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L'indispensabile invenzione

di Franca Gianoni

insegnante scuola superiore

Anch'io devo assolutamente riferirmi alla cosa delle tre maestre di ieri e, ringraziarle è veramente poco e già altre lo hanno fatto. Io devo dire che, quello che mi ha colpito non è solo la forza, ma appunto questa capacità di verità, di realtà e di verità relazionale, che veniva fuori dal loro intervento. Allora questo, come è già stato detto, è stato un momento di felicità, di grande respiro e di grandi speranze e perché? Perché, a mio avviso, e questo non è uscito chiaramente dall'assoluta maggioranza degli interventi, potrei anche elencare altri interventi e altri particolari che mi sono piaciuti, ma desidero essere conflittuale, proprio perché io all'autoriforma ci tengo. Non credo che ci siano altri posti, in questo momento nel nostro paese, in cui si possa ugualmente condurre delle battaglie contro quello che sta avvenendo di negativo nella scuola italiana, un negativo di origine storica maschile, ma ritornerò dopo su questo. Allora per me l'autoriforma è l'unico posto. A differenza di Andrea Bagni, con cui lavoro, non ho nessunissima speranza sulla possibilità in questo momento storico (non so quanto durerà) di poter agire in verticale, assolutamente nessuna. Quindi il gioco che io ritengo valido è quello in orizzontale. Allora se dopo vari interventi, ma soprattutto dopo l'altezza a cui sono arrivate le tre maestre ieri, c'è un appiattimento sul già detto e su certe ripetizioni, naturalmente io vengo depotenziata. Mi spiego meglio: sta cambiando moltissimo del contesto nel quale si lavora nelle scuole, è già stato detto, in tutti gli ordini di scuola. Conosco meglio quello delle scuole superiori perché lì ho lavorato e i colleghi del gruppo di Firenze, con cui ho delle relazioni, lavorano lì. Sta avvenendo un conflitto simbolico di grandissimo peso per cui cambia completamente, ed è già cambiato in pochi anni, il contesto nel quale lavoriamo. Allora dire (e mi riferisco ad Antonietta) che bisogna stare fermi sul proprio, a mio avviso, è completamente fuori luogo in una situazione in cui il contesto è cambiato. (ad Antonietta) Forse ho capito male quello che intendevi, comunque il contesto cambiato esige una novità di invenzioni che è assolutamente indispensabile se si vuol stare al livello del conflitto come è oggi. La riforma governativa ha un peso simbolico fortissimo, non sono assolutamente le tre lire, ma è proprio la rigerarchizzazione in corso che è importante, che si giova, che fa leva sulla voglia del prestigio, sulla voglia di contatti, sulla voglia di rapporti esterni, di avere il proprio telefonino, il proprio computer, il proprio ufficietto all'interno della scuola, su una voglia, che può anche nella mia descrizione essere banale, che è una voglia di riconoscimento. E non è vero che è puramente antirelazionale, c'è una valorizzazione di certe relazioni. Per esempio le relazioni possibili nei corsi postdiploma dove ci sono venticinque persone e su venticinque persone ruotano più di venticinque formatrici, formatori, tutor, coordinatori didatticoscientifici, ecc. ecc. Ma è chiaro che lì si hanno delle relazioni bellissime. Peccato che gli insegnanti della scuola che vanno lì perdono la metà delle loro ore di insegnamento nelle classi perché hanno un esonero dalle classi dove ci sono tutti gli studenti, non solo i super super dei corsi postdiploma e quindi c'è un depauperamento dei più a favore di pochissimi. Se non è rigerarchizzazione questa! Naturalmente non si tratta di potere, come noi l'abbiamo conosciuto, patriarcale, si tratta di qualcosa di più mite, di più diffuso, di qualcosa che sa far leva sul desiderio, non siamo solo noi che facciamo leva sul desiderio. Quello che hanno detto le donne è stato importante ed è stato ripreso, solo ripreso e stravolto, ripreso senza riconoscimento dell'origine, ripreso e rivestito di panni che hanno appunto questa origine storica maschile. Allora se questa è la situazione, l'insegnamento che mi viene dalle maestre, l'insegnamento di chi sta vicino agli inizi, è un insegnamento fortissimo. È una cosa da tener presente, ma da tener presente in questo contesto nuovo perché abbiamo bisogno di una forza simbolica fortissima per far fronte a questo capovolgimento e cambiamento di contesti di cui assolutamente bisogna tener conto se si vuole stare nella realtà e se si ama il mondo.

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