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2002 Odissea negli "spazi"
di
Manuela Tisot, Gabriele Scalet, Luca D'Agostino

Lo spazio come risorsa vitale per la realizzazione delle attività scolastiche. Da questo presupposto è facile capire quali siano le difficoltà del nostro Istituto: un edificio concepito per 200 persone, che ad oggi ne ospita 5 volte tanto. Adiacente alla nostra un'altra struttura, già in parte occupata da classi del Negrelli: il Forcellini. Anche questa scuola –secondo il Preside Riccardo Dell’Eva- presenta problematiche simili alle nostre.
Ecco le cifre:

  • Negrelli, 1005 studenti divisi in 47 classi

    • 38 aule

    • 17 laboratori

    • 2 palestre

  • Forcellini, 190 studenti divisi in 10 classi

    • 11 aule

    • 6 laboratori

    • 1 palestra

Facendo una semplice proporzione, si deduce che l’ITIS può contare su circa la metà degli spazi rispetto all’Istituto per Geometri.
Fatto il punto della situazione, Vi proponiamo di seguito le interviste ai Presidi.

  Riccardo Dell’Eva, Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico per Geometri “Forcellini”.

Che cosa pensa dell’andamento delle iscrizioni negli ultimi anni?

Le iscrizioni, negli ultimi anni, hanno avuto un leggero incremento: una media di 30 iscritti in più ogni anno. Da questo Istituto escono annualmente circa 40 diplomati, di cui 23 continuano gli studi all’Università, e solo pochi accedono alla professione.
Questi ultimi non bastano però a soddisfare le molte richieste del mercato del lavoro, in quanto le competenze topografiche appartengono quasi esclusivamente al geometra.
Oggi la mia scommessa è quella di invertire la tendenza, aumentare le iscrizioni, il numero di diplomati e, nel contempo, la qualità dell’istruzione.

In rapporto allo spazio a disposizione, come giudica lo stato attuale dell’edificio?

Inadeguato: all’interno dell’Istituto non c’è sufficiente spazio per le necessità di studenti e professori, e per le eventuali proposte. 
Gli allievi, ad esempio, hanno a disposizione un PC, ma ora non c’è la possibilità di fornire loro un luogo dove poterlo collocare e usare.
La sala insegnanti è adibita a biblioteca e ad aula per gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica. Questo provoca non pochi disagi sia per gli studenti che per i professori, i quali si vedono tolto un luogo che è loro per definizione. Tale ripartizione del locale ci vieta inoltre, per mancanza di spazio, di arricchire la biblioteca. Anche i locali “ex- custode” subiscono un simile trattamento: una sola stanza viene usata per i corsi post-diploma, per le riunioni sindacali e forse verrà utilizzata anche dagli studenti. Gli allievi che studiano il francese, inoltre, non hanno a disposizione un’aula. I laboratori di informatica sono insufficienti per garantire una migliore preparazione al terminale, richiesta esplicitamente anche da alunni e genitori. 
Tutte queste “scelte” forzate ci ostacolano quindi nel perfezionare questo Istituto sul piano delle possibilità e risorse da offrire agli allievi, e di conseguenza nel fornire loro una migliore qualità d’istruzione.  

Il rapporto fra lo spazio a disposizione e lo sfruttamento dello stesso è, a  suo parere, ottimale?

Le aule molto spaziose entrano in conflitto con la necessità di locali. Premesso questo, tutto è sfruttato nel migliore dei modi: spazi adibiti a più attività, i laboratori sempre occupati. Un esempio per tutti: la  palestra è utilizzata per le nostre classi, alcune dell’ITIS, dai Licei e da ben 7 società sportive. L’aula magna è un’eccezione, troppo grande per le attività di una classe.  

Ritiene possibile e giusto che si mettano spazi in comune per ovviare ad alcuni problemi?

Mettere in comune uno spazio pone problemi dal punto di vista delle responsabilità. Il dirigente scolastico è “datore di lavoro”, di conseguenza responsabile dei locali che gli competono. Ritengo però possibile e giusto che si mettano anche a disposizione di altri locali o aule speciali.

Secondo Lei la Provincia, proprietaria degli stabili, sta facendo qualcosa per soddisfare le esigenze dell’Istituto?

Questa questione va valutata, a mio avviso, tenendo presente la difficile condizione finanziaria della Provincia. Provenendo da realtà scolastiche diverse, mi rendo conto della fortuna di poter disporre di uno stabile di recente edificazione: vi assicuro che altre scuole hanno problemi di maggior rilievo. Per questo credo che la Provincia debba procedere secondo un ordine di priorità. Un intervento lo ritengo comunque indispensabile e qualche risposta in tal senso sono già riuscito ad ottenerla.  

