umana che essi non possono nemmeno provare il fondamento delle loro contestazioni. Tutto quello che possono fare è considerare la storia degli ultimi centomila anni, e il loro studio verte sempre solo sugli effetti di quel passato, e non sulle cause d’origine.

La Massoneria, come è stata istituita originariamente nella lontana notte dei tempi, e molto prima della legge Ebraica, fu organizzata sotto la diretta influenza Siriana e modellata fin dove possibile su certe istituzioni Siriane e anche con una leggera somiglianza con la nostra vita gerarchica, come è vista alla Luce dell’Eterno Presente. La sua <<Loggia Azzurra>> con i suoi tre gradi si collega ai tre gruppi principali di Vite su Sirio, poiché lì non vi sono regni di natura come li possediamo noi.

Questi gruppi ricevono Tutti Coloro Che scelgono il quarto Sentiero e Li istruiscono nel modo d’esistenza e nel tipo di vita esistente su Sirio. Questo vi renderà evidente che le vite meno sviluppate su Sirio sono tutte quante - dal nostro punto di vista - degli iniziati di altissimo grado. Perciò la Massoneria è collegata in modo peculiare con il quarto Sentiero. Lungo le età, la tradizione massonica è stata conservata, cambiandole di tanto in tanto la nomenclatura, reinterpretandone le Parole di Potere e conseguentemente allontanandosi sempre più dalla bellezza e dall’intento originali. Adesso è venuto il momento, sotto la legge ciclica e in preparazione all’era nuova, che i Massoni che hanno comprensione spirituale apportino certi cambiamenti. L’attuale colorazione Ebraica della Massoneria è completamente fuori tempo ed è stata conservata troppo a lungo, perché oggi essa è o cristiana o ebraica mentre non dovrebbe essere nessuna delle due. I gradi della Loggia Azzurra hanno formulazioni e parole Ebraiche, e questo dovrebbe essere modificato. Gli Alti Gradi sono prevalentemente Cristiani, per quanto permeati di nomi e parole Ebraiche. Anche questo dovrebbe cessare. La coloritura Ebraica è oggi uno dei maggiori ostacoli alla piena espressione dell’intenzione massonica e dovrebbe essere cambiata, conservando intatti i fatti, i dettagli e la struttura del simbolismo massonico. Qualunque sia la forma che prenderà la nuova nomenclatura (e questo cambiamento avverrà inevitabilmente) a sua volta anch’essa finirà dopo aver reso il debito servizio. Così la trasformazione ciclica continuerà fino a quando la maggior parte dell’umanità, stando sul quarto Sentiero, passerà per il processo iniziatico su Sirio, del quale il nostro grado di Apprendista (il primo) è un pallido riflesso.

Durante gli scorsi anni ho fatto due affermazioni riguardo alla Gerarchia. Una fu che, per effetto della purificazione avvenuta sulla Terra per mezzo della guerra mondiale (1914-1945) e della sofferenza cui l’umanità è stata assoggettata (il cui effetto purificatore si manifesterà in seguito) la Gerarchia potrà esteriorizzarsi e funzionare apertamente sul piano fisico. Questo segnerà il ritorno alla situazione esistente ai giorni dell’Atlantide, quando (usando il simbolismo biblico) Dio stesso camminava fra gli uomini, cioè la Divinità era presente in forma fisica, perché i membri della Gerarchia guidavano e dirigevano gli affari dell’umanità fin dove era consentito dall’innato libero arbitrio. Questo si ripeterà su un giro più alto della spirale. I Maestri cammineranno apertamente fra gli uomini. In secondo luogo, la Gerarchia ristabilirà allora i Misteri antichi e gli antichi capisaldi così gelosamente conservati dalla tradizione Massonica, che sono stati imbalsamati al sicuro nel rituale Massonico in attesa del giorno della resurrezione. Questi antichi Misteri furono dati originariamente all’umanità dalla Gerarchia, che a sua volta li aveva ricevuti dalla Gran Loggia Bianca di Sirio. Contengono la chiave del processo evolutivo, celata in numeri e parole ; velano il segreto dell’origine e del destino dell’uomo, raffigurando nel rito e nel rituale il lungo, lunghissimo cammino che deve percorrere.

Se interpretati rettamente e presentati correttamente, forniscono anche l’insegnamento di cui l’umanità ha bisogno per progredire <<dalle tenebre alla Luce, dall’irreale al Reale e dalla morte all’Immortalità>>. Ogni vero Massone che capisca, anche in piccola misura, le implicazioni di ciò cui partecipa, riconoscerà quest’antichissima preghiera orientale che dà la chiave dei tre gradi della Loggia Azzurra. Menziono qui il proposito massonico, perché intimamente connesso alla restaurazione dei Misteri e ha conservato, nei secoli, la chiave di quella restaurazione lungamente attesa, e delle fondamenta sulle quali si potrà basare l’insegnamento ristabilito e la struttura che potrà esprimere, col poderoso rituale e con i riti dettagliatamente organizzati, la storia del procedere dell’uomo sul Sentiero del Ritorno.

I Misteri saranno ristabiliti anche in altri modi, perché contengono molte cose oltre a ciò che può essere rivelato dai riti massonici o che i rituali e le cerimonie religiose possono dischiudere. I loro insegnamenti e le loro formule contengono la chiave della scienza che schiuderà il mistero dell’elettricità, quel mistero di cui parlò H.P. Blavatsky. Sebbene la scienza abbia fatto molti progressi in questa direzione, essa è di natura ancora embrionale, e solo quando la Gerarchia sarà presente in terra visibilmente e i Misteri di cui i Maestri sono custodi saranno dati apertamente agli uomini, saranno rivelati il segreto e la natura dei fenomeni elettrici.

