A cura di Marzia P.

 

ZANZIBAR

 

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L'AUSTRALIA
   

 

 

Un arcipelago magico, ricco di fascino, storia e spiagge magnifiche, situato nell’oceano indiano…

 

Fra realtà e sogno, la bellezza più autentica di questi luoghi risiede tuttora nelle lunghe, bianchissime spiagge e meravigliose barriere  coralline che si affacciano su quello che è considerato il mare più bello della costa est africana. Il nome Zanzibar nasce dal persiano Zangh , che significa nero e da Bar, che vuol dire terra, letteralmente “terra della gente nera” che un tempo stava ad indicare, genericamente, tutta la zona della costa orientale africana e dell’attuale Sudan. Solo in tempi più recenti Zanzibar finisce per denominare l’intero arcipelago che comprende le isole maggiori Unguja, Pemba e Latham. Unguja, la più grande, 86 km. e larga 36, si trova a 6° a sud dell’equatore, e 39° a est di Greenwich . Comunemente indicata come Zanzibar Island, su di essa si trova Zanzibar Town, la capitale, conosciuta come Stone Town, la capitale, forse l’unica città antica dell’Africa Orientale ancora vitale. La storia di Zanzibar si perde nella notte dei tempi. Nel 200 a.C. la richiesta d’avorio di Greci e Romani spinse i commercianti della Bassa Arabia sulle coste dell’Africa orientale, ma la prima citazione scritta di Zanzibar risale al 1° secolo d. C.. anche se si devono attendere i sultani omaniti del 19° secolo per identificare l’arcipelago con questo nome. Molte le leggende e le favole legate alle isole, proprio come  “Mille e una notte”. Varie le dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli, da quella persiana (900-1503 d. C.) a quella portoghese (1503- !726) iniziata con Vasco de Gama. Poi è la volta dell’influenza omanita (1726- 1832) e dei vari sultanati che si susseguono nel corso degli anni, anche se dal 1890, sui domini del sultano era entrato in vigore il protettorato britannico che termina nel 1963. L’anno dopo, la rivoluzione porta alla creazione della Repubblica Popolare di Zanzibar. L’anima di Zanzibar. La lingua. Ciò che rende Zanzibar affascinante, oltre alla bellezza dei luoghi e della natura, è la coesistenza di razze e culture. La mescolanza di origini bantu (Africa Centrale) e poi shirazi (persiane) e successivamente omanite e Yemenite, con gli indigeni locali, ha dato origine alla cultura swahili. Il termine di origine arabica, si riferisce a kiswahili, la lingua ufficiale tanzaniana. E’ un mix di parole arabe, indiane, persiane, portoghesi e anche di termini inglesizzati. Il Kiswahili non è una lingua grammaticalmente semplice,ma ha il vantaggio, almeno per gli italiani, che si legge e pronuncia quasi come si scrive.

MICRODIZIONARIO

Molto frequente è il saluto musulmano:

“Salama aleikum”, a cui si risponde “Aleikum salaam”.

Ciao, come stai?……………………Jambo, habari yaho?

Bene grazie…………………………Njema, ashante.

Parli inglese?……………………….Unaungea kiingereza?

Cos’hai detto?………………………Unaemaje?

Ripeti……………………………….Sema tena

Mi chiamo………………………….Jina Langu…

Dove vai?………………………….Unakwenda wapi?

Cosa vuoi?…………………………Unataka nini?

Grazie……………………………..Ahsante(se si tratta di uno)

           …………………………….Asanteni(se si tratta di molti)

Si………………………………….Ndio

No…………………………………Hapana

Arrivederci………………………..Kwaheri

Buonanotte………………………..Lala salama.

Per tranquillizzare tutti, vale la pena ricordare che a Zanzibar è molto diffuso l’inglese, soprattutto fra i giovani, mentre altre minoranze etniche locali, parlano fra di loro, le rispettive lingue. Per effetto poi dell’impulso dato dagli operatori italiani nel settore turistico alberghiero, anche l’italiano si è molto diffuso.

