Dialogo immaginario Quello che segue è un dialogo immaginario, ma verosimile. A - Perché non hai partecipato alle manifestazioni per la pace? Per caso sei a favore della guerra? B - Lo sai benissimo che non sono per la guerra, ma dimmi, piuttosto: manifestare serve forse a cambiare le decisioni dei governanti? A - I governi non possono non tener conto della volontà di milioni di persone che, in tutto il mondo, sono contrarie alla cosiddetta “guerra preventiva”. B - Ammettiamolo pure; però sono enormemente di più quelli che sono rimasti a casa… A - Allora ammetti che manifestare servirebbe, solo che occorrerebbe una maggior partecipazione. Allora, ti ripeto, perchè non incominci intanto a partecipare tu? B - In realtà c’è un altro motivo…non mi vanno le manifestazioni perché sono di parte, sono politicizzate. A - Le manifestazioni non vanno bene perché sono politicizzate, ma forse la guerra non lo è? E poi la politica, le sigle, i partiti sono solo il modo in cui vengono sintetizzate idee, valori, proposte; cosa c’è di male? Io alle manifestazioni vedo gente con idee diverse dalle mie e questo non mi turba: mi basta che siano d’accordo con me sull’assurdità di questa guerra. B - Ma tu credi veramente che ci sia un modo diverso per disarmare Saddam? Il terrorismo è un grande pericolo per l’America e neanche noi in Europa siamo al sicuro… A - Certo che bisogna combattere il terrorismo. Però perché dobbiamo credere a Bush e non agli ispettori ONU che le armi non le hanno trovate? B - Gli Americani sono i più esposti al terrorismo e non si fidano dell’ONU dove ci sono tanti Paesi che, magari perché islamici, stanno dalla parte dell’Iraq. A - Questo non è un motivo sufficiente. Se accettiamo che gli USA si facciano giustizia da soli rinunciamo all’idea che ci possa essere un diritto internazionale. B - Sei proprio un illuso…guarda che anche i paesi che sono contro la guerra lo fanno per i loro interessi. A - Lo so anch’io che esistono interessi che non sono così “cristallini” da poter essere detti pubblicamente. Ma se accettiamo gli interessi “sporchi” di una parte allora perché non anche quelli dell’altra? B - Perché in realtà noi stiamo da una delle due parti: quella del mondo occidentale, quella degli USA. Il petrolio per il quale loro si battono serve anche per noi. A - Ma nel momento in cui noi facciamo riferimento ai nostri interessi particolari giustifichiamo che l’altra “parte” agisca in base ai propri, non ti pare? B - Però Saddam è un dittatore sanguinario che opprime il suo popolo; solo rovesciando il regime si può affermare la democrazia in Iraq. A - E perché dovremmo volere questo? B - Nella dittatura uno solo impone la sua volontà sulla maggioranza del popolo, che non ha diritto a far valere le sue ragioni. La democrazia permette il confronto di idee e rispetta la volontà della maggioranza. La dittatura è arbitrio, la democrazia è diritto. A - E allora, ti pare democrazia la pretesa del governo USA di ignorare l’ONU, infischiandosene della volontà dei suoi rappresentanti? E ti pare democrazia che tanti governi si siano schierati a fianco degli americani, ignorando che la stragrande maggioranza dei cittadini è contro la guerra?
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