I Misteri sono in realtà la vera fonte della rivelazione, e solo quando la mente e la volontà di bene saranno intimamente fusi e condizioneranno il comportamento umano, si capirà l’estensione della rivelazione futura, perché soltanto allora questi segreti potranno essere affidati all’umanità. Essi riguardano quelle capacità che mettono i membri della Gerarchia in grado di operare coscientemente con le energie del pianeta e del sistema solare e di controllare le forze in seno al pianeta ; porranno al loro giusto posto i poteri psichici ordinari (oggi intesi così stupidamente e così poco capiti) e guideranno l’uomo verso il loro impiego utile.

I Misteri reintegreranno il colore e la musica al loro giusto posto e lo faranno in modo tale che, rispetto a queste nuove arti, le arti creative di oggi saranno come quelle costruzioni in legno dei bambini in confronto alle grandi cattedrali di Durham o di Milano. I Misteri, quando saranno ristabiliti, renderanno reale, in un senso che presentemente vi è incomprensibile, la natura della religione, il proposito della scienza e la meta dell’educazione. Questi non sono ciò che pensate oggi.

In questo momento si sta preparando il terreno per la grande restaurazione. Le Chiese e la Massoneria stanno oggi davanti al tribunale della mente critica dell’umanità, e da questa mente è stato pronunciato il verdetto che esse hanno mancato al compito divino che era stato loro assegnato. Ci si rende conto ovunque che occorre riversare in loro una nuova vita e apportare grandi cambiamenti nella coscienza e nell’istruzione di quelli che lavorano in questi due modi di espressione della verità. Questi cambiamenti non sono stati ancora fatti, perché occorrerà una nuova visione e un nuovo accostamento di questa esperienza che è la vita, e questo, solo la nuova generazione potrà darli. Essi ed essi soltanto potranno produrre le modificazioni e la rivitalizzazione necessarie ; questo è possibile e sarà fatto :

<<Ciò che è un  mistero non lo sarà più e ciò che è stato velato sarà ora rivelato ; quello che è stato ritirato riemergerà alla luce e tutti gli uomini lo vedranno e insieme se ne rallegreranno. Questo momento verrà quando la desolazione avrà compiuto il suo lavoro benefico, quando tutte le cose saranno state distrutte e quando gli uomini avranno cercato, mediante la sofferenza, di essere impressionati da quello che hanno scartato nel vano inseguire quanto era a portata di mano e facile da raggiungere. Ciò, una volta posseduto, si dimostrò agente di morte : tuttavia gli uomini cercavano la vita, non la morte>>.

Così si esprime il Vecchio Commentario riferendosi al ciclo attuale che l’umanità sta attraversando.

Le prove della prima iniziazione, per quanto riguarda l’umanità (il discepolo mondiale), sono del tutto passate, e l’ora della nascita del Cristo quale espressione del quarto regno di natura e compimento del lavoro della quarta Gerarchia Creativa è vicina. Questo non lo si può negare : l’ora della nascita può essere lunga e la forma può rimanere <<in travaglio>> per molto tempo, ma il Cristo nascerà, e la natura del Cristo e la Sua coscienza permeeranno e coloreranno tutte le vicende umane. È questa la condizione, tanto imminente e desiderabile e da lungo tempo prevista e anticipata, che renderà possibile il ritorno della Gerarchia e la restaurazione dei Misteri.

Il Lavoro Massonico è un tentativo antico e lodevole di conservare in forma embrionale la verità spirituale relativa all’iniziazione. Nonostante le deformazioni, la perdita di qualche Antico Caposaldo (Landmark) e una deplorevole cristallizzazione, la verità vi dimora e tra non molto, (nella prima metà del secolo venturo) un gruppo di Massoni illuminati riadatterà i rituali e le attuali forme e formule in modo tale, che le possibilità spirituali, indicate simbolicamente, emergeranno con maggiore chiarezza e più profondo potere spirituale. La futura forma della Massoneria nella Nuova era riposerà necessariamente sulle fondamenta di una Cristianesimo chiaro ed interpretato in modo nuovo, che non avrà nessuna relazione con la teologia e avrà un carattere universale. La sua forma presente, che si basa su delle fondamenta ebraiche vecchie di almeno cinquemila anni, deve scomparire. Questo deve avvenire non perché è ebraico, ma perché è vecchio e reazionario e non ha seguito il passaggio evolutivo del Sole attraverso lo zodiaco. Quel passaggio dovrebbe simboleggiare, ed effettivamente simboleggia, l’evoluzione umana ; e come il peccato dei Figli d’Israele nel deserto fu il ritorno a una legge religiosa e a un rituale religioso passati e trascorsi (la religione popolare dei tempi del Toro, simboleggiata dalla loro caduta nell’adorazione del vitello d’oro), così oggi la Massoneria sta facendo lo stesso ; gli usi e le forme antiche, logiche e giuste nella legge religiosa ebraica, sono ora obsolete e dovrebbero essere abrogate. Ciò è ugualmente vero della razza ebraica che col rifiuto del Cristo quale messia è rimasta metaforicamente e praticamente nel segno dell’Ariete o del Capro espiatorio ; essi devono ancora passare nel segno dei Pesci e riconoscere il loro Messia quando ritornerà nel segno dell’Acquario. Altrimenti ripeteranno l’antico peccato di mancata risposta al processo evolutivo.

Nel processo iniziatico la dottrina della reincarnazione è un insegnamento che ha subito gravi distorsioni, come accadde a quello del Cristo, del Buddha o di Shri Krishna, da parte dei seguaci e dei teologi di limitata visione mentale. Le grandi verità di un’origine spirituale, di una discesa nella materia, da cui si risale mediante ripetute incarnazioni nella forma, sino a che questa esprima a perfezione la coscienza spirituale che lì abita, e di una serie di iniziazioni a compimento di tale ciclo, sono oggi accettate e ammesse con prontezza senza precedenti.

