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La fauna selvatica locale più comune
Considerata la grande varietà di esemplari faunistici presenti in zona, ci si è limitati
a presentare in questa pagina i soggetti più comuni.
Le immagini e i testi che compaiono in questa pagina sono stati estratti da vari siti web e parzialmente rielaborati.
Il ghiro

Il Ghiro è un roditore della famiglia dei gliri, molto diffuso in tutta la Valsesia, più piccolo ma simile allo scoiattolo grigio, con il corpo lungo 13-19 cm, due grandi occhi, il ventre bianco e con una folta coda lunga 11-15 cm.
La sua tana è situata nelle cavità degli alberi o nei sottotetti di baite e di case.
Animale dalle abitudini notturne, durante il giorno solitamente "dorme come un ghiro" e nel periodo freddo (dagli inizi di ottobre alla tarda primavera) entra in letargo, svegliandosi di tanto in tanto per alimentarsi con le provviste che aveva accumulato nel nido nei mesi estivi.
Si alimenta di ghiande, noci e nocciole, castagne, frutta in genere, gemme e, talvolta, di uova e di piccoli degli uccelli.
Partorisce anche un paio di volte all'anno, con 5-7 figli ogni volta.
Vive fino all'età di circa 8 anni.
Alcuni anziani abitanti della Valle sostengono che la carne del ghiro è appetitosa e pertanto era molto apprezzata nei tempi passati. Sarà...!?
Lo scoiattolo grigio

Da qualche anno è comparso anche nei boschi di Piode lo Scoiattolo Grigio (Sciurus carolinensis), un roditore della famiglia degli sciuridi, originario dell'America Settentrionale ed introdotto in Piemonte nel 1948, da dove si è rapidamente diffuso su un'area di circa 270 kmq.
Questo animale è entrato sin da subito in competizione con lo Scoiattolo Rosso nostrano (Sciurus vulgaris), dalle dimensioni più piccole, e spesso lo ha addirittura scacciato da intere aree.
Vive nei boschi di latifoglie, nei parchi e nei giardini e si nutre (come il ghiro) di noci, nocciole, castagne, ghiande, frutta, ed è inoltre un predatore di uova e di nidiacei.
Il corpo è lungo circa 26 cm, mentre la coda è di circa 22 cm. Pesa in tutto 400-700 gr.Si riproduce due volte all'anno, solitamente in primavera e in estate.

La donnola

La Donnola (Mustela nivalis) è un carnivoro dalle dimensioni simili a quelle di una grossa arvicola, ma dal corpo molto più snello ed allungato. Le dimensioni del maschio sono di circa 15-19 cm (la femmina è più corta), con una coda di circa 3 cm. Ha un peso fra i 30 e i 100 gr. Ha una pelliccia folta e soffice, di colore bruno-chiaro-giallastro. Durante l'inverno il suo colore diventa parzialmente o completamente bianco.
Va a caccia sia di notte che di giorno, praticamente in tutte le stagioni, e talvolta insegue le sue prede (arvicole e topi, ghiri, lepri e conigli selvatici, uccelli, lucertole, insetti, vermi e
carogne), sino all'interno del loro nido ed anche sotto la neve. E' anche un'abituale frequentatrice di pollai, piccionaie e conigliere, dove fa delle vere stragi.
Per sfruttare al meglio le sue capacità si rizza sulle zampe posteriori annusando l’aria e individuando così le migliori piste da seguire.
Si arrampica con facilità sugli alberi, dove caccia anche nei nidi degli uccelli.
Si riproduce in primavera e genera 5-6 piccoli, anche per due volte l'anno. Ha una vita alquanto breve, che può superare di poco l'anno.
La donnola oltre a cacciare, può essere a sua volta cacciata dalla volpe, dall’ermellino, dal gufo reale, dalla poiana e dall’aquila reale.

La talpa


La Talpa (Talpa europaea) è un insettivoro della lunghezza di 12-14 cm, con una coda di 3-4 cm. I maschi pesano circa 80 g, e sono leggermente più grandi delle femmine.
Ha un corpo allungato e ricoperto da peli corti e scuri. Vive prevalentemente sotto terra e le sue zampe anteriori, a forma di badile, facilitano lo scavo di lunghe gallerie; gli arti anteriori, la coda e il muso presentano dei peli sensibili alle vibrazioni del suolo; gli occhi sono piccoli, regrediti e ricoperti dalla pelliccia.Scava nel terreno delle gallerie profonde sino ad 1 m., creando una vera e propria rete di cunicoli lunghi anche un centinaio di metri, e ne trasporta la terra in superficie, formando le caratteristiche collinette, facilmente osservabili sui campi e sui prati.
Se la talpa abbandona le sue gallerie, queste vengono presto occupate non solo da un
suo simile, ma anche dal topo selvatico o dall’arvicola.
Il nido, composto da foglie, erba, carta, lana o ritagli di plastica compressi in forma di palla, è posto in un’apposita camera, lateralmente ad una delle gallerie principali ed è situato in modo tale da assicurare una rimozione rapida dei piccoli, se minacciati.
Si ciba prevalentemente di lombrichi di grosse dimensioni, che vengono sostituiti da larve di insetto durante il periodo invernale. Non cade in letargo nel periodo invernale.
Vive all'incirca 3 anni, anche se pare che qualche esemplare abbia raggiunto i 6. I principali predatori della Talpa sono la volpe, l’ermellino, la poiana, l’allocco, l’airone, i cani e i gatti domestici.

