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Uscire dai tombini

Se la tecnica è azzeccata corrisponde a necessità spirituali.

L’uso del “frottage” è stato per me la via più diretta d’adesione.

Adesione all’ansia di rinnovamento ed al tempo stesso

adesione alla realtà.

Rinnovare è stato un “must” nei miei anni di formazione,

se così posso dire.

L’arte, o gran parte di essa, per scelta assai consapevole,

difetta nell’aderire.

Realtà è il già fatto, il dato.

Assumo sulla tela, mia seconda pelle, il già dato, ciò che è stabile, oggettivo, significante, l’icona, il   logo.

Bianco su bianco, cera trasparente su gesso.

Ho acquisito il dato reale.

E’ ancora insufficiente per chi guarda.

Manca il contributo individuale al rinnovamento.

Il colore nei miei “frottage” è arbitrario, ininfluente, direi superfluo.

Quest’inutilità è liberatoria.

Libera il gesto nel colore.

 

Ricapitolando:

Evento, adesione al dato reale di partenza, azione soggettiva.

Il gesto di colore è libero e solidamente agganciato alla storia e alla tradizione tecnica.

Pittura in profondità partendo dalla superficie.

Il “frottage” può offrire più di un’occasione di sviluppo. Seguendo le fasi tecniche possiamo distinguere: preparazione del supporto, scelta della forma, “action” del colore.

 Il momento più ricco di prospettive è senza dubbio la

“scelta della forma”.

Da anni sperimento e verifico tecnicamente il supporto e il ductus del colore applicando questa tecnica di

“avvicinamento sostenibile”

Oggetti domestici e arredo urbano: caffettiere, pettini, forbici, forchette, mollette per i panni, chiavi inglesi, televisori, tastiere di computer… oppure pavimenti, ferri battuti, san pietrini e tombini di Roma, SPQR… trovandomi infine chiuso dietro ghisa, porfido, inferriate, e ferri battuti. 

La tecnica è verificata, l’avvicinamento è possibile e produce risultati tangibili e godibili.

La chiave d’uscita è nel puntare bene, con intelligenza comunicativa, la scelta della “forma” già data. Tra virgolette per intenderne l’accezione tecnica: stampo, matrice.

Ricapitolo con una domanda: 

Cosa accade alla capacità comunicativa dell’opera se invece di maturare attraverso la “forma” pop delle "chiavichette SPQR" o sulle forbici del sarto si applicasse agli

“spessori del potere”?

potere economico, politico e spirituale.

Quindi Frottage dei grandi loghi aziendali, delle poltrone dei Presidenti, dei bastoni delle Papesse.

Con autenticità

Carlo Cusatelli