Questa dottrina offre una risposta veramente sensata a questi interrogativi. Essa ha incontrato molta resistenza perché, fin dal tempo di H.P.Blavatsky, che la presentò in forma moderna nell’ultimo quarto del secolo scorso, è stata esposta in maniera poco intelligente ; il suo corso è stato ritardato perché, secondo gli Occidentali, è propria delle razze orientali, che sono pagane e <<ciecamente adorano alberi e pietre>>. È divertente notare che, per gli Orientali, i fedeli di Occidente fanno altrettanto, dal momento che si prostrano in ginocchio ai piedi di altari adorni di statue del Cristo, o della Vergine Maria o degli Apostoli.

Gli occultisti, tramite le società teosofiche e altri istituti di natura, così detta, esoterica, hanno gravemente guastato l’esposizione della reincarnazione, insistendo, come hanno fatto, su particolari trascurabili, inutili, imprecisi e puramente speculativi, circa la morte e la condizione che la segue, e che essi danno per verità. Queste minuzie sono soprattutto propalate da alcuni individui dotati di poteri psichici astrali e chiaroveggenti, che hanno preminenza nella Società Teosofica. Ma nessuna delle sacre Scritture vi fa cenno, né le menziona H.P.B. né La Dottrina Segreta. Esempio di questi tentativi inaccurati e stolti di illustrare la teoria della rinascita sono i limiti di tempo assegnati alle anime tra due incarnazioni fisiche : questi dipenderebbero dall’età dell’anima stessa e dal suo livello evolutivo. Si afferma che quel soggiorno tanto più si prolunga quanto più l’anima è progredita. Ma è vero proprio l’opposto. Le anime più evolute o che rapidamente sviluppano le capacità intellettuali ritornano con frequenza maggiore, perché più sensibili agli obblighi, agli interessi, alle responsabilità già stabilite nel mondo fisico. Si è di solito inclini a dimenticare che il tempo è una successione di eventi e di stati di coscienza registrata dal cervello. Quando quest’ultimo non esiste, non esiste ciò che l’umanità chiama tempo. A mano a mano che cadono le barriere della forma, sempre meglio si comprende l’Eterno Presente. Se alcuni, dopo la morte, continuano a pensare in termini di tempo, ciò si deve al fatto che restano illusi, che in loro persiste quella potente forma pensiero. Significa che sono polarizzati nell’astrale ; ed è questo appunto il livello su cui molti eminenti scrittori e psichici della Società Teosofica hanno basato le opere loro. Essi sono veridici, ma omettono di riconoscere che tutto ciò che la chiaroveggenza astrale rivela è di natura illusoria. È caratteristico degli uomini incarnati di elevato sviluppo, e di tutti coloro che hanno una potente mente concreta, essere molto sensibili al fattore tempo, e all’uso che se ne fa. I fanciulli e le razze primitive da un lato, e gli uomini più progrediti, in cui già agisce la mente astratta (interpretata da quella inferiore) dall’altro, non sono di solito sensibili al tempo. Gli iniziati, poi, usano il tempo per quanto riguarda le azioni e i rapporti fisici, ma non lo riconoscono in qualsiasi altra condizione dell’universo.

Pertanto, il termine <<immortalità>> implica assenza di tempo, ed esiste per tutto ciò che non è perituro o condizionato dal tempo

Ecco una frase su cui vale la pena di riflettere attentamente. L’uomo rinasce, ma non per impulso temporale. Ritorna nella carne per esigenze karmiche, attratto da ciò che, quale anima, ha posto in moto, perché sente l’esigenza di adempiere i doveri che ha assunto, perché è responsabile, perché certe sue precedenti infrazioni alla legge dei giusti rapporti umani glielo impongono. Quando ha soddisfatto tutti questi compiti, impegni, esperienze e responsabilità, entra per sempre nella <<luce chiara dell’amore e della vita>> e (per quanto lo riguarda) lo stadio infantile dell’esperienza terrena non gli serve più. Non ha più obblighi karmici nei tre mondi, ma è tuttora trattenuto dall’esigenza karmica di servire sino all’ultimo, per quanto gli compete, chi invece ancora è soggetto al karma. Questa grande legge agisce dunque in tre aspetti diversi sul principio di rinascita :

Karma come dovere, che governa la vita nei tre mondi dell’evoluzione umana e termina alla quarta iniziazione.

Karma come necessità, che regola la vita del discepolo progredito e dell’iniziato dalla seconda sino ad una certa iniziazione superiore alla quarta ; questa gli apre la Via dell’Evoluzione Superiore.

Karma come trasformazione, elemento misterioso che presiede a quei processi di questa Via superiore, che consentono all’iniziato di trascendere del tutto il piano cosmico fisico, per vivere nel mentale cosmico. Questo aspetto del karma libera Entità come Sanat Kumara (l’Unico Iniziatore) e i Suoi Assistenti del Concilio di Shamballa dal desiderio cosmico, che sul livello cosmico fisico si palesa come volontà spirituale...”

 (A.A.B. Astrologia esoterica)

 

LA LOGGIA NERA

 

“È necessario ricordare che i corpi fisici umani di oggi sono fatti di materia antichissima, colorata o condizionata dalla storia trascorsa. A questa considerazione altre due se ne devono aggiungere. Prima : l’anima che si incarna trae a sé i materiali necessari per costruirsi gli involucri esterni, e questi  in qualche misura sono conformi alla sua natura sottile ; se, ad esempio, è condizionata dal desiderio fisico, la materia di questo corpo sarà molto confacente a quell’impulso. Seconda : ogni corpo fisico contiene i semi dell’inevitabile retribuzione, qualora si abusi delle sue funzioni. Al tempo della Lemuria, il grande peccato fu di ordine sessuale, non solo dovuto a tendenze inerenti, quanto alla straordinaria densità delle sue popolazioni e agli stretti rapporti allora esistenti con il regno animale. Le malattie sifilitiche risalgono a quell’epoca.