L'arvicola


L'Arvicola (Pitymys savii) è un roditore simile al topo, vive nei campi e nei boschi dove realizza una rete di percorsi appena sotto la superficie del terreno.
Si nutre prevalentemente di graminacee, anche se può attaccare le radici di alcune piante, soprattutto in inverno.
E' attiva soprattutto di notte e costituisce una facile preda per i rapaci notturni.
Si riproduce in maniera impressionante, riuscendo ad avere 5-6 nidiate all'anno con un numero di 6-7 piccoli per volta.
Una grossa invasione di Arvicole ha prodotto, nei primi anni '90, seri danni agli alberi, in particolare nei confronti dei frassini.

La vipera aspis

La Vipera aspis, presente anche a Piode, appartiene alla famiglia dei viperidi, è lunga fino a 70 cm, con il corpo alquanto tozzo ricoperto di squame. La testa è triangolare e la coda corta. La pupilla è verticale e non rotonda come in altri serpenti.Il suo colore prevalente è bruno, ma con molte varianti sotto forma di striature dorsali o macchie ovali. Possiede due lunghi denti che possono iniettare in profondità un potente veleno prelevato da un'apposita ghiandola.
Si nutre di roditori e di uccelli che nidifiano nel terreno.
E' a sua volta cacciata dal Riccio e dagli uccelli rapaci. Fra aprile e maggio si accoppia e dopo circa 4 mesi nascono (generalmente sui rami dei cespugli, da dove quindi cadono a terra) fino a 12 piccoli, già completamente formati.
La vipera è di indole mite e lenta nei movimenti e conduce vita diurna o parzialmente notturna. Non aggredisce se non disturbata; se provocata risponde con velocità fulminea scattando fino a 20-30 cm conficcando i denti nelle carni e lasciando i classici due punti come segno sulla pelle. La gravità dell'avvelenamento dipende dal punto in cui sono stati conficcati i denti.
In inverno sospende la sua attività ritirandosi in tane scavate in precedenza da qualche roditore o in cavità sotto le pietre.

Il riccio

Il Riccio (Erinaceus europeus) è un mammifero dell'ordine degli insettivori, lungo circa 40 cm. e alto 19. Ha una testa conica, coda corta, corpo cilindrico se l'animale cammina indisturbato in cerca di cibo, arrotolato a palla irto di pungiglioni acutissimi, con la coda, le zampe e il muso nascosti sotto il ventre al minimo accenno di pericolo.
Durante il giorno sta nascosto nei cespugli e nelle cavità naturali che scava ed allarga con le sue piccole unghie. Al crepuscolo esce in cerca di insetti, uccelli, topi e serpenti.
Ai primi freddi si rintana nel nido e se ne sta in letargo sino a primavera.
Il tasso

Il Tasso (Meles taxus) è un mammifero dell'ordine dei carnivori. Il corpo, lungo circa 1 metro, ha la testa bianca con il muso appiattito e con due fasce nere che salgono ai lati attraversando gli occhi e le orecchie.
Il colore del pelo, lungo e ruvido, varia a seconda dell'individuo: bianco-grigiastro sulla schiena, nero sulla gola, sugli arti e sul petto, bruno-rossastro sul ventre, rossastro sulla corta coda e sui fianchi.
Le zampe hanno 5 dita dotate di robuste unghie, atte a scavare tane tortuose ma ampie e comode.
E' un animale lento, pigro e solitario, che si muove soltanto nelle ore notturne e si nutre di cereali, carote, frutta, vermi e miele. Trascorre l'inverno in letargo.

La gazza

La Gazza (Pica pica) è un uccello della famiglia delle corvidae, molto comune nei boschi, parchi, campagne e giardini.
Misura circa 46 cm compresa la coda, di circa 23 cm, che negli esemplari giovani è più corta rispetto al resto del corpo. La gazza è facilmente riconoscibile per la sua colorazione bianca e nera. La voce è un chiacchiericcio schiamazzante.
E' onnivora e si nutre di semi, insetti, piccoli uccelli, ecc. Il suo volo è caratteristico, fatto di veloci colpi d’ala seguiti da brevi planate.
Generalmente vola in coppia; i grandi stormi sono rari e si notano solo nel periodo della migrazione. Costruisce il nido sulla cima degli alberi, e lo chiude a cupola o lascia un tetto appena sollevato. Dentro tale nido, formato da rametti, fango e radici, depone 5-7 uova di colore verdastro chiaro, punteggiate di marrone scuro e grigio.

