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L'occorrente per il the

di Wanda Tommasi

docente universitaria

Volevo cominciare prendendo in considerazione il volantino che è stato fatto, in modo particolare il titolo, Le Maestre e il Professore, che io ho preso molto sul serio. Insegnando all'università io faccio parte della categoria "professore", proprio al maschile e volevo raccontare un episodio che faccia capire quanto in certi momenti non è sentita la mia femminilità.
È un piccolo episodio accaduto ad una mia studentessa che è venuta a trovarmi dopo aver conseguito la laurea e con cui io ho un buonissimo rapporto. È venuta nel mio ufficio ed ha notato come la mia scrivania fosse piena di fogli di carte, come fosse diventato un posto anonimo, al contrario di quando c'era lei.
Allora avevo una pianta, l'occorrente per il tè ecc., quando è venuta a trovarmi, dopo mesi che la scrivania era in disordine, in 10 minuti, mentre parlavo con lei, l'ho messa a posto, facendo ordine e riappropriandomi del luogo.
Volevo dirvi, riguardo ai primi tre interventi che ci sono stati, che mi ha colpito molto la complicità degli sguardi che vi siete scambiati, questo sguardo femminile, l'osservare l'una l'altra che mi è sembrato molto bello e che mi ha ispirato a raccontarvi di questa relazione che ho avuto con questa studentessa. Relazione che mi è servita a staccarmi dalla figura specifica del professore per riappropriarmi della mia personalità di donna.
Questo rovesciamento non è facile perché forse non diamo abbastanza valore agli esseri umani vivi, ed alla relazione con essi. Anche in questo caso riporto delle mie esperienze fatte in università, ad esempio durante gli esami a catena, quando qualcuno mi dice che S. Agostino è vissuto nel 1700, per frenare l'istinto omicida che mi prende, mi capita di pensare che comunque ho davanti una persona adulta, con una mentalità, un interesse, una storia. Una persona che ha un suo valore anche se non sa quando è vissuto S. Agostino e dice delle castronerie orrende per quello che riguarda la mia materia.
Mi ricordo invece, come esperienze vive, la stesura e la discussione della tesi, e lo stesso laboratorio, che ricordava Chiara è un momento di scambio intenso.
Inoltre, anche le esperienze di vita fanno parte della mia formazione; problemi che ho avuto, momenti di difficoltà, di dolore sono stati da un certo punto di vista impedimenti che mi hanno frenato, perché in quel periodo magari non riuscivo a studiare.
È importante la relazione, lo scambio con altre discipline, le relazioni sono una risorsa, per non essere sommersi dall'eccesso di specialismo.

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