Chi ignora questi fatti ritiene di solito che le razze primitive ne siano immuni, e che per contro le malattie veneree siano soprattutto il prodotto della vita civile. Per l’occultismo, ciò non è vero. La vera Conoscenza dimostra il contrario. Quando l’umanità era ancora infantile, si verificarono grandi promiscuità e molte perversioni, tanto che in uno dei documenti conservato nell’Archivio dei maestri si legge : <<la terra si impose e, inquinata e impura, tornò alla terra ; così una vita cattiva insozzò e quindi il male penetrò nella primitiva purezza dell’antica madre. Il male sta sepolto nel suolo, e di tempo in tempo emerge nella forma ; e solo il dolore ed il fuoco restituiranno alla madre la purità che i figli le hanno tolta>>.

La razza Lemure praticamente distrusse se stessa per abuso del centro sacrale, allora attivissimo e dominante. Durante l’epoca di Atlantide il principale obiettivo del <<fuoco affluente>> fu invece il plesso solare. Compito della Gerarchia ai tempi della Lemuria fu di insegnare all’umanità ancora bambina la natura e l’importanza del corpo fisico, così come in Atlantide fu di alimentare l’emotivo e di far convergere su di esso l’attenzione, e oggi, per la razza ariana, è di stimolare la mente. In Lemuria, era iniziato chi era pervenuto alla perfetta padronanza del corpo, e la pratica spirituale preminente era l’hatha - yoga. Lo sostituì poi il laya - yoga, che attivò tutti i centri del corpo eterico (tranne quelli della gola e della testa). Ma oggi questo non sarebbe conforme ai tempi, e del resto è bene ricordare che il maestro di allora non aveva lo sviluppo e la comprensione del Maestro d’oggi, eccetto Quelli fra Loro, qui pervenuti da altre sfere e altri schemi, che erano venuti in aiuto dell’uomo animale e dell’umanità primitiva.

L’attività della grande Loggia Bianca era allora avversata (come sempre e anche tuttora) da quella delle forze delle tenebre. Queste agirono tramite il centro sacrale, ingenerando abitudini molto viziose che finirono per indebolire il vigore del corpo umano, e crebbero assai le esigenze sessuali proprio per lo stimolo eccessivo di quel centro, provocato artificialmente dalla Loggia Nera, con tutta la sequela di connubi insani e il dilagare di rapporti perversi.

Il Logos planetario impose allora una nuova, grande legge di natura, espressa (molto inadeguatamente) con queste parole : <<L’anima che pecca, morirà>>. Meglio forse sarebbe dire : <<Chi abusa di ciò che ha costruito ne vede la rovina, provocata da forze interne>>.

Col trascorrere dei secoli, e per l’asservimento agli istinti malvagi della natura animale, comparvero gradualmente, in Lemuria, le prime forme di malattie veneree ; poi l’intera razza ne fu colpita e distrutta, poiché la natura si impone e, inesorabile, fa pagare il prezzo di ogni abuso. Perché questi primi abitanti del pianeta furono ritenuti colpevoli, dal momento che non esiste peccato se non c’è senso di responsabilità e non si sa di far del male ? La Gerarchia allora usava metodi di insegnamento adatti allo stato infantile di quei popoli, così come anche oggi si fa con i bambini, che non prendano cattive abitudini. L’umanità imparava a riconoscere qual era il male, perché esso era evidente in senso fisico e facilmente percepibile. La penalità era ovvia e gli effetti immediati ; i Maestri procuravano che causa ed effetto fossero subito manifesti.

Venne poi l’epoca dell’Atlantide. Il controllo del corpo fisico divenne inconscio ; l’eterico pertanto si fece più potente (il che spesso viene negletto) e il fisico sempre più simile a un automa, diretto e governato dal desiderio in rapido sviluppo. Questo, infatti, più che semplice reazione agli appetiti fisici animali e agli istinti primitivi, si rivolse a oggetti e finalità esterni al corpo, ai possessi materiali, a tutto ciò che (visto e bramato) poteva essere fatto proprio. Come in Lemuria il peccato prevalente (per quanto tale nome poco si addica, dato il modesto livello intellettuale di allora) fu l’abuso sessuale, così in Atlantide fu il furto, diffusissimo e generale. I germi seminati dalle aggressioni e dalla cupidigia personale germogliarono, e fruttarono quella grande guerra (riferita ne La Dottrina Segreta) fra i Signori dal Volto Splendente e quelli dalla Faccia Nera. Per procurarsi ciò che bramavano e ritenevano di dover avere, gli uomini più progrediti si rivolsero alla magia. Non posso descrivere la natura e le pratiche di allora per controllare elementali e forme di vita, oggi ricacciate, respinte e inaccessibili all’uomo ; né i metodi impiegati per acquisire l’oggetto dei desideri, le Parole di Potere, i riti scrupolosamente predisposti ed eseguiti da chi voleva arricchire e impossessarsi di quanto agognava, a costo di qualsiasi pena altrui. Quella magia era la perversione della magia Bianca, ed era praticata apertamente, nei giorni che precedettero la grande guerra fra le Forze della Luce e del Male. Anche la magia bianca era ben nota agli atlantidi, e impiegata da quegli Adepti della Gerarchia cui competeva la guida dell’umanità e che lottavano, dalle alte sfere, contro l’aggressione del male.