I LUOGHI DA VISITARE, LE METE DA NON PERDERE

Il tour nell’isola di Unguja, Zanzibar Island, può cominciare con la visita a Stone Town, dove ancora è tangibile la storia del luogo. The House of Wonder (Palazzo delle meraviglie ), la costruzione più imponente di Zanzibar, costruita nella seconda metà dell’Ottocento per ospitare cerimonie ufficiali, diventa la residenza del sultano. Di fronte ai Forodhani (giardini Pubblici) che al tramonto si animano di bancarelle per la vendita di cibi e bevande locali e le donne indossano i loro abiti colorati, si erge l’Arab Fort (Forte arabo), caratterizzato da un antico portale intarsiato. E sono proprio i portali in legno intarsiato, le antiche porte tradizionali omanite, simbolo di ricchezza e potenza del proprietario della casa, a rendere famosa Zanzibar. La casa veniva costruita attorno allo stipite ed è curioso osservare che anche oggi le capanne dei villaggi seguono questo criterio. Un altro portale famoso è quello del People’s Palace (palazzo del Sultano) costruito sulle ceneri del precedente Beit el-Sahil. Preziosi anche i portali del palazzo che ospitò il.Grand Hotel d’Afrique Central, imponente e raffinato, realizzato nella tipica architettura in stile arabo zanzibarino. Cuore culturale di Zanzibar, Stone Town, è percorsa da vicoli, bazaar molto animati, moschee e case arabe, in un labirinto di strade ed edifici. Da visitare l’Old dispensary, in pietra corallina madreporica, espressione barocca dell’architettura indiana. I vari market che vale la pena vedere anche se non si compra niente, l’Estella, il Darajani e il Mlandege, un lungo vicolo fitto di bancarelle e piccoli negozi dove si vende tutto tranne generi alimentari e antiquariato. Si trovano i coloratissimi Kanga, i parei femminili che però non sono più tessuti a Zanzibar, ma vengono dall’India dove costano meno. Indispensabile contrattare sul prezzo.

LA NATURA

La Jozani Natural Forest Reserve, collocata nella zona centro orientale dell’isola di Zanzibar, è abitata dalla rara specie di Red Colubus Monkey, una scimmia che vive solo qui e che ha una colorazione rosso ruggine sulla schiena. Altre scimmie, più comuni, abitano la zona :il cercopiteco grigioverde. Si incontrano inoltre varie specie di antilopi, fra cui il dik-dik, l’Alder’s duiker che in Tanzania vive solo a Zanzibar, maiali selvatici e manguste. Completamente estinto il leopardo di Zanzibar, razza peculiare di unguja, di cui si sono perse ormai le tracce da molto tempo. Numerose le specie di uccelli, dai corvi agli aironi, di pesci tropicali e conchiglie.

LE SPIAGGE

Luoghi ideali di bellezza, relax, le spiagge di Zanzibar sono autentici paradisi, costellate da deliziosi villaggi di pescatori, dove il mare blu bagna le coste bianchissime, dove le piante di banani e cocco si affacciano sulla strada. Tutta la costa est di Unguja, è circondata da una barriera corallina molto ricca. Indispensabili maschera e boccaglio, soprattutto in fase a metà fra alta e bassa marea. Importante indossare un paio di sandali dalla suola robusta in quanto il corallo taglia! Sand bank I due banchi di sabbia corallina, Murogo e Pange, emergono solo con la bassa e media marea. Raggiungibili in 30 minuti di barca, quindi molto vicine alla città, hanno una caratteristica: non offrono riparo al sole. Nelle vicinanze vengono organizzate immersioni a circa 20 metri di profondità per osservare i coralli. Mangapwani: A mezz’ora di macchina, offre un paesaggio e colori molto intensi. Non soggetto a variazioni di marea, è sempre praticabile. Nungwi. A un’ora di macchina dalla città, diverse spiagge da sogno, una celebre perché da sempre i carpentieri di Zanzibar costruiscono i loro dhow, le tradizionali imbarcazioni realizzate con tecniche millenarie; le altre, sempre rivolte a ovest, sono ideali per un bagno. Ci sono anche un paio di ristorantini che offrono bibite e pesce alla griglia. Alcune guest house locali danno anche la possibilità di passare la notte, per esempio il Mnara Beach e Nungwi Beach. Da Matemwe a Pwani Mchangani chilometri e chilometri di spiaggia bianchissima , quasi abbagliante alle cui spalle si trovano migliaia di palme da cocco. Tre quarti d’ora di auto per raggiungere questo tratto di costa, ben protetto dalla barriera corallina. Con la bassa marea si può raggiungere la barriera camminando.Stupendo! Michamvi Da qui si può godere lo spettacolo del tramonto riflesso nel mare. E’ un po’ distante, due ore di auto, ma dall’Uroa Bay noleggiando una barca a motore si può raggiungere in 20 minuti. Kizimkazi Nelle vicinanze della moschea omonima, questa spiaggia ha una bella particolarità: centinaia di delfini nuotano nelle acque intorno. Un’ora e mezza di macchina, ma vale sicuramente la pena.