 

Ing. Giovanni Villano, Dirigente Scolastico dell’ITIS “Negrelli”.

“Eh, è la parte più dolente…”. Così ci risponde il nostro Preside riguardo il problema degli spazi all’interno del nostro Istituto appena saputo l’oggetto dell’intervista.

Che cosa pensa dell’andamento delle iscrizioni negli ultimi anni?

Questa scuola è una scuola in controtendenza: non c’è un calo delle iscrizioni come negli altri Istituti, ma al contrario un incremento. Le famiglie ci danno fiducia, e i 1005 studenti, provenienti da ben 73 diversi comuni, percorrono quotidianamente molti chilometri per arrivare qui. Le ragioni di questo incremento sono innumerevoli.
Innanzitutto, questa scuola corrisponde alle esigenze del mercato e alla moderna didattica. Proprio questa è la nostra carta vincente: le scuole tradizionali rimangono ferme, mentre noi sperimentiamo, rinnoviamo l’insegnamento. La scuola più si rinnova e più incrementa l’utenza. Una grande scuola è forte  al suo interno, in quanto i molti docenti hanno modo di scambiare le proprie esperienze -e ciò fa sì che non diventi una scuola auto referenziale-; è forte anche all’esterno, perché ha “i numeri” per porsi come controparte sul territorio: con la Provincia, il Comune e gli altri Enti.
Se una grande scuola è ben organizzata, la qualità c’è!  

In rapporto allo spazio a disposizione, come giudica lo stato attuale dell’edificio?

L’Istituto è stato costruito nel 1980 per ospitare 200 studenti; ora, dopo 20 anni, c’è il 500% di aumento, che ha preso alla sprovvista l’amministrazione. Forse l’unico ottimista ero io, convinto che ci sarebbe stato un incremento degli iscritti.
Questo Istituto è ben organizzato per quanto riguarda i laboratori e le aule, ma ci sono comunque delle carenze, e ho molti progetti in mente per migliorare.
Vorrei, ad esempio, riuscire  ad organizzare un’adeguata biblioteca nella quale poter sistemare i molti volumi che già possediamo. Ci serve però un locale ampio e luminoso, dove poter sperimentare la "biblioteca tecnologica": offrire cioè la possibilità di aggiornamenti e ricerche non solo su libri, ma anche usando PC messi in rete. Un’altra iniziativa è l’inserimento di un bar nella scuola: ci sono già i distributori automatici, ma sono convinto che bersi un caffè in un vero e proprio bar, facendo due chiacchiere, sia un buon modo di creare un clima disteso all’interno dell’Istituto. Un’altra proposta interessante sarebbe la costituzione della mensa, ma non è una priorità, in quanto non ci sono per il momento attività pomeridiane obbligatorie. Il bar, inoltre, fornirebbe anche panini e veloci pasti, quindi annullerebbe l’esigenza di una mensa vera e propria.

  Il rapporto fra lo spazio a disposizione e lo sfruttamento dello stesso è, a  suo parere, ottimale?

Lo scopo principale per il prossimo anno è quello di avere più spazi: ciò che abbiamo ora a disposizione è sfruttato bene, ai limiti. Non so ancora come migliorare questa situazione, ma sicuramente insisterò presso l’amministrazione provinciale. Da parte mia c’è l’impegno in questo senso.

Ritiene possibile e giusto che si mettano spazi in comune per ovviare ad alcuni problemi?

L’Istituto geometri ci ha dato ufficiosamente la disponibilità di riunioni del collegio docenti nella loro aula magna (attualmente ci si riunisce nella nostra palestra). Poi per una serie di motivi (come il disagio dell’allagamento lo scorso anno), non è mai stata sfruttata questa possibilità. Nel futuro sarà comunque la nostra sala riunioni.
La condivisione di spazi crea disagi, in quanto in simili situazioni manca la responsabilità diretta. Noi cerchiamo di collaborare, facciamo più di quanto serve, ci assumiamo la responsabilità, ma è una problematica delicata, perché crea conflitti.  

Secondo Lei la Provincia, proprietaria degli stabili, sta facendo qualcosa per soddisfare le esigenze dell’Istituto?

La Provincia è stata contattata ripetutamente dal sottoscritto ma, come già detto, è stata presa alla sprovvista da un tale inaspettato incremento d’utenza.
Io, personalmente, sono convinto che a Feltre ci sono spazi che, una volta razionalizzati, porterebbero ad un netto miglioramento nel far funzionare in modo ottimale l’Istituto. Penso, ad esempio, ad un’eventuale spostamento dell’Istituto per geometri in altra sede. E non sono l’unico a pensare ad una simile soluzione del problema. Avendo a disposizione l’intero edificio Forcellini la nostra scuola avrebbe più ampio respiro e potenzialità di realizzazione.

 

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