Oggi esso è di nuovo scatenato, e lo combattono gli uomini di buona volontà, diretti dalla Gran Loggia Bianca. In Atlantide il lusso giunse a tali vertici che, nonostante tutta l’attuale civiltà, neppure li si può immaginare. Deboli echi ne restano in alcune leggende, nei fasti dell’antico Egitto, in certe favole, in alcune scoperte archeologiche. Il male e la malvagità di allora ebbero poi un vero e proprio ritorno durante la decadenza dell’impero romano. La vita, in Atlantide, fu corrotta dai miasmi del  più sfrenato egoismo, le stesse sue fonti ne furono inquinate. Gli uomini vivevano e respiravano solo per procurarsi il massimo lusso, e una pletora di oggetti e di beni materiali. Rosi dal desiderio, perseguivano il sogno di non morire mai e prolungare indefinitamente la vita, accumulando le cose bramate.

Qui appunto si annidano le origini della tisi. Essa colpisce gli organi che all’uomo servono per respirare e vivere, e fu la pena imposta dalla Grande Loggia Bianca ; i Maestri infatti promulgarono una nuova legge per gli Atlantidi, quando la loro cupidigia, congiunta ai vizi dei Lemuri, giunse al colmo. La si può dire con queste parole : << Chi vive per i soli beni materiali, chi sacrifica ogni virtù per acquisire ciò che non può durare, morirà alla vita, gli mancherà il respiro, e pure rifiuterà il pensiero della morte fino all’appello finale >>.

Ma riprendiamo il filo della trattazione e consideriamo l’attività dell’uomo spirituale, ormai privo di veicolo fisico, denso ed eterico, ma avvolto ancora nel corpo sottile, composto di sostanza astrale, o senziente, e mentale. Grazie all’intensa polarizzazione emotiva dell’umanità è invalsa l’idea che, dopo la vera morte, l’uomo si ritragga dapprima nel corpo astrale, poi nel mentale. Ma in verità non è così. Alla base di questa concezione sta il fatto che nel corpo sottile, di norma, predomina la sostanza astrale. Pochi sono gli uomini progrediti al punto da disporre, dopo la morte, di un involucro soprattutto mentale. Solo i discepoli e gli iniziati, che vivono accentrati di prevalenza nella mente, si ritrovano, subito dopo il decesso, sul livello mentale. Per lo più gli uomini, invece, restano sul piano astrale, rivestiti da un guscio di questa sostanza, che devono eliminare in un dato periodo di tempo, sempre in quel mondo illusorio.

Come ho già detto, quel mondo non ha esistenza vera e propria : è una creazione irreale dell’umanità. D’ora in poi, però (grazie alla disastrosa sconfitta subita dalle forze del male e della Loggia nera nel secondo conflitto mondiale), il piano astrale tenderà a poco a poco a svanire, e nelle fasi finali della storia umana (alludo ai tempi della settima razza madre) sarà scomparso del tutto. Ma oggi la situazione è quella che è. La sostanza senziente di cui è composto assume ancora forme illusorie, e ancora ostacola la liberazione dell’anima. Essa <<imprigiona>> coloro che, morendo, non reagiscono più che al desiderio, all’emozione, al sentimento : ed è la gran parte del genere umano. Il mondo astrale nacque ai tempi dell’Atlantide ; allora la coscienza mentale era pressoché inesistente, anche se i <<figli della mente>> già dimoravano sui livelli superiori di quel loro mondo. Anche l’atomo permanente mentale era quasi inattivo in ogni forma umana, e pertanto il piano mentale non esercitava alcuna attrazione, al contrario di quanto oggi avviene. Molti sono ancora gli uomini la cui coscienza è rimasta <<atlantidea>>, e quando abbandonano la coscienza fisica ed il duplice corpo fisico, devono ancora eliminare l’astrale ; poco sforzo devono fare invece per liberarsi dell’involucro mentale. Si tratta di individui di scarsa e media levatura, e, una volta scartato il guscio astrale, ben poco resta loro da compiere ; non hanno infatti un veicolo che dia loro integrità mentale, perché difettano di concentrazione ; l’anima, sui livelli superiori mentali, è ancora <<in profonda meditazione>> e del tutto inconscia del proprio riflesso nei tre mondi.

Il palesarsi delle imperfezioni e l’assalto preordinato del male hanno accompagnato la comparsa del nuovo Gruppo di Servitori e i preparativi della Gerarchia, ormai in procinto di esternarsi nel mondo fisico. Quest’ultima è oggi potentissima ; gli Ashram sono affollati di discepoli e di iniziati, e con il suo campo magnetico essa attrae innumeri migliaia di aspiranti. La guerra ha inferto un colpo mortale al male materiale, la cui presa sul genere umano si è molto allentata.

Non confondete il male con i delitti e i crimini. Il delinquente è un prodotto delle imperfezioni collettive che stanno affiorando ; è vittima dell’ignoranza, della cattiva educazione, degli errati rapporti umani invalsi da millenni ; la legge della Rinascita finirà sicuramente per ricondurlo sulla retta via. Sono veramente malvagi, invece, quelli che tramano il ritorno alle vecchie abitudini cattive, che vorrebbero mantenere in vario stato di schiavitù il genere umano, impedire l’attuazione pratica delle quattro Libertà (libertà di parola, libertà di religione, libertà dalla necessità, libertà dalla paura), accumulare possessi materiali a spese altrui, tenere per sé i prodotti della terra, e quindi elevare alle stelle i costi dei prodotti di prima necessità. Uomini che pensano, tramano e agiscono così sono presenti in ogni nazione, e di solito occupano posizioni preminenti, perché ricchi e influenti, peccano contro la luce, ma non per ignoranza ; le loro mire sono materiali. Sono pochi, se paragonati ai miliardi di uomini, ma che hanno immenso potere ; sono molto intelligenti e senza scrupoli, e le Forze del Male se ne servono per bloccare il progresso, diffondere la miseria, favorire l’odio e le distinzioni sociali e di razza, alimentare l’ignoranza. Il male che fanno è grande, e non è loro facile cambiare, perché vivono dominati dal potere e dalla brama di esso (che avversa la volontà - di - bene) ; oggi sono impegnati a disgregare la compattezza delle Nazioni Unite con la loro avidità, decisi come sono a impossessarsi delle risorse della Terra (petrolio, minerali, alimenti), e tenere i popoli in stato di debolezza e denutrizione. Lo ripeto : questi uomini esistono in tutti i paesi, si intendono alla perfezione e agiscono in grandi macchinazioni per sfruttare i beni della Terra a spese del resto dell’umanità.