 

 

LE SPEZIE

La storia di Zanzibar sarebbe incompleta senza i chiodi di garofano, le noci moscate, la cannella, il pepe e le molte altre specie che i Sultani di Oman portarono nell’isola all’inizio del mercato degli schiavi. Le piantagioni sono visibili e vale la pena una visita, appena fuori dal centro. Descrizioni particolareggiate delle spezie e del loro uso nella cucina e nella cosmetica, sono a disposizione dei visitatori che possono anche acquistare.  

CLIMA: 6° Sotto l’equatore, nell’emisfero australe, significa che rispetto all’Italia,le stagioni sono invertite(estate da dicembre a marzo). Interessata dai venti monsonici durante tutto l’anno, zanzibar gode di un clima favorevole, escludendo aprile e maggio.

MAPPA CLIMATICA PER GLI SPORTIVI: Ottobre e novembre sono per i sub le stagioni migliori in cui l’acqua è particolarmente limpida. Buona visibilità anche in febbraio e marzo, oltre che dalla metà di settembre alla metà di dicembre. Per velisti e wind-surfer dicembre, gennaio, luglio e agosto sono periodi più ventilati.

FUSO ORARIO: 2 ore in più rispetto all’Italia(1 ora con l’ora legale). Importante! I zanzibarini seguono l’ora swahili secondo cui l’ora temporale inizia alle 6 di mattina e finisce alle 6 di sera.

MONETA: L’unità monetaria di Zanzibar è il Tanzanian Shilling. Prima della partenza munirsi di dollari americani, sterline, marchi.

VACCINAZIONI: Obbligatoria quella contro la febbre gialla. Consigliabili quelle contro tifo ed epatite virale. Consiglio:iniziare la profilassi antimalarica con anticipo.

VISTI: Per turismo o lavoro occorre farselo rilasciare dall’Ambasciata di Tanzania a Roma ( tel. 06 3223146) o dal consolato onorario a Milano ( 02 58307534 o 58307126, fax 02 58307499). Si può procurare in pochi giorni anche tramite l’agenzia di viaggio.

TELEFONI:  Per telefonare in Italia da Zanzibar comporre lo 0039, il prefisso della città e il numero. Per chiamare Zanzibar dall’Italia il prefisso è :00255- 54( prefisso della città) seguito dal numero desiderato.

DOVE DORMIRE: Negli ultimi dieci anni Zanzibar si è notevolmente sviluppata, grazie agli investimenti stranieri e alla privatizzazione dell’economia turistica. Molte case patrizie sono state trasformate in piccoli hotel, tipici e confortevoli.

COME ARRIVARE: Le compagnie aeree di bandiera sono Air Tanzania, Air France, Alitalia, Lufthansa. Inoltre da Milano- Malpensa 2 –operano voli charter direttamente su Zanzibar.

 

 

 

 

 
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