Il pettirosso


Il pettirosso (Erithacus rubecola) è lungo da 13 a 15 cm ed ha la fronte, i lati del capo, la gola ed il petto rosso arancio. Le parti superiori sono di un colore bruno oliva mentre l'addome è bianco; sia il becco che le zampe sono brune. Non c'è differenza fra soggetti di sesso diverso. I giovani non hanno il petto arancio e presentano numerose macchie bruno-scure e fulve.
Raggiunge un peso massimo di 16 grammi.
E' un uccello dalla vivacità inesauribile. Sul terreno si muove con una rapida successione di lunghi balzi, in posizione quasi curvata per un passo o due, poi si arresta in atteggiamento eretto, facendo vibrare talvolta ali e coda. Se incuriosito o eccitato, inclina rapidamente il corpo da lato a lato, movendo ali e coda. Il volo è solitamente lento e breve. 

La trota

La trota fario ha un corpo allungato, compresso lateralmente con il profilo dorsale incurvato che aumenta con l'età, la sua livrea è molto variabile in quanto è estremamente dipendente dall'habitat in cui vive; in generale si può affermare che il dorso è grigio verdastro con tendenza ai toni più scuri, i fianchi vanno dal bruno del dorso sfumando sempre più e giungendo ad un bianco-giallastro dell'addome. Sul dorso e sui fianchi sono presenti un numero variabile di macchie nere di forma irregolare ed alcune volte sono presenti anche macchie più grandi di colore rosso. Le macchie sono presenti sulle due pinne dorsali ma del tutto assenti sulla pinna caudale. Il muso è ottuso con una grossa bocca. La coda negli esemplari giovani è concava mentre tende a ritornare diritta in quelli adulti. Come tutti i salmonidi ha la pinna adiposa ossia quella pinna costituita di grasso posta tra la pinna dorsale e quella caudale. Tutto il corpo è ricoperto da piccolissime squame cicloidi e di muco. Anche la sua dimensione (max cm 100) è estremamente legata all'habitat, si possono trovare esemplari di 2-3 kg in ambienti favorevoli, come grandi fiumi, mentre è possibile trovare intere popolazioni di una ventina di centimetri in ambienti oligotrofici (con cibo scarso). Abita in acque molto ossigenate e dalla temperatura bassa, quella ottimale si aggira sui 12° gradi centigradi mentre a 22° diventa letale. Predatrice a tutti gli stadi vitali si nutre di crostacei, insetti e pesci; l'attività nutrizionale si svolge prevalentemente in periodi in cui la luminosità è bassa, tipo al crepuscolo o in giornate molto nuvolose. La maturità sessuale viene raggiunta dopo 2-3 anni e l'accoppiamento avviene nel periodo autunnale (ottobre-dicembre) con la deposizione di circa 2500 uova per chilogrammo di pesce. Le uova sono di colore rossastro e grandi 4-5 mm. La trota fario depone le uova nei ghiareti dove l'acqua è bassa e la corrente è costante e per raggiungerli non si sottrae a lunghe migrazioni. Il rito dell'accoppiamento avviene con lo scavo di una buca da parte della femmina la quale vi depone le uova che immediatamente vengono fecondate dal maschio e quindi ricoperte con la ghiaia appena rimossa. Le uova schiudono dopo circa 450 giorni, tutte contemporaneamente, lasciando fuoriuscire frotte di avannotti che si poseranno sul fondo in attesa dell'ultima trasformazione che li porterà ad assumere l'aspetto dell'individuo adulto.

Il temolo

Il temolo ha un corpo slanciato, compresso lateralmente con una testa piccola ed il muso appuntito. Ha una pinna dorsale lunga ed ampia dalla forma trapezoidale e la pinna adiposa. La sua livrea è tendenzialmente grigia con scaglie piccole ed esagonali. Il dorso ha sfumature verdi o blu con irregolari macchiette nere che scendono fino ai fianchi, i fianchi e la pancia tendono al biancastro con riflessi argentei o rossastri. Il Temolo predilige acque limpide, ben ossigenate, con corrente moderata, con temperatura non superiore ai 18-20° gradi centigradi. Il periodo riproduttivo va da marzo e giugno. La femmina scava un nido dove depone le uova, che fecondate, ricoprirà con del ghiaietto. La sua piccola bocca, appuntita e munita di denti, ne indica le abitudini di predatore d'insetti e larve acquatiche. Il temolo si ciba di vermi, uova di pesce, insetti acquatici e terrestri. La dimensione massima del temolo è di circa 50 cm per un peso di oltre un chilogrammo.

Le immagini e le descrizioni sui pesci sono state tratte dal sito: http://www.pipam.com/pipam/fish/