La Russia (scritto prima del 1949) ne è oggi singolarmente esente, e pertanto non mi riferisco a quel grande paese, come molti suoi nemici potrebbero credere. La Russia, è vero, compie gravi errori, ma come il fanatico di una ideologia, o il criminale che compie i suoi delitti per ignoranza, per immaturità o perché reso furioso dai mali che lo circondano. Ciò è ben diverso dal male che ho descritto, e del resto questa situazione non durerà, perché la Russia impara ; le altre nazioni, no.

Ho detto queste cose per illustrare e chiarire l’argomento. Ma il problema del male (non le imperfezioni) è troppo vasto per essere affrontato in queste pagine, e non è consigliabile, né saggio, parlare della sua fonte : la Loggia nera. L’energia segue il pensiero, e le parole possono evocare con forza ; quindi il buon senso suggerisce, finchè non si appartiene alla gran Loggia bianca, di non soffermarsi a considerare quelle forze, che sono tanto potenti da sfruttare con intelligenza le imperfezioni latenti nel genere umano e da imporgli la guerra, male terribile, con tutte le sue vastissime ripercussioni. La Loggia nera è un problema che spetta alla Gerarchia, non all’umanità ; essa lo studia da millenni, e sta per risolverlo. Ma è, per essenza, oggetto di massima attenzione per Shamballa, in quanto connesso alla volontà, e solo la volontà - di - bene può bloccare e annientare la volontà di - male. La buona volontà non è sufficiente da sola, anche se l’appello concorde degli uomini di buona volontà di tutto il mondo, espresso e sempre più diffuso mediante la Grande Invocazione, concorrerà a << sbarrare la porta dietro cui il male risiede >>.

Vi rammento che gli iniziati della Loggia Nera o guariscono o producono la morte e le malattie usando tecniche assai simili a quelle legittime che ora studieremo, la differenza sta nel fatto che essi possono operare solo con i Raggi personali, sia del paziente che del guaritore, e poiché a livello fisico sono più potenti che i Membri della gran Loggia Bianca, il loro operato è sovente più efficace. Il guaritore spirituale, che opera, appena possibile, con le energie della luce, raramente lo è altrettanto, fisicamente.

I membri della Loggia nera, o quei guaritori che ne subiscono l’influenza, sono però assolutamente incapaci di agire su un malato o un guaritore che sia orientato anche in minima misura verso lo spirito, e quindi stia per gravitare nella sfera dell’anima. Se tentano di farlo cozzano contro l’energia dell’Ashram verso cui procede o ci è affiliato il paziente o il guaritore, fosse anche soltanto alla sua periferia. Per l’uomo comune e incapace di vero pensiero, il pericolo di questa interferenza << nera >> è nullo ; le forze oscure non sprecano tempo con chi non ha importanza, ma si interessano solo a chi è in stato di potere o influenza tale da poter giovare ai loro fini. Inoltre, possono compiere le loro male azioni solo nel momento (o nel ciclo) in cui l’uomo sta per decidere se avviarsi sulla strada della vita spirituale, se restare dov’è o indirizzarsi decisamente (il chè è rarissimo) sulla via del puro egoismo, che conduce alla Loggia Nera .

L’energia della volontà è l’energia più potente nell’intero schema di esistenza planetaria. È chiamata la <<Forza di Shamballa>> (la città di Smeraldo – Atena) ed è ciò che tiene insieme in vita tutte le cose. In realtà è la vita stessa. Questa forza di vita o volontà divina (che attua l’intento divino) è quello per il cui mezzo Sanat Kumara, L’Eterno Giovane, raggiunge il suo scopo. Su scala minuscola è l’uso di uno degli aspetti più bassi della volontà (volontà personale) che consente all’uomo di realizzare i suoi piani e di raggiungere lo scopo prefisso, se ne ha uno. Quando manca la volontà, il piano si estingue e lo scopo non è raggiunto. Anche per quel che riguarda la volontà personale essa è in realtà <<la vita del progetto>>. Nel momento in cui Sanat Kumara avrà raggiunto il suo proposito planetario, ritirerà questa potente energia e, con questo ritiro, comincerà la distruzione. Questa forza di Shamballa è continuamente tenuta a freno per evitare un impatto troppo forte sui regni di natura non preparati. Questo si riferisce anche all’impatto sull’umanità.

Vi è stato detto che questa forza - durante questo secolo - ha esercitato il suo primo impatto diretto sull’umanità ; prima di allora raggiungeva il genere umano nei tre mondi dopo essere stata ridotta e modificata facendola passare attraverso il grande centro planetario cui diamo il nome di Gerarchia. Questo impatto diretto avrà luogo nuovamente nel 1975 ed anche nel 2000, ma allora il rischio non sarà così grande come nel primo impatto, grazie alla crescita spirituale dell’umanità. Ogni volta che questa energia irrompe nella coscienza umana, appare qualche aspetto più completo del piano divino. È l’energia che produce la sintesi e che mantiene tutte le cose entro il cerchio dell’amore divino. Dopo l’impatto esercitato durante i pochi anni passati, il pensiero umano si è sempre preoccupato di produrre l’unità e di raggiungere la sintesi in tutti i rapporti umani più di quanto non avesse mai fatto prima ; un risultato di questa energia è stata la formazione delle Nazioni Unite.

