http://web.cheapnet.it/carlo.cusatelli
Salvaguardare
il dato estetico di quel
prodotto dell'operare umano che continuiamo a chiamare artistico, anche nei
linguaggi delle avanguardie presenti; comunicare l'intera significanza
dell'opera, dal progetto al compimento, nascondendo l'iter processuale ma non
svilendo l'imprinting creativo vissuto come gesto/evento, non appagante se non
extrasensibilizzante; mediare tra le potenziali spinte ideative, anche
fortemente trasgressive, e i condizionamenti agenti nel mercato e nel gusto
corrente, nella convinzione della possibilità eidetica del fare artistico: questi
alcuni imperativi, direi la sfida e non solo dichiarazioni di poetica o calcolate
apostasie, che presiedono alla lunga pratica artistica sulla scena romana di
Carlo Cusatelli, figlio d'arte, ma autonomo dal padre Vittorio dopo. l'iniziazione.
In
possesso di valenti tecniche che spaziano dalla pittura "incisione, dalla
scenografia alla multimedialità, affiancate non surrettiziamente da studi e
ricerche teoretiche sui complessi risvolti sociologici nelle Arti Visive e da
esperienze come didatta e organizzatore di 'eventi', il maestro ha direzionato
da qualche anno il suo discorso pittorico sul «Frottage" che è insieme
sapiente tecnica quasi da encausta e felice scelta inventiva.
Cusatelli
trova e cattura alcuni segni dell'agire umano 'nello spazio urbano,
sopravvissuti allo scorrere del Tempo e ancora capaci di stupire per la loro
semplicità, Funzionalità e bellezza.
Il
repertorio più ricorrente comprende 'Tombini' e 'Sampietrini', 'GAS- SPQR-,
"Fronti" di sarcofagi strigilati, 'Ornati' Coppedè, 'Modanature'
inebrianti. Queste membra disiecta sono calcate e restituite dall'artista come
icone di folgorante percettività, che lentamente sollecitano un immaginario in
perdita e inoltrano il riguardante più attento a pensieri sublimi.
Roma,
Ottobre
2000
Giuseppe Cordone Storico
dell'Arte