Vi sarà pertanto evidente che questa energia è l’agente per la rivelazione del proposito divino. Vi potrà sorprendere che si ritenga che questo presenti un problema per la Gerarchia, ma se questo potere - impersonale e potente - cadesse nelle mani della Loggia Nera, gli effetti sarebbero veramente disastrosi. La maggior parte dei membri di questo centro di male cosmico sono sullo stesso primo Raggio e qualcosa del proposito divino è noto ad alcuni di loro, perché - nel proprio ambito, e nel loro regime iniziatico - sono anch’essi degli iniziati di alto grado, ma dediti all’egoismo ed alla separatività. La loro forma particolare d’egoismo è di gran lunga peggiore di qualsiasi cosa possiate immaginare, perché sono completamente staccati e separati da ogni contatto con l’energia cui diamo il nome di amore. Si sono tagliati fuori dalla Gerarchia spirituale, attraverso la quale l’amore del Logos planetario raggiunge le forme nei tre mondi e tutto quello che vi è contenuto. Questi esseri malvagi ma potenti conoscono bene gli usi della volontà, ma solo nel suo aspetto distruttivo.

Abbiamo parlato molto del proposito del Logos planetario. Quando uso la parola <<proposito>> indico la risposta alla domanda : Perché il Logos planetario ha creato questo mondo e avviato il processo evolutivo, creativo ? Finora ci è stato permesso di divulgare una sola risposta. Sanat Kumara ha creato questo pianeta e tutto quello che in esso si muove e vive al fine di produrre una sintesi planetaria ed un sistema integrato per mezzo del quale si possa vedere una grandiosa rivelazione solare. Detto questo, in realtà non ci siamo affatto avvicinati al significato del proposito divino, abbiamo soltanto indicato il metodo con cui sarà raggiunto, ma il vero obiettivo rimane ancora un mistero oscuro, rigidamente custodito nella Camera del Consiglio di Sanat Kumara. È questo mistero e questo divino <<segreto>> planetario che è la meta di tutto il lavoro fatto dalla Loggia Nera. Essi non sono ancora sicuri del proposito ; e tutti i loro sforzi sono indirizzati alla scoperta della natura del mistero. Di qui il problema Gerarchico.

È questa energia della volontà, correttamente focalizzata, che mette in grado i membri anziani della Gerarchia di realizzare quel proposito. Solo degli iniziati di un certo grado possono ricevere questa energia, concentrarla nella Gerarchia, e poi dirigerne la potenza a certi fini noti soltanto a Loro. Simbolicamente parlando, la Gerarchia ha dentro di sé, sotto la custodia dei suoi membri più avanzati, quello che potrebbe essere chiamato un <<serbatoio di intenzione divina>>. È il corrispondente superiore di ciò cui allude Patanjali con le parole <<la nube di pioggia delle cose conoscibili>>, che si libra sulla testa di tutti i discepoli che possono vedere alquanto nella Luce. Come l’umanità avanzata può precipitare la pioggia della conoscenza da questa nube di cose conoscibili (le idee divine che si trasformano in intuizioni nei tanti settori del pensiero umano), così gli iniziati e i discepoli minori entro la Gerarchia possono cominciare a precipitare nella loro coscienza una parte di questa <<intenzione divina>>. È questo serbatoio di potenza, che contiene qualcosa del Proposito e mette in attuazione il Piano. Uno dei problemi della Gerarchia è perciò quello di scegliere il momento opportuno per rivelare l’intenzione divina e per dirigere il pensiero e i progetti elaborati nei suoi Ashram da coloro che la ricevono : iniziati e discepoli.”

 

Ancora qualcosa vorrei dire, e sul colore verde, ricordando al lettore un fatto interessante: se una luce (energia) verde colpisce un oggetto (materia) rosso, simbolo del potere, esso diventa nero,  cioè inerte.

 

“Avviluppante, calmante, rinfrescante, tonificante, il verde è celebrato nei monumenti religiosi che i nostri antenati innalzarono nel deserto. Verde è rimasta per i cristiani la Speranza, virtù teologale. Ma il cristianesimo si è sviluppato in climi temperati, in cui l’acqua e la verzura sono normali. Diversamente avviene nell’Islam, le cui tradizioni sono nate come miraggi, al di sopra dell’immensità ardente dei deserti e delle steppe. La bandiera dell’Islam è verde; e questo colore costituisce per i musulmani l’emblema della salvezza e il simbolo delle più grandi ricchezze, materiali e spirituali, la prima delle quali è la famiglia: verde era, si dice, era il mantello dell’inviato di Dio, sotto il quale i suoi diretti discendenti – Fatima, sua figlia, Alì, suo genero, e i suoi due figli Hasan e Husain – si rifugiavano nell’ora del pericolo, e per questo motivo essi vengono chiamati i quattro sotto il mantello: i quattro sono anche i pilastri con i quali Maometto costruì il suo tempio. E la sera i nomadi, dopo aver detto l’ultima preghiera, evocano la meravigliosa di Al Khidr, l’Uomo Verde. Khidr è il patrono dei viaggiatori ed incarna la Providenza divina. La tradizione vuole che egli abbia costruito la sua casa al punto estremo del mondo, là dove si toccano i due oceani, celeste e terrestre (un…Pontefice, che mediante il Corpo Causale, o Manto di Dio, unisce anima e corpo: vedi sito citato – Atena): egli rappresenta dunque bene la misura dell’ordine umano, equidistante dall’Alto e dal Baso. Colui che incontra Khidr non deve porgli alcuna domanda e deve sottomettersi ai suoi consigli per quanto stravaganti possano sembrargli. Poiché Khidr, come tutti i veri iniziati, indica il cammino della verità sotto apparenze talvolta assurde.” (Dizionario Rizzoli)

 

Mi sono chiesto spesso perché la religione dell’Islam sia l’unica che non si rifaccia nei suoi riti e nei suoi simboli alla antica religione dei Misteri. La risposta è che Maometto ( e lo sanno gli occultisti) è in realtà un discepolo di Gesù, e che il suo compito storico era quello di riformare la religione cristiana cattolica che già nei primi secoli dopo Cristo era caduta nella più abbietta decadenza spirituale. Cosa dalla quale non si è più risollevata, anzi si è aggravata, nonostante le sue forme esteriori siano diventate più civili: non imprigiona e non brucia più in nome dell’amore.

Poi, leggendo il “Florario” di Alfredo Cattabiani, ho trovato un collegamento con gli antichi Misteri sotto forma di una poetica leggenda.

“Una leggenda narra che il profeta Maometto, dopo una intensa giornata di preghiere e di sermoni, lavò il suo abito stendendolo al sole sopra alcune pianticelle di malva. Quando lo riprese, ormai asciutto, si accorse che i fiori si erano trasformati in gerani.”

Ecco che il mantello lavato ricorda il processo di Omeopatia Karmica che si svolgeva secondo gli antichi riti di Iside in Egitto e di Ishtar in Caldea, procedimento che opera sull’uomo riunendo le due parti separate, cioè la divina e l’umana.

La malva è il simbolo dell’amor materno e della mansuetudine, ed il geranio è il simbolo pure esso della Madre paziente, Iside che aiuta il figlio Horus a ritrovare sé stesso nelle paludi del delta, sconfiggendo i mostri della psiche umana. Il geranio inoltre ha la particolarità di imitare con i suoi semi  il becco della gru, che è il simbolo taoista ed egiziano dell’immortalità.

  Ed ora, per il Lettore paziente ed intuitivo che ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto della lettura, e che soprattutto ha avuto la fortuna di capire gli insegnamenti del Maestro Tibetano appena citati (scritti con la penna di A. A. Bailey), ecco la spiegazione del simbolo della prima pagina di questo sito, che forse sarà stato motivo di scandalo per certe mentalità fanatiche che non hanno mai capito – e mai capiranno - gli antichi simboli che con intento razzista ed egoista mettono sulle proprie bandiere.

Bisogna, a questo proposito, capire l’astuzia della Loggia Nera: c’è un antico simbolo, composto di due simboli, che Essa ha accuratamente voluto che fossero tenuti disgiunti nella mente degli uomini e che da essi fossero odiati: la Svastica e lo Scudo di Davide. Questi simboli sono più antichi di Mosè e di Hitler. Ad esempio, ho visto addirittura un “primitivo” indiano dell’Amazzonia con tatuato sulle spalle il Sigillo di Salomone; e nessuno ignora ormai che la Svastica è un simbolo ariano creato agli albori della civiltà umana.

Il duplice simbolo di cui parlo, ovvero il Sigillo con al centro la Svastica, è la più potente “chiave” di potere iniziatico della Magia Bianca.

 Lascio ora la parola alla penna esperta di Elena Petrovna Blavatsky, citando una pagina tratta dagli “Scritti Esoterici”, uno dei libri più famosi ed importanti della Dottrina Segreta:

 

“Pitagora considerava l’esagono formato da due triangoli incrociati come il simbolo della creazione, e gli egiziani come quello dell’unione del fuoco con l’acqua ( o della generazione ), gli Esseni vi scorgevano il Sigillo di Salomone, gli Ebrei lo Scudo di Davide, gli Indù il Segno di Vishnu (ancora oggi); e se anche in Russia ed in Polonia il doppio triangolo è visto come un potente talismano, ne consegue allora che un uso talmente diffuso fa arguire che vi sia in esso qualcosa. In verità, è ovvio che un simbolo talmente antico e universalmente rispettato non deve essere semplicemente messo da parte e deriso da coloro che nulla sanno delle sue virtù e del suo significato occulto. Per incominciare, il segno noto è anche esso solo un sostituto di quello usato dagli Iniziati. In una opera tantrica, che si trova presso il Britush Museum, una terribile maledizione è invocata sulla testa di colui che divulgasse al profano il vero esagono occulto chiamato il “Segno di Vishnù”, o il “Sigillo di Salomone” etc.

Il grande potere dell’esagono - con al centro il suo mistico segno, il T, o la Svastica, un settenario – è spiegato bene nella settima chiave di Things Concealed, (cose celate), poiché vi si dice:

  La settima chiave è il geroglifico  del settenario sacro, della regalità, del sacerdozio (l’Iniziato), del trionfo e del vero risultato con la lotta. È potere magico in tutta la sua forza, il vero “Sacro Regno”. Nella filosofia ermetica è la quintessenza risultante dall’unione delle due forze del Grande Agente Magico Akasha (Luce Astrale)…Esso è parimenti Jakin (Bellezza) e Boaz (Forza) legati dalla volontà dell’Adepto e domati dalla sua onnipotenza.

In Magia la potenza di questa chiave è assoluta. Tutte le religioni hanno consacrato questo segno nei loro riti.”

 

Questo è il mio emblema: un vaso di geranio alla finestra e la scritta: “buoni ma non sciocchi”.

 

 

Dario F. Atena

 

e-mail: dario.